Da poco più di un mese aveva compiuto 81 anni e oggi si è spento, a Londra, Max Mosley, Presidente della FIA prima dell’avvento dell’era Todt. Insieme a Bernie Ecclestone ha contribuito a rendere la Formula 1 quella che è oggi anche se balzò agli onori della cronaca, prima del suo ritiro, per fatti ben più spiacevoli.
Nato dall’unione tra Sir Oswald Mosley, politico inglese fondatore del partito fascista britannico, e Diana Mitford (la leggenda narra che alle loro nozze fu presente anche Adolf Hitler), Max Mosley sopportò per tutta la vita il peso della parentela scomoda e cercò fin dalla giovane età di distinguersi sia come avvocato sia come pilota.
Negli anni ’70 cresce il legame con il quasi coetaneo Bernie Ecclestone, classe 1930, e da nasce la FOCA, nata dall’unione dei team inglesi per incrementare i guadagni. La FOCA sancì la base per quello che oggi è il Patto della Concordia, in parole povere la spartizione dei guadagni del dorato mondo della F1. Già nel 1991 acquisisce sempre più potere e succede a Jean-Marie Balestre, rinnovando il suo mandato successivamente nel 1997, nel 2001 e infine nel 2005.
Nel 2009 lo scandalo che lo allontana dalla scena pubblica. Lui spiegò che tra le lenzuola una persona è libera di fare quello che vuole, e come dargli torto, ma la vicenda ebbe da subito risvolti strani: venne sorpreso in un video, subito diventato virale, dove in età matura partecipò a un’orgia sadomaso dai connotati “nazisti”, diciamo così. Problemi infantili mai superati? Non lo sapremo mai, ma da allora si ritirò per lasciare spazio a Jean Todt.
Rimarrà comunque indissolubilmente legato alla storia della Formula 1 e alla sua ascesa come pinnacolo del motorsport.
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