La sua storia, iniziata nel lontano 1948, sembrava essersi fermata nel 2016, dopo oltre 68 anni di carriera e 4 generazioni. Tre lunghi anni di foto rubate, prototipi ripresi sui fondi più sconnessi del globo e tante voci, poi arriva il 2019 e con lui la presentazione tanto attesa della nuova Land Rover Defender. Questa volta però parliamo un veicolo iper tecnologico che si discosta dal suo passato, dove solo le forme rigorosamente squadrate fanno da trai d’union con i modelli precedenti.
La nuova generazione sposa il confort, la sicurezza e una tecnologia di assistenza alla guida, anche in fuoristrada, sempre più raffinata. Ovviamente anche i prezzi lievitano di conseguenza. Vediamo pertanto come va su strada e in fuoristrada…
A colpire a prima vista guardando la nuova Land Rover Defender 90 è sicuramente l’aspetto squadrato, ma meno che in passato: ora le linee sono più sinuose e rinnovano completamente lo stile di questo modello pronto a proiettarsi nel futuro. Tutti nuovi i fari full LED e il rinnovato frontale a caratterizzare la nuova Defender con relativo nome riportato sul cofano motore.
Qualche grattacapo lo crea il portellone incernierato da un lato, ma solo in città o al supermercato. Esatto, parliamo di città: una vettura che con l’ultimo aggiornamento “glamour” potrebbe trovare benissimo qui il suo posto naturale, a dispetto della precedente, ma ora si trova in evidente imbarazzo per via delle dimensioni. Non tanto la lunghezza della versione corta, solo 4,32 metri, ma in larghezza e altezza sono 1,916 e 1,999 metri. Ovvero troppi per passaggi stretti e garage sotterranei cittadini.
Per dovere di cronaca comunque sono due le misure della Defender, come già avveniva in passato: la Defender 90, con capacità di ospitare fino 6 posti nei suoi 2,59 metri di passo, poi la Defender 110 (da noi precedentemente provata), con 4,76 metri di lunghezza (a cui va aggiunta la ruota di scorta per superare i 5 metri), fino a 7 posti e passo che si allunga fino a 3,02 metri. Dopo le “hard top”, seguiranno altre due versioni, una per scopi civili/militari (basti pensare agli eserciti o ai vigili del fuoco) e la più lunga di tutte, la Defender 130, 8 posti per 5,10 metri di lunghezza.
Dentro i centimetri a disposizione sono tanti, sia per la tre, che per la cinque porte in altezza e in larghezza: un poccolo salotto. Tra le gambe dei passeggeri posteriori e la prima fila vi è spazio a profusione, tant’è che per la versione “corta” avremmo preferito un divano più avanzato o meglio scorrevole per lasciare più spazio al minuscolo bagagliaio di soli 190 litri a 90 cm di altezza per giunta, meno male che tramite pulsante si può abbassare tale soglia.
Paga l’accessibilità a bordo, specie dietro, da un lato agevolata dal sedile anteriore scorrevole elettricamente, ma si sente l’assenza di una maniglia di appiglio per “salire” a bordo. In alto dove tornano i mitici “vetri ovali” sull’angolo del tetto, segno distintivo del modello. Piacciono anche i numerosi portaoggetti e le 7 porte USB sparse un po’ ovunque, così come le tre prese 12V.
Dentro la nuova Defender è tecnologicamente avanzata quanto robusta, due gli schermi virtuali e qualche tasto fisico, pur mantenendo una certa solidità nell’insieme, com’è nel carattere di questo modello.
Il touchscreen Land Rover Pivi Pro di nuova generazione è più intuitivo e di facile impiego, richiede meno input per svolgere i compiti più comuni, mentre la sua progettazione “always-on” dovrebbe garantire una risposta quasi istantanea. Inoltre la nuova Defender porta a nuovi livelli la tecnologia Software-Over-The-Air (SOTA), con 14 moduli singoli in grado di ricevere aggiornamenti in remoto, effettuando il download dei dati nottetempo.
Per il resto forme squadrate e viti a vista, e tanta solidità dei materiali appositamente studiate per un effetto rugged e una facile pulizia: creano quell’atmosfera “country” che tanto piace. Qualche comando è perfettibile, come quello del clima automatico, che funge anche da Configurable Terrain Response e da regolazione per i sedili riscaldabili. Il sedile di guida, comodo e pluri-regolabile elettricamente, questa volta, rispetto al passato, si trova in posizione ottimale, perfettamente centrato con il volante e la pedaliera, tutto l’opposto del precedente modello. Molto macchinoso il cluster TFT completamente riconfigurabile usando i comandi al volante, dal feedback perfettibile.
Rivoluzione totale anche sotto il cofano: i primi motori disponibili per la nuova Defender erano i Diesel 2.0 SD4 in potenze di 200 e 240 CV, ora, a causa dei limiti di emissioni, tutta l’offerta ruota attorno al 3 litri 6 cilindri Ingenium. Tre i livelli di potenza, tutti con assistenza mild-hybrid a 48 volt: 200, 250, 300 cavalli. Se guardiamo la “pompa verde” troviamo i 2.0 benzina Si4 quattro cilindri da 300 CV e sei cilindri, la 3.0 i6 MHEV, da 400 CV. Arriverà anche un’unità ibrida plug-in (P400e PHEV), capace di muoversi anche in modalità elettrica.
Noi con la versione 3.0D I6 AWD AUTO SE abbiamo provato il nuovissimo turbodiesel 3.0 da appunto 250 CV. Rispetto alla versione a 5 porte, che montava il 2.0 da 430 Nm, il 3.0 di quasi pari potenza sviluppa 570 Nm (+140 non sono pochi). Basta premere sull’acceleratore che la spinta si fa sentire. Certo il peso comunque non giova a favore dello spunto e dei consumi. A loro ci pensano soluzioni ingegneristiche innovative che supportano l’efficienza del veicolo; fra queste, un sottoscocca piatto che ottimizza le prestazioni aerodinamiche (Cx 0,38) e protegge il veicolo dagli urti in offroad.
In tali termini le prestazioni sono comunque da viaggiatrice con uno spunto 0-100 di 8 secondi (uno un meno di prima) e una velocità massima di 188 km/h (la medesima).
Mentre i consumi non fanno gridare al miracolo, ma migliorano, segnando un misto di circa 10,7 km/l. Meglio in autostrada il merito va del cambio automatico a otto rapporti, con i primi molto corti e gli altri più lunghi, che riesce ad essere sempre dolce, delicato e anche solerte in offroad “veleggiando” a soli 1.800 giri a 130 orari in ottava marcia. Lo sterzo ha una scatola guida nuova ed è preciso alle alte velocità, certo tra le curve il rollio è accentuato, ma meno del vecchio modello. Con le sospensioni ad aria si possono settare più livelli di altezza dal suolo e con esse i dossi cittadini e le imperfezioni della strada sono un lontano ricordo. Al limite, l’ESP interviene in modo brusco ed invasivo, ma vista la mole, le gomme offroad Goodyear Wrangler 255/65 R19 e il baricentro alto non può essere altrimenti.
Nello stretto la versione corta svolta in un fazzoletto: sono necessari solo 11.3 metri tra marciapiedi, mentre negli specchi laterali vediamo poco in larghezza, peccato.
La nuova Defender, al contrario dei vecchi modelli, diventa finalmente l’auto giusta per chi ha una famiglia numerosa e per i trasferimenti autostradali, comoda e silenziosa, una rottura definitiva con il passato. In offroad non abbiamo trovato grandi ostacoli, complice l’elettronica molto curata anche sui fondi a bassa aderenza, insomma una guida gratificante ed un comfort di prima classe sui lunghi percorsi e su qualsiasi terreno.
Nonostante la nostra previsione è quella che nel prossimo futuro vedremo molto meno Defender nelle mulattiere di montagna o nei deserti del Sahara, ma molte più in città e nelle autostrade, ciò non nega al Defender straordinarie prestazioni in offroad: trazione permanente, una trasmissione automatica a due gamme di velocità (quindi le ridotte) e differenziale posteriore autobloccante assicurano che il veicolo possa eccellere sulla sabbia del deserto, sulla tundra gelata dell’Artico, o su qualsiasi ambiente e terreno vi sia fra le due. Inoltre, la capacità di traino massima di 3.500 kg e il carico statico massimo sul tetto di 300 kg, rendono la Defender la compagna ideale di ogni avventura.
Sulla nuova Defender debutta il Configurable Terrain Response che consente ai fuoristradisti esperti la regolazione precisa delle impostazioni del veicolo, per adattarle perfettamente alle condizioni di viaggio; i guidatori meno esperti possono invece lasciare che il sistema rilevi da solo le regolazioni appropriate per il terreno, grazie alla modalità Auto. La nuova architettura offre angoli caratteristici da primato: sulla 90, in altezza Off-road delle molle ad aria, gli angoli di attacco, dosso e uscita sono rispettivamente di 38, 31 e 40 gradi mediamente paragonabili rispetto a prima. Ma tali molle ad aria sono capaci, elettronicamente, di aumentare l’altezza da terra di ben 14,5 centimetri rispetto all’altezza standard. Facendo due calcoli, si arriva tranquillamente a 29 centimetri da terra (+6 rispetto alla vecchia Defender). Per facilitare l’accesso a bordo, l’altezza può anche diminuire fino a 20 centimetri.
La profondità massima di guado di 900 mm (quasi 400 in più della vecchia versione) è supportata dal nuovo programma Wade del Terrain Response 2, che assicura che il guidatore possa affrontare con sicurezza anche guadi profondi, controllando in ogni istante il livello dell’acqua che si sta attraversando. Non manca poi l’ATPC il regolatore per la velocità in fuoristrada, anche in salita o discesa e le marce ridotte: con il primo occorre pensare solo allo sterzo, e l’auto gestisce tutto lei, con le seconde si hanno a disposizione altre 8 marce (16 totali) per migliorare la trazione e la spinta in condizioni difficili.
Utile anche il ClearSight Ground View di Land Rover permette di sfruttare appieno le insuperabili capacità della Defender, rendendo visibile, sul touchscreen centrale, l’area nascosta dall’ingombro del cofano. Meno utile lo specchio retrovisore con telecamera integrata.
La Defender ridefinisce così il concetto di gamma di capacità, alzandone l’asticella per robustezza in off-road e comfort su strada. Può attraversare le strade cittadine più affollate con la stessa facilità con la quale scala montagne, attraversa deserti o affronta temperature glaciali. La sua maneggevolezza, accuratamente affinata, offre una guida gratificante ed un comfort a una sicurezza ADAS pari alle Range Rover sui lunghi percorsi e su qualsiasi terreno.
I modelli della gamma comprendono Defender (base), First Edition e il top di gamma la Defender X, oltre agli allestimenti standard S, SE e HSE. La dotazione “base” prevede, tra gli altri accessori, il colore Fuji White, le sospensioni pneumatiche, la trazione integrale con ridotte e il cambio automatico otto marce, l’Adaptive Dynamics, il Terrain Response, l’Hill Launch Assist, il Roll Stability Control, l’Hill Descent Control, i gruppi ottici con LED diurno anteriori e full LED posteriori, l’Emergency Brake Assist, i cerchi d’acciaio da 18″ e il clima bizona. Sono nuovi, e tanti, i sistemi di assistenza alla guida, compresa la frenata d’emergenza e la telecamera posteriore, tanti però si pagano a parte.
Inoltre la Defender ha nuovamente ricevuto la valutazione più alta, stavolta dagli esperti Euro NCAP. Il modello più robusto e capace di Land Rover ha ottenuto la valutazione massima di cinque stelle in base ai recenti test. Le tecnologie intelligenti della Defender comprendono l’Emergency Braking, il Lane Keep Assist e il Rear Collision Monitor (opt.), ma molti altri sistemi si aggiungono a pagamento.
I clienti potranno personalizzare il proprio veicolo come mai prima d’ora, con ben quattro Accessory Pack. I pacchetti Explorer, Adventure, Country e Urban donano ognuno un distinto carattere alla Defender, con una speciale gamma di miglioramenti.
Oltre agli Accessory Pack, la nuova Defender è disponibile con la più ampia scelta di accessori singoli mai offerti su una Land Rover, dal verricello elettrico con controllo a distanza alla tenda da tetto, dalle tende da sole gonfiabili ed impermeabili ai più convenzionali ganci di traino e ai portapacchi da tetto.
Il prezzo Land Rover Defender 90 parte quindi da 54.200 euro e arriva a oltre 100.000 euro, mentre la 110 parte da un prezzo di listino di 57.400 euro. Il nostro Defender 90 3.0D I6 250 CV AWD AUTO SE è offerto a listino a 69.500 euro, con alcuni optional come clima trizona, differenziale posteriore a controllo elettronico, pacchetto Advanced Offroad e Driver Assist, sospensioni attive, tetto scorrevole e vernice metallizzata superiamo di slancio i 79.000 euro. Non certo pochi e sicuramente superiori alla concorrenza targata Jeep Wrangler, e più allineati all’altro concorrente teutonico Mercedes Classe G.
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