Un’evoluzione della tecnologia di Mazda
Mazda ha recentemente annunciato, in una presentazione per gli investitori, l’arrivo del motore a benzina di nuova generazione con combustione migliorata, denominato Skyactiv-Z. Tra le novità di rilievo, si sa che sarà un quattro cilindri ispirato ai recenti motori a sei cilindri in linea della Casa. Mazda ha precisato che il nuovo motore integrerà le lezioni apprese dalla tecnologia di combustione dei sei cilindri, migliorando così le prestazioni ambientali.
Combustione Lambda a miscela magra
Mazda ha chiamato questa tecnologia il “metodo di combustione lambda”, definendolo un “metodo teorico di combustione” che punta ad ottenere un’efficienza termica elevata attraverso una combustione estremamente magra su una gamma di regimi molto ampia, dai bassi agli alti giri. In pratica, una maggiore percentuale di carburante sarà bruciata completamente lungo tutto l’arco di utilizzo del motore, ottimizzando emissioni e prestazioni. L’obiettivo del costruttore è quello di rispettare le severe normative LEV4/Tier 4 negli Stati Uniti, e normative Euro 7 in Europa.
Addio ai motori Mazda Skyactiv-G e Skyactiv-X
Il nuovo motore Mazda Skyactiv-Z con combustione ottimizzata prenderà il posto sia dello Skyactiv-G che dello Skyactiv-X. Quest’ultimo, pur apprezzato per l’efficienza e l’innovazione, è stato criticato da alcuni per i rumori caratteristici simili a quelli dei motori diesel a freddo e per la maggiore complessità, che rende eventuali riparazioni più complicate. Nonostante ciò, lo Skyactiv-X rappresenta una delle invenzioni più audaci di Mazda, un motore da 2.0 litri ad alto rapporto di compressione che ha cercato di rompere gli schemi per migliorare l’efficienza.
Per il futuro: sportività e prestazioni ambientali
Mazda prosegue così il proprio impegno a favore dei motori a combustione interna, progettando soluzioni innovative finché le normative lo consentiranno. La quinta generazione della Mazda MX-5 potrebbe montare il nuovo motore Skyactiv-Z, mantenendo la combustione interna e magari affiancando un sistema mild-hybrid per un’ulteriore ottimizzazione dei consumi.