“Design Huracán e purezza tecnica per assicurare divertimento all’insegna di lifestyle e performance di guida in strada e in pista” recita il comunicato stampa di Lamborghini che presenta quella che è destinata ad essere la penultima versione di Huracan, la Tecnica.
Come avevamo scritto ieri, quando erano apparse in rete le prime foto, la Tecnica sarà l’anello di congiunzione tra il mondo della Huracan stradale, la EVO, e quello della Huracan da pista, la STO.
Lo schema generale, infatti, è comune alle due sorelle: motore 5.2 V10 aspirato posto davanti all’asse di trazione, il posteriore; ciò che cambia sono i numeri, infatti la Huracan Tecnica sviluppa 640 Cv (30 in più rispetto alla Evo, gli stessi della STO) e 565 Nm a 6.500 rpm, per scattare da fermo a 100 km\h in 3.2 s, ne servono 9.1 s per toccare i 200 km\h (con una massa di 1379 Kg ottenuta dall’uso di alluminio, carbonio e materiali compositi per scocca e telaio).
Il nome Huracan Tecnica nasce dalla volontà della Casa bolognese di sottolineare il grande studio che ha permesso di realizzare una vettura con due anime, anzi tre: Strada, Sport e Corsa.
Sono i nomi delle LDVI (Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata), con le quali il pilota comanda come si deve comportare questa supercar da 2,15 Kg\Cv.
La coda può infatti chiudere la curva più o meno di traverso grazie alla ripartizione della coppia gestita dal P-TCS (Performance Traction Control) e all’angolo di sterzo delle quattro ruote. Cambia chiaramente, a seconda della modalità di guida, anche la violenza dell’erogazione, la velocità di cambiata dell’LDF doppia frizione e la gestione dell’assetto, ciò che non cambia è la precisione e l’agilità di questa “baby STO”.
Proprio dalla Super Trofeo Omologata, la Huracan Tecnica eredita l’impianto frenante carboceramico, con la differenza che è stato sviluppato un nuovo sistema di raffreddamento molto più efficiente.
L’assenza di enormi alettoni sulla carrozzeria non deve far pensare ad una minore concentrazione sullo studio dei flussi. Nonostante un look più stradale, questa daily supercar deve poter performare come una macchina da pista.
Si distingue quindi dalle altre Huracan nel look, guadagnando 6 cm in lunghezza rispetto alla Evo e un alettone posteriore più discreto di quello della STO, ma pur sempre che garantisca il 35% di downforce in più e il 20% di resistenza all’avanzamento in meno rispetto alla Evo.
Insomma, l’obbiettivo è renderla più amichevole al volante rispetto alla sorella da pista, più stabile in curva, ma quasi parimenti performante, comunque molto più veloce di una Evo, dalla quale si ispira per trovare il giusto comfort.
Quando il track day è finito, infatti, la natura versatile di questa supercar si manifesta nella sua interezza, chiudendo le finestre della telemetria, inserendo la modalità strada, sfruttando Apple Carplay o Android Auto per controllare la via verso casa, magari sfruttando i comandi vocali di Amazon Alexa, mentre una cintura a quattro punti tiene fermo il driver al sedile in carbonio (regolabile in altezza).
Come una magistrale opera di sartoria, la Huracan Tecnica è disponibile con alcune verniciature standard, 8 per la precisione, ma altre 200 si possono scegliere attraverso il programma Ad Personam, che permette di personalizzare anche gli interni, scegliendo materiali, finiture, colori e ricami.
Autore: Nicola Accattino
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