Categorie: Prove su strada

Mazda CX-5 2.2 SKYACTIV-D 175 CV: la prova su strada

Tempo di lettura: 5 minuti

Anche la casa di Hiroshima ha collocato da qualche anno un suv medio nella sua gamma. Dopo il successo in sordina del grande CX-7, la Mazda ha preferito puntare sulla “taglia compatta” 4 metri e mezzo fuoritutto: è nata così la CX-5 per completare l’offerta in un mercato che, in Italia, ha raggiunto la stessa quota di vendita delle citycar.

La vettura in prova: versatile e spaziosa

La CX-5 è una crossover compatta, alta 1.670 mm, larga 1.840 mm, con il passo di 2.7 metri e lunga 4,5 quasi venti cm in meno della sorella maggiore “sette”, ma a sua volta leggermente più lunga delle principali concorrenti. Il design rispetta i dettami della Casa, la filosofia del “KODO – Soul of motion”, che regala alla vettura un aspetto fluido e leggero, ma, allo stesso tempo, robusto e concreto.

All’anteriore, il muso si presenta con un look abbastanza aggressivo, la classica maschera ha il logo al centro e i fari snelli. L’esemplare che abbiamo provato è di una tinta che esalta le forme della vettura, il Soul Red mica, un rosso in tonalità scura new entry nella gamma dei colori. Dalla vista laterale spiccano i cerchi da 19″ – compresi nell’allestimento top di gamma, l’Exceed – e una linea filante che si aggancia ai fari posteriori. Questi ultimi hanno una forma gradevole, che uniti al piccolo lunotto, allo spoiler piuttosto pronunciato e ai doppi scarichi non troppo vistosi, completano un look sportivo ma elegante.

All’interno prevale la sobrietà unita a un ampio utilizzo di elementi tecnologici. La plancia adotta uno stile classico, tutti i pulsanti sono dove ci si aspetta e al centro spicca il monitor touchscreen da 5,8″ che svolge il ruolo di navigatore satellitare (della Tom Tom), di collegamento bluetooth e di radio-CD/MP3 con 9 altoparlanti dell’ottimo impianto audio Bose. Il modulo di navigazione è manovrabile anche tramite la manopola posta sul tunnel centrale, che richiama i principali comandi, e ricorda un’impostazione molto tedesca.

Gli assemblaggi non sono al top, così come le plastiche non schiumate, tipiche giapponesi, ma le finizioni e i pellami regalano al suv una sensazione generale di discreta qualità. Il volante ha un bel design e, con i comandi integrati per il cuise control, per il computer di bordo e per la gestione della musica, non si staccano quasi mai le mani dallo sterzo a favore di una maggiore sicurezza. I sedili elettrici e riscaldabili, sono ben profilati, ma causa la scivolosa pelle contengono in maniera discreta. Lo spazio non manca sul CX-5, davanti abbonda, dietro è adeguato anche per tre persone e il bagagliaio con 503 litri, dotato anche di sistema “Karakuri” per ribaltare il divano ( 40:20:40) senza dispendio di energie direttamente dal vano di carico: grazie a tre piccole leve poste nel bagagliaio è possibile abbattere in modo separato la seconda fila di sedili arrivando a ottenere un volume di carico di 1620 litri.

 

Alla guida: confortevole e reattiva, ma poco parca

La CX-5 che abbiamo testato è dotata del motore 2.2 diesel da 175 cavalli, abbinato alla trazione integrale e al cambio automatico a 6 rapporti dalla logica non proprio avanzata. Le cambiate non sono fulminee, specialmente in crescendo, ma la marcia s’inserisce sempre dolcemente. I consumi però con il cambio automatico peggiorano sensibilmente, così non ci sentiamo di consigliarlo se non per reale necessità. Il 2.2 è dotato di tecnologia SKYACTIV-D  di nuova generazione già predisposto per le normative antinquinamento Euro 6, con una potenza superiore alla media e un allungo record, poco oltre i 5 mila giri, permette di togliersi qualche soddisfazione. Nonostante i 1.540 kg lo 0-100 km/h viene coperto in 9,4 secondi e la velocità massima è di 197 km/h.

Naturalmente, parlando di categoria SUV, quando la guida si fa sportiva, vengono fuori tutti i limiti di CX-5 che, con sospensioni morbide votate al comfort e con un assetto rialzato, affronta le curve veloci con un po’ di difficoltà, ma sempre sicuro senza scomporsi mai in modo pericoloso. Insomma il diesel da 150cv (già provata da Autoappassionati.it), grazie alla coppia robusta di 420Nm risulta ideale per la maggior parte delle situazioni. Il volante, invece, è sempre all’altezza della situazione grazie ad un buon feedback e a una consistenza piacevole. Già dopo diversi chilometri ci si rende conto che la guida a velocità di crociera, è il modo ideale di utilizzare questa Mazda CX-5, che regala tranquillità, sicurezza e grande comfort, anche grazie all’elettronica dell’ESP leggermente invasivo.

Ultima, ma non per importanza, è la questione dei consumi. Per la tecnologia SKYACTIV sono stati dichiarati consumi come sempre ottimistici: in autostrada abbiamo riscontrato un consumo, con cruise control impostato a 130 km/h, di 12-13 km/l, così come anche le medie generali non passano mai questi valori. Per aiutare l’efficienza di CX-5 è presente anche l’i-STOP, cioè il classico Start&Stop, che si attiva premendo il pedale del freno.
Se l’utilizzo che fate di questa vettura è poco fuoristradistico e prevalentemente metropolitano, dimenticando la montagna di inverno, vi consigliamo di optare per la versione a due ruote motrici e cambio manuale, più efficiente, meno costosa, ma sempre all’altezza nei tratti off-road meno impegnativi.

Tecnologia al servizio della sicurezza, di serie!

A proposito di sicurezza, su questa vettura sono presenti in quantità i sistemi di assistenza attiva alla guida: a partire dal Rear Vehicle Monitoring system (RVM), in altre parole la tecnologia che aiuta il conducente, tramite due radar montati sui lati del paraurti posteriore e due spie luminose sugli specchietti, a evitare le collisioni con altre auto durante i cambi di corsia a velocità sostenuta. Il City Safety, che frena l’auto automaticamente al di sotto dei 30km/h, il Line departure warning che avvisa se il suv supera la linea di demarcazione della carreggiata senza indicatore di direzione attivo e gli HBCS abbaglianti automatici che si attivano nelle strade buie e si spengono da soli se percepiscono un veicolo nel loro raggio di azione. Mazda è uno dei pochi SUV compatti a offrire tutta questa tecnologia di serie.
Inoltre la Mazda Cx-5 è stata insignita delle famose cinque stelle EuroNCap.

Prezzo e concorrenti: “volare bassi” per non impennare conto e consumi

La Mazda CX-5 della prova è equipaggiata con l’allestimento Exceed 2.2, il top di gamma, sia per motore che per quantità di optional (cerchi da 19″, pelle, Bose, Smart Key, navi, sensori, telecamera): il prezzo, dell’auto così ben fornita è di 36.600 euro circa, con fari Xenon e tetto apribile siamo oltre quota trentotto, non certo pochi, al livelli delle suv premium. Se invece guardiamo il prezzo di una versione intermedia Evolve diesel 2WD con 150cv scendiamo di diecimila (sui 28.800€), in linea con la categoria delle generaliste. Le avversarie proliferano in ogni casa automobilistica: a partire dalle più blasonate tedesche, Audi Q3 e BMW X1, Mercedes GLA per finire con le proposte giapponesi Hyundai Ix35, Kia Sportage, Nissan Qashqai, Toyota RAV4, o ancora la nuova Ford Kuga e la sempreverde VW Tiguan.

Per concludere la Cx-5 è un prodotto valido e convincente, una giapponese che gioca a fare la tedesca e, in parte, ci riesce. I consumi, specialmente con l’automatico non sono il suo punto forte, mentre lo spazio e la versatilità le sue carte vincenti. Con una qualità dei materiali non eccelsa riesce a farsi perdonare con un prezzo non troppo elevato, una dotazione ricca e una dinamica di guida equilibrata tra lo sportivo e il confortevole. Punta infine tutto sulla tecnologia per la sicurezza attiva e… scusate se è poco.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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