Prendete una Classe S, toglietele qualche decina di centimetri e avrete, su per giù, la nuova Mercedes Classe C. Sembra un paragone riduttivo ma leggendo questo primo contatto con la “Baby Benz” capirete il senso di questa introduzione. Se la regina, la Classe S, rappresenta il non plus ultra della tecnologia e del comfort su quattro ruote, la Classe C completamente rinnovata con la quinta generazione (W206) è una berlina figlia dei tempi moderni dove spicca un design rinnovato, interni improntati alla digitalizzazione (e qui il paragone con l’ammiraglia, specie sulla plancia, si spreca) e soprattutto la completa elettrificazione delle unità propulsive, con il mild hybrid ormai la normalità anche sui proverbiali motori a gasolio della Stella a tre punte.
Seguirà l’arrivo della Classe C Station Wagon e anche di una versione All Terrain, sempre famigliare, ma intanto vediamo come se l’è cavata la nuova Mercedes Classe C in questo primo contatto che da Roma ci ha portati dritti in Maremma, lungo strade che consigliamo di visitare almeno una volta nella vita, con l’incantevole sfondo della costa tirrenica e dei tipici colori delle terre toscane. Il motore provato è stato il 300d, con i suoi 265 CV cui vanno sommati i 20 della controparte elettrica.
Prima di volgere lo sguardo dentro, dove assistiamo al debutto delle maggiori novità, guardiamo la nuova Classe C da fuori: il design è davvero molto pulito, difficile trovare linee tese se non sui lati della vettura, tra i due assi, dove si enfatizza la presenza su strada e la linea di cintura. Il frontale è dominato dall’ampia calandra che abbiamo imparato a conoscere sugli ultimi modelli Mercedes e che la fa somigliare a Classe E, anche lei lievemente aggiornata più per quanto riguarda la meccanica che per gli esterni (qui il primo contatto). Parliamo di una Classe C che pur rimanendo, per definizione, la Baby Benz, è cresciuta e non poco: ora è lunga 4,75 metri, + 6,5 centimetri rispetto alla passata generazione (ci sono 18 centimetri tra lei e la Classe E, ben 42 centimetri in meno della nuova Classe S) mentre la larghezza e l’altezza misurano rispettivamente 1,82 metri e 1,44 metri di altezza. Passo notevole tra i due assi, con 2,86 metri. Si sta ovviamente comodi (ci sono 3,5 centimetri in più di spazio per le ginocchia sulla seconda fila) ma con le misure delle sorelle maggiori non si scherza: il comfort, specie per chi siede dietro, non è paragonabile.
Anche la firma luminosa guadagna in carattere e in tecnologia. Sono infatti disponibili gli Intelligent Digital Light che lavorano in sintonia con la navigazione trasmettendo simboli come ad esempio la presenza di un cantiere. Anche qui la Classe S insegna ma parliamo dell’alto di gamma. Sulla base Classe C propone “normali” luci a LED, le innovative Digital Light (foto in basso, paragrafo prezzi) sono di serie dall’allestimento Sport Plus in su. Nel caso della Classe C Premium Pro, di più non si può avere, l’eleganza si mescola al carattere del pacchetto AMG Line che rende le linee della vettura ancora più suadenti.
No, non abbiamo preso una foto della Classe S. Avete di fronte l’inedito abitacolo della nuova Mercedes Classe C dove protagonista assoluto è il nuovo display da 11,9”, leggermente orientato verso il conducente, di 6° per la precisione. Da qui si comanda tutto se non di più, ma il sistema MBUX che lo governa, ora anche con Apple Music integrato per gli amanti della Mela, è sempre molto facile e intuitivo, basta solo un po’ di pratica. Il cruscotto digitale da 12,3” (entrambi gli schermi sono sempre di serie fin dal primo allestimento) permette di visualizzare tutte le informazioni essenziali e si trova all’altezza giusta dietro il volante, anche lui completamente rinnovato e già portato al debutto dal restyling di Classe E.
Cambiata anche la conformazione delle bocchette d’aerazione: non sono più perfettamente tonde come sui precedenti modelli ma si sono appiattite leggermente. L’effetto ottico è sempre gradevole così come piace il tunnel centrale molto pulito, con un’apposita apertura che rivela spazio per riporre oggetti o le classiche bottigliette d’acqua. Ci sono pochi e semplici tasti a sfioramento, ma ormai ci siamo abituati sulle ultime Mercedes a impostare la temperatura semplicemente dicendo “Hey Mercedes, ho caldo, abbassa la temperatura a…” o “Hey Mercedes, alza il volume della musica a…”.
Un abitacolo fortemente digitalizzato, figlio dell’esperienza maturata su Classe S senza arrivare a quel livello, ma un punto di riferimento assoluto della categoria. I materiali sono di pregio come ci si aspetta da una Mercedes ed è difficile se non impossibile trovare plastiche dure al tatto. Ottimi i sedili, contenitivi il giusto. Piace poi molto, almeno questa è stata la prima impressione, il sistema di navigazione con realtà aumentata e il nuovo head-up display: il primo è un’evoluzione di quanto già visto anche sulla entry level della Stella, la Classe A, mentre il secondo è disponibile dall’allestimento Premium Plus e porta la realtà aumentata anche sul piccolo schermo davanti ai vostri occhi. Il futuro passa anche da qui e mescola sicurezza con la resa grafica, impensabile fino a una decina d’anni fa.
Parlando dei motori della nuova Mercedes Classe C, la Stella ha scelto di “ibridizzare” i suoi propulsori Diesel e benzina abbandonando così i vecchi motori 6/8 cilindri. Una scelta figlia dei tempi che ha quasi “obbligato” la Casa di Stoccarda a scegliere i più parchi 4 cilindri 2.0 Diesel e il 1.5 benzina da unire al sistema mild hybrid con Integrated Started Generator a 48 Volt. Se per le 220d e 300d parliamo rispettivamente di 200 CV e di 265 CV, cui si sommano i 20 CV del boost elettrico presente su tutte le motorizzazioni, la versione a benzina di Mercedes Classe C conta anche lei su 200 CV.
Il cambio automatico è il sempre valido 9G-Tronic che ora è stato aggiornato per lavorare meglio con il sistema mild hybrid e che si sposa alla perfezione con l’elettrificazione dei 2.0 Diesel provato durante il test.
Arriverà dopo l’estate l’ibrido plug-in applicato però al benzina (motore 2.0 da 204 CV ed elettrico da 129 CV, potenza di sistema 313 CV). Su questa versione ci sarà tempo di approfondire anche se non è scontato che in un secondo momento, probabilmente nel 2022, Classe C sarà disponibile anche in versione Diesel plug-in. Una scommessa che Mercedes ha portato sul SUV GLE 350 de e che potrebbe estendersi a macchia d’olio sulla gamma delle passiste tedesche.
Lungo la strada che ci ha separato da Roma alla Maremma, e sulla via del ritorno, abbiamo potuto apprezzare l’estrema guidabilità di questa vettura che non ha deluso, ancora una volta, le attese. Fa sempre piacere, in epoca di elettrificazione così per certi versi forzata, trovarsi a bordo di una vettura dalle prestazioni notevoli (250 km/h di velocità massima e 550 Nm di coppia già a 1.800 giri/min) ma capace di consumare così poco e di far sorridere quando, osservando il quadro digitale, scopriamo che a ¾ di serbatoio l’autonomia segna un sorprendente 1.000 km.
Tolto questo aspetto, segno che Mercedes ha trovato la via giusta per dare ancora qualche anno di speranza ai motori a gasolio (prima che le istituzioni decideranno di porre fine alla loro vita, inconsapevoli del nefasto gesto): da una parte c’è infatti il mild hybrid che aiuta a recuperare energia in frenata e decelerazione, dall’altra il plug-in in arrivo che, come testimoniato dalla GLE (ben più pesante) concede percorrenze in elettrico vicine ai 100 km.
Guidando tra le colline toscane, poi, si apprezza la facilità con la quale la nuova Classe C approccia le curve e le percorre. Se da una parte lo sterzo lo avremmo preferito leggermente più diretto (c’è il classico vuoto al centro, segno che per l’assetto si è puntato più al viaggio in autostrada a velocità costante che al misto) dall’altra c’è l’asse posteriore sterzante, disponibile a richiesta; una tecnologia molto nota e in voga dalle parti di Stoccarda che anche con la Classe C permette di accorciare il passo, virtualmente, grazie all’angolo in controfase delle ruote posteriori di 2,5°. Così facendo si riduce l’angolo di sterzata, che arriva a 10,64 metri, e i 4,75 metri anche in città non sono più un problema.
La Mercedes Classe C 2021, ordinabile già dal mese di marzo, arriva in Italia in sei allestimenti: Business, Sport, Premium, Sport Plus, Premium Plus e Premium Pro. Sulla base si parte dai 50.990 euro (prezzi IVA compresa) della 200 Mild Hybrid e si sale ai 51.234 euro della 220d e ai 55.960 della 300d.
Considerando il delta prezzo tra il primo e l’ultimo allestimento, prendendo ad esempio la 200 Mild Hybrid, partiamo dal prezzo indicato e il listino termina con una versione full optional, o quasi, proposta a 64.380 euro. Si tratta di un prezzo superiore alla 300d Premium Pro con pacchetto AMG Line (63.628 euro).
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