in

Maserati Siluro 4CM Carenato: l’auto con forme da record

Tempo di lettura: 3 minuti

La storia della Maserati Siluro 4CM Carenato carrozzata dalla torinese Viotti su disegno di Mario Revelli de Beaumont nel 1937 e dei tanti record mondiali che conquistò, mette insieme alcune tra le più straordinarie realtà, personalità ed esperienze dell’automobilismo italiano ed internazionale. 

Partiamo con Maserati, che nel 1929 rimise mano alla sua prima automobile marchiata con il tridente bolognese, la Tipo 26, depotenziandone il motore 8 cilindri in linea che passò da 1.492 cc e 128 CV a 1.078 cc e 90/110 CV, generando la versione Tipo 26C (oppure 8C-1100): questa fu pensata per rispondere al continuo successo che riscuotevano (specialmente tra i privati) le nuove e leggere vetturette da corsa spinte da “piccoli” motori, schierate appositamente all’interno della classifica “Voiturette”, fino a 1.500 cc.

Ma nonostante la carrozzeria in alluminio e la velocità tra i 170 ed i 185 km/h non riuscì a stare al passo con le più leggere Salmson e Amilcar francesi, che arrivavano a pesare anche più di 150 kg in meno. La causa principale risiedeva nel motore troppo grande e pesante per la categoria, portando la Casa a sostituirlo con il suo primo 4 cilindri in linea da 1.088 cc capace di esprimere da 90 a 125 CV per 145 km/h, con due alberi a camme sopraelevati, compressore tipo Roots, telaio a longheroni in acciaio, carrozzeria in alluminio e impostazione monoposto; sarà non solo per Maserati la prima 4 cilindri, ma anche la prima monoposto portando nel 1932 a chiamarla Maserati 4CM (appunto 4 Cilindri Monoposto). Questa vettura divenne disponibile anche nelle versioni da 1.500, 2.000 e 2.500 cc (fino a 195 CV per 220 km/h).

viotti

Un 1100 da record

Nel 1933 il famoso ingegnere, Presidente CSAI e pilota romano Giuseppe Furmanik acquistò una Maserati 4CM 1100, con l’intento di partecipare ad una delle sfide automobilistiche e tecniche più appassionanti dell’epoca: i record mondiali di velocità, che al tempo mandavano in visibilio le folle dando grande lustro a piloti e costruttori. 

Furmanik iniziò immediatamente a sviluppare la meccanica della sua 4CM 1100 e progressivamente iniziò ad affinarne aerodinamicamente il corpo vettura, aggiornandolo di volta in volta rispetto ai nuovi progressi fatti negli studi. In una prima versione la parte anteriore venne ridisegnata riducendo la presa d’aria ed integrandola nel profilo, le ruote carenate, la coda ingentilita e le molle a balestra anteriori nascoste all’interno di una carenatura. Risultato? Nel 1934 sull’autostrada Firenze-Mare, Giuseppe Furmanik stabilì il nuovo record mondiale sul chilometro lanciato nella Classe 1100 cc raggiungendo la velocità di 222,634 km/h, e battendo il precedente record di 207,527 km/h detenuto da MG. Nel 1937 a Pescara conquistò il record di velocità sul chilometro da fermo in 27,38’’ con una velocità media di 131,483 km/h e quello del miglio da fermo con 39,57’’ ad una media di 146,415 km/h. 

Dopo venti giorni tornò sulla Firenze-Mare, dove in 14,42’’ ed una media di 249,653 km/h agguantò prima il record sul chilometro lanciato e poi sul miglio in 27,28’’ e media di 212,376 km/h. Tra questi, non contento, batté anche il record in Classe D con partenza in piedi, prima sul chilometro in 23,86’’ e media di 150,849 km/h e poi sul miglio, in 35,0’’ con velocità media di 165,532 km/h.

maserati siluro

Il “siluro” di Viotti e Revelli

Nel 1937 vide luce la nostra principale protagonista, in quanto Furmanik decise ancora una volta di superarsi. Prima di tutto si passò al motore Maserati 1.495 cc (dunque 1500) al quale venne aggiunto compressore più grande e carburatore Weber raggiungendo infine i 200 CV (con sovralimentazione), mentre per l‘ulteriore affinamento della carrozzeria si affidò alle sapienti mani della prestigiosa Carrozzeria Viotti coadiuvata dalla mano straordinaria dello stilista Mario Revelli de Beaumont.

Revelli sconvolse la forma della vettura traducendo gli studi aerodinamici codificati da Paul Jaray negli anni Venti, che definivano un corpo centrale con sezione ad ala e padiglione a forma di goccia come elementi essenziali per una efficace profilatura aerodinamica. Tali forme caratterizzarono la nuova versione della vettura realizzata in alluminio con frontale stondato, coda affilata munita di ala verticale, ruote anteriori con profilo aerodinamico e posteriori completamente carenate; l’auto venne messa a punto presso il Centro Sperimentale Aeronautico di Guidonia.

Il 2 e 3 giugno 1937 su un tratto rettilineo dell’autostrada Firenze-Mare la Maserati Siluro 4CM Carenato di Furmanik batté il record di classe sul chilometro con partenza in piedi in 22,94’’ e media di 144,3 km/h, quello sul miglio con partenza in piedi in 34,33’’ e media di 168,8 km/h, e sul chilometro lanciato in 15,9’’ con media di 238,568 km/h. Curiosamente solo quest’ultimo venne effettuato con le carenature sulle ruote posteriori.Tali risultati portarono grande prestigio a tutti gli attori coinvolti, nel segno di un’automobilismo davvero senza confini.

Autore: Federico Signorelli

BYD supplier

BYD punta sui fornitori italiani: la risposta del settore è un successo

freni mclaren

Freni più nocivi del Diesel. L’inquinamento che non ti aspetti