Abbiamo visto come l’ultimo Defender sia un veicolo iper tecnologico che si discosta dal suo passato, dove solo le forme rigorosamente squadrate fanno da trai d’union con i modelli precedenti.
La nuova generazione sposa il confort, la sicurezza e una tecnologia di assistenza alla guida, anche in fuoristrada, sempre più raffinata. Per l’ultima generazione il Defender torna ad ospitare un motore V8 e lo fa innalzando con un certo piglio l’asticella delle prestazioni. Si parla di un 8 cilindri 5,0 litri Supercharged capace di mettere su strada la bellezza di 525 CV. Vediamo come va su strada e in offroad un mezzo dalle grandi potenzialità come questo.
A colpire a prima vista guardando la nuova Land Rover Defender 90 è sicuramente l’aspetto squadrato, ma meno che in passato: ora le linee sono più sinuose e rinnovano completamente lo stile di questo modello pronto a proiettarsi nel futuro. Tutti nuovi i fari LED a matrice e il rinnovato frontale a caratterizzare la nuova Defender con relativo nome riportato sul cofano motore. Invece sulla carrozzeria spiccano i badge V8, presenti sulle fiancate e sul portellone posteriore, oltre alle pinze freno Brembo Xenon Blue.
Qualche grattacapo lo crea il portellone incernierato da un lato, ma solo in città o al supermercato. Parlando di città, il Defender, che con l’ultimo aggiornamento “glamour” potrebbe trovare benissimo qui il suo posto naturale, a dispetto della precedente, si trova, tra le mura, in evidente imbarazzo per via delle dimensioni. Non tanto la lunghezza della versione corta, solo 4,32 metri, ma in larghezza e altezza sono 1,916 e 1,999 metri. Ovvero troppi per passaggi stretti e garage sotterranei cittadini.
La Defender 90, ha invece ottime doti di abitabilità, per ospitare fino 6 posti nei suoi 2,59 metri di passo. Dentro i centimetri a disposizione sono tanti, sia per la tre, che per la cinque porte in altezza e in larghezza: un piccolo salotto. Tra le gambe dei passeggeri posteriori e la prima fila vi è spazio a profusione, tant’è che per la versione “corta” avremmo preferito un divano più avanzato o meglio scorrevole per lasciare più spazio al minuscolo bagagliaio di soli 190 litri a 90 cm di altezza per giunta, per fortuna che tramite pulsante si può abbassare la soglia di accesso.
Sulle tre porte paga invece l’accessibilità a bordo, specie dietro, da un lato agevolata dal sedile anteriore scorrevole elettricamente, ma si sente l’assenza di una maniglia di appiglio per “salire” a bordo, anche se abbassiamo l’assetto pneumatico per favorire l’accessibilità. In alto, per dar luce all’abitatolo, tornano i mitici “vetri ovali” sull’angolo del tetto, segno distintivo del modello. Piacciono anche i numerosi portaoggetti e le 7 porte USB sparse un po’ ovunque, così come le tre prese 12V. Su questa versione V8 ci saremmo aspettati qualche dettaglio marcatamente sportivo, invece all’interno, tolto il battitacco illuminato con tanto lettering V8, qualche particolare satinato nero e il volante in Alcantara, molto bello ma dal grosso diametro e dalla corona poco spessa, nulla fa presagire la generosa potenza in gioco. Indubbiamente avremmo preferito dei sedili sagomati stile Jaguar F-Pace SVR…
Dentro la nuova Defender è tecnologicamente avanzata quanto robusta, due gli schermi virtuali e qualche tasto fisico, pur mantenendo una certa solidità nell’insieme, com’è nel carattere di questo modello. Il touchscreen Land Rover Pivi Pro di nuova generazione è più intuitivo e di facile impiego, richiede meno input per svolgere i compiti più comuni, mentre la sua progettazione “always-on” dovrebbe garantire una risposta quasi istantanea. Inoltre la nuova Defender porta a nuovi livelli la tecnologia Software-Over-The-Air (SOTA), con 14 moduli singoli in grado di ricevere aggiornamenti in remoto, effettuando il download dei dati nottetempo.
Per il resto forme squadrate e viti a vista, e tanta solidità dei materiali appositamente studiate per un effetto rugged e una facile pulizia: creano quell’atmosfera “country” che tanto piace. Qualche comando è perfettibile, come quello del clima automatico, che funge anche da Configurable Terrain Response e da regolazione per i sedili riscaldabili. Il sedile di guida, comodo e pluri-regolabile elettricamente, questa volta, rispetto al passato, si trova in posizione ottimale, perfettamente centrato con il volante e la pedaliera, tutto l’opposto del precedente modello. Molto macchinoso il cluster TFT completamente riconfigurabile usando i comandi al volante, dal feedback perfettibile.
Benzina, diesel, mild-hybrid 48 volt e ibrida plug-in, non poteva mancare altro alla nuova Defender.. o forse si: noi, da veri appassionati, abbiamo voluto provare la nuova V8 Supercharged, la Defender più potente mai prodotta.
Il motore V8, con compressore volumetrico, condiviso con la Range Rover e la Range Rover Sport, eroga 525 CV a 6000–6500 e 624 Nm già disponibili in un arco piatto di giri tra 2500 e 5500 di coppia, e con trasmissione automatica ad 8 rapporti. La spinta è poderosa in ogni situazione: un qualcosa di sempre pronto a scaraventarci contro il sedile, diverso forse dal lag di qualche turbo di dimensioni monstre. In senso assoluto l’accelerazione è si vigorosa, ma mai brutale, complice il peso non proprio piuma dei 2546 kg.
A tenere, in parte, a bada una massa simile ci pensa un assetto che è stato ovviamente adattato, sia per quanto riguarda le sospensioni (con molle ad aria e tarature specifiche), sia per una nuova barra antirollio di diametro maggiorato, sia per l’inedito differenziale attivo posteriore a controllo elettronico. Ovviamente rollio e beccheggio son ben presenti, e gli ammorizzatori attivi poco possono a frenare i movimenti della scocca con un baricentro ben più in alto di una sportiva. Ma tutto sommato la guida non ne risente troppo se non ci cercano le prestazioni estreme, ma un comportamento da gustosa gran turismo a ruote alte. Rimane ovviamente la trazione 4×4 a scaricare i cavalli, e nel Terrain Response troviamo l’aggiunta del programma Dynamic così da renderla aggressiva anche su strada.
Questo V8, proposto sia sulla versione tre porte (Defender 90) sia sulla cinque porte (Defender 110), è capace di far scattare il mezzo da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi, per una velocità massima di 240 km/h, che sul Defender è davvero un’enormità.
Inoltre il peso non giova a favore dello spunto e dei consumi. Pertanto i consumi sono ovviamente fuoriscala se si da fondo alla cavalleria (4km/l), ma migliorano se diamo gas in modo morigerato, segnando un misto di circa 8 km/l. Meglio in autostrada il merito va del cambio automatico a otto rapporti, con i primi molto corti e gli altri più lunghi, che riesce ad essere sempre dolce, delicato e anche solerte in offroad “veleggiando” al minimo dei giri. Ed è proprio questo che ci piace: il V8 nel 90% delle situazioni si muove tra soli 1.000 e 1.500 giri, poco sopra il minimo, garantendo una silenziosità e una corposità senza pari. Pronta però a toccare zona rossa con sonorità di tutto rispetto dallo scarico, in un battibaleno e appena il driver affonda il piede sul gas, con leggere incertezze del cambio automatico.
Come per le altre Defender con le sospensioni ad aria si possono settare più livelli di altezza dal suolo e con esse i dossi cittadini e le imperfezioni della strada sono un lontano ricordo. Al limite l’ESP interviene in modo meno brusco ed invasivo rispetto alle versioni normali. I cerchi da 22” non devono spaventare se praticate offroad non troppo impegnativo: mantengono comunque una buona spalla, chi invece potrebbe spaventare è il conto del gommista… Nello stretto la versione corta svolta in un fazzoletto: sono necessari solo 11.3 metri tra marciapiedi, mentre negli specchi laterali vediamo poco in larghezza, peccato.
La nuova Defender, nelle versioni ordinarie, abbiamo visto esser diventata l’auto giusta per chi ha una famiglia numerosa e per i trasferimenti autostradali, comoda e silenziosa, insomma una rottura definitiva con il passato. Può trainare cavalli, barca, rimorchi di ogni tipo, fino a 3.500kg e ai suoi programmi di traino specifici e di assistenza alla manovra in retromarcia. Nella versione V8 diviene ufficialmente l’auto giusta per i rapinatori seriali, gli amanti delle “spaccate” o delle rapine ai furgoni portavalori. E’ grossa, pesa, sfonda ogni cosa, è imponente e accelera come una supercar di qualche lustro fa, utile per scappare dalle forze dell’ordine dopo un “colpo” ben congeniato.
In offroad non abbiamo trovato grandi ostacoli, complice l’elettronica molto curata anche sui fondi a bassa aderenza, insomma una guida gratificante sui lunghi percorsi e su qualsiasi terreno. Non ultimo da ricordare, la capacità di carico sul tetto, visto la portata oltre 300 kg: insomma qualità che rendono la Defender la compagna ideale di ogni avventura, anche con tende e animali al seguito.
Scherzi a parte il Configurable Terrain Response consente ai fuoristradisti esperti la regolazione precisa delle impostazioni del veicolo, per adattarle perfettamente alle condizioni di viaggio. La nuova architettura offre angoli caratteristici da primato: sulla 90, in altezza Off-road delle molle ad aria, gli angoli di attacco, dosso e uscita sono rispettivamente di 38, 31 e 40 gradi mediamente paragonabili rispetto a prima. La profondità massima di guado di 900 mm (quasi 400 in più della vecchia versione) è supportata dal nuovo programma Wade Sensing. Non manca poi l’ATPC il regolatore per la velocità in fuoristrada, anche in salita o discesa e le marce ridotte. Utile anche il ClearSight Ground View che rende visibile, sul touchscreen centrale, l’area nascosta dall’ingombro del cofano. Meno utile lo specchio retrovisore con telecamera integrata.
Prezzi da capogiro giustificati dall’etichetta di Defender più potente e veloce di sempre: siamo a 129.000 euro per la versione V8 tre porte e 136.600 euro per la Carpathian Edition.
Ovvio la dotazione di serie richiede poche integrazioni: ci sono i cerchi da 22” (pinze freno blu solo anteriori, stranamente le posteriori sono nere), viene rivestito in Alcantara il volante quattro razze. Troviamo poi le sospensioni pneumatiche, la trazione integrale con ridotte e il cambio automatico otto marce, l’Adaptive Dynamics, il Terrain Response, l’Hill Launch Assist, il Roll Stability Control, l’Hill Descent Control, i gruppi ottici con LED matrice e full LED posteriori, l’Emergency Brake Assist, il clima bizona. Sono nuovi, e tanti, i sistemi di assistenza alla guida, compresa la frenata d’emergenza e la telecamera posteriore, non manca l’Emergency Braking, il Lane Keep Assist e il Rear Collision Monitor.
La concorrente più accreditata a questa potenza e a questo prezzo è la Mercedes Classe G AMG.
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