Sin dai primi anni ’90, Mercedes-Benz iniziò a studiare un nuovo concept per un inedito segmento. La Casa tedesca diede il via a tutto con due show car nel 1993 e nel 1994, rispettivamente la Vision A 93 e lo Studio A. Nacque così la Classe A, che venne presentata a marzo del 1997 al Salone di Ginevra e prodotta fino al 2005 nella famosa prima generazione in oltre 1,1 milioni di esemplari.
Siamo arrivati alla quarta generazione, la W177, lanciata nel 2018. Dal lancio dela prima, sono cambiati gli equilibri per una Casa fino ad allora concentrata su ben altri segmenti e su ben altra offerta. Una democratizzazione del lusso che oggi vogliamo raccontarvi fin dalle sue origini.
Mercedes Classe A, nozze d’argento per un grande successo
È stata una storia di successo innegabile quella creata dalla Casa di Stoccarda, che ad oggi vanta ben quattro generazioni di Classe A. La prima debuttò nel 1997: lunga appena 3,57 metri, era la chiara evoluzione delle concept car mostrate al mondo all’inizio degli anni ’90, le quali apparivano ancora più compatte. Si tratta di un nuovo inizio per la Casa teutonica: la Classe A è la prima Mercedes di serie a proporre la trazione anteriore. La sua genesi non è stata esente da ostacoli: tutti ricordano il risultato, nefasto, di un famoso test dell’alce del 1997 durante il quale la vettura si ribaltò. Campanello d’allarme, d’altronde a questo servono i test, che convinse Mercedes a equipaggiare tutti i veicoli della serie con i sistemi elettronici di stabilità ESP e di assistenza automatica alla frenata BAS, il tutto abbinato ad un assetto molle/ammortizzatori più solido, completato da un abbassamento della carrozzeria e da pneumatici della misura 195/50 R 15.
Qualche problema di gioventù, poi strada in discesa
All’epoca vennero anche convertiti gratuitamente tutti i 18.000 veicoli già consegnati ai clienti. Questi accorgimenti fecero della Classe A la vettura meglio equipaggiata di qualsiasi altro veicolo del segmento, facendo al tempo stesso da apripista alla diffusione su scala industriale di questi sistemi di sicurezza attiva, soprattutto nei veicoli più piccoli. La Classe A è stata la prima Mercedes-Benz di serie con trazione anteriore, pianale a sandwich, doppio pavimento e spaziosità pari a quella di una station wagon di medie dimensioni a cinque porte.
Inizialmente, i due motori a benzina della serie M 166 saranno offerti nei modelli A 140 e A 160. I motori diesel della serie OM 668 seguirono già nel 1998. Con un consumo di carburante di 4,5 e 4,9 litri rispettivamente (secondo il vecchio ciclo NEDC), i modelli diesel A 160 CDI e A 170 CDI, già con tecnologia common-rail, risultavano essere tra i più efficienti dell’epoca. Quattro livelli di cavalleria (da 60 a 140 CV), la prima versione AMG nel 2002 e un’antesignana versione elettrica non destinata alla produzione in serie.
Dal 1997 fino al primo restyling, sono state 550.000 le Classe A vendute in tutto il mondo, a testimonianza che in quel momento storico le persone avevano bisogno di auto più compatte, una moda arrivata fino a noi e nel frattempo evolutasi nella richiesta di vetture alte da terra come SUV e crossover. La seconda generazione viene presentata nel 2004, dopo aver registrato 1.159.321 immatricolazioni della prima serie. Da allora, nulla è stato più come prima anche per una Casa premium dai trascorsi ben noti.
Grazie alla Classe A, Mercedes-Benz ha fissato nuovi standard nel segmento e lo ha ampliato attraverso modelli di altrettanto successo sulla stessa piattaforma tecnica come la Classe B, CLA, GLA e GLB.
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