Prove su strada

Lamborghini Huracan EVO: prova su strada del Toro da 640 CV

Tempo di lettura: 6 minuti

Un sogno di molti, una realtà per pochi fortunati. La Lamborghini Huracan EVO sarà uno degli ultimi “veri” tori, di quelli che emanano calore a metri di distanza, ad indicare che lì dietro c’è un V10 old school pronto a regalare emozioni forti.

Il cambiamento è agli sgoccioli ma questa Huracan non ha paura di guardare in faccia al futuro e alle esigenze di marketing legate al mercato. La tecnologia c’è (ed è assolutamente di spicco in questo nuovo modello) ma il motore termico sbarra la strada a una interpretazione ibrida dello stesso o ad una power unit esclusivamente elettrica. Come da tradizione, il nome della vettura richiama un toro da corrida, che questa volta si fregia della sigla EVO a sottolineare un evoluzione importante per una supercar da considerarsi già perfetta.

Le somiglianze con la tedesca Audi R8 sono tante, ma lo sono anche con la sorella Huracan Performante: stessi cavalli, stesso tempo sullo 0-100 km/h quasi ad indicare che questa EVO vuole sì confermare le prestazioni della sorella più legata alla pista ma allo stesso tempo facilitarne l’utilizzo stradale nella guida di tutti i giorni.

Abbiamo messo alla prova la Lamborghini Huracan EVO: scopriamo insieme quante emozioni è in grado di regalare, analizzando esterni, interni, motore, prestazioni e prezzo di listino.

Esterni e interni: dentro tecnologica, fuori cattiva come sempre

Sì, cattiva come sempre. Perché quello che distingue questa vettura italiana dalle altre supercar è proprio il carattere prepotente e aggressivo che non passa inosservato già al primo sguardo. Impossibile ignorarla, specie se sfoggia una carrozzeria in tinta Blu Aegeus a contrasto con l’arancione delle pinze freno e delle fasce che percorrono le superfici della vettura.

Alta appena 1,17 metri, la Huracan conferma delle proporzioni da sportiva di razza, con superfici che sfiorano l’asfalto. Il frontale è attualizzato dalla presenza del nuovo paraurti che integra lo splitter anteriore con flap integrato. Al fianco, si fanno spazio le grandi prese d’aria dalla forma ad “Y”, elemento caratteristico di casa Lamborghini ripreso anche nei proiettori ottici.

In vista laterale, i grandi cerchi in lega Aesir da 20 pollici abbinati a pneumatici Pirelli P ZERO, risaltano le pinze freno a 6 pistoncini all’anteriore (4 al posteriore) e degli enormi dischi in carboceramica del diametro di 380 mm (356 mm al posteriore). Leggermente arretrato rispetto alla sottile superficie dei cristalli, si nasconde il canale che convoglia l’aria verso il motore. La linea che delimita la superficie superiore della Huracan è così essenziale che è facile immaginare l’andamento del flusso d’aria che la percorre.

Dietro, rubano la scena i due terminali di scarico in posizione rialzata sul paraurti, un elemento stilistico che rafforza il design robusto e potente del posteriore. Tutte le linee che segnano la carrozzeria sono saldamente finalizzate all’aerodinamica. Lo spoiler, per esempio, è sdoppiato per garantire una perfetta omogeneità con i flussi provenienti dai quattro generatori di vortice presenti nel sottoscocca. Questo garantisce un carico aerodinamico maggiore (si traduce in una più efficiente capacità di creare deportanza), che segna un valore totale 7 volte maggiore rispetto a quello della Huracan di prima generazione. Anche l’efficienza aerodinamica, ovvero il rapporto tra portanza e resistenza al moto, riporta un dato 6 volte maggiore rispetto alla Huracan standard. Questi dati traducono alla perfezione il concetto di Evoluzione che porta con sé il nuovo modello. 

Un particolare ingegneristico riportato sul badge alla base del lunotto è l’ordine di accensione dei cilindri, 1-6-5-10-2-7-3-8-4-9, la sequenza con cui si innesca la combustione per questo V10.

All’interno dell’abitacolo si nota immediatamente l’eccellente binomio raggiunto tra le finiture di livello artigianale e gli assemblaggi dei materiali di grande qualità. Pelle, Alcantara e Carbon Skin (esclusivo Lamborghini) ricoprono tutte le superfici con accostamenti impeccabili. La vera novità di questo modello è l’introduzione del display touchscreen capacitivo da 8,4 pollici, con uno sviluppo verticale che si inserisce perfettamente nella console centrale. Il sistema di infotainment HMI ospita la compatibilità con i protocolli Apple CarPlay e Android Auto e offre alcuni servizi connessi come il controllo da remoto attraverso l’app Lamborghini UNICA.

Dallo schermo si può avere accesso alle informazioni del LDVI, acronimo di Lamborghini Dinamico Veicolo Integrata, un sistema per la dinamica veicolo che spiegheremo nella parte di analisi tecnica e di sensazioni di guida. Sul display viene anche proiettata l’immagine della retrocamera che gode di un’ottima definizione ma è un optional da 1.600 euro. Di fronte al guidatore, il quadro strumenti digitale cambia grafica in funzione delle modalità di guida scelte. Non mancano alcuni pulsanti fisici in stile aeronautico, attraverso cui, per esempio, si controllano gli alzacristalli o si regola l’altezza della vettura da terra. Sotto al monitor centrale, trova spazio il pulsante di avviamento che, come da consuetudine, è nascosto dalla speciale levetta rossa.

Obbligatorio menzionare i sedili che appagano la vista e – ovviamente – si dimostrano perfettamente contenitivi nella guida sportiva. Le regolazioni sono poche e manuali: personalmente le preferisco così, con un’impronta racing e la possibilità di muovere la seduta attraverso la leva posizionata nella parte anteriore del sedile marchiata dalla sigla “SGANCIO”.  

Alla guida della Lamborghini Huracan EVO: il ruggito del V10 rimarrà nella storia

Nessun filtro, pure emozioni analogiche. Tutto ruota intorno al cuore di questa supercar: il 5,2 litri V10 aspirato di Sant’Agata Bolognese arriva a quota 640 CV, con 600 Nm di coppia massima. Il peso di 1.422 kg registra un rapporto peso/potenza di appena 2,22 kg/CV. Il tempo fissato sullo 0-100 km/h è di 2,9 secondi (appena 1 decimo più lenta dell’Aventador SVJ), 9 secondi per lo 0-200 km/h e una velocità massima superiore ai 325 km/h. Con l’avvento dei propulsori esclusivamente elettrici questi numeri scenderanno ancora ma non ci sarà più la stessa emozione di arrivare a quota 9.000 giri/min e innestare quella fulminea cambiata attraverso gli enormi paddle in carbonio.

La scarica di adrenalina arriva subito, giusto il tempo di sedersi all’interno dell’abitacolo. La seduta sfiora l’asfalto e il volante è perfettamente posizionato per assecondare una guida sportiva. Come su tutte le vetture del Toro i montanti sono sottili ma molto inclinati, il ché penalizza la visibilità anteriore. Poco male perché non appena si avvia il motore, l’urlo del V10 cancella ogni altro pensiero se non quello di voler pilotare.

Poche curve bastano a farmi capire che il mio limite su strada è infinitamente lontano dalle possibilità che questa Huracan EVO potrebbe permettersi. Sincero e perfettamente incollato a terra, questo mostro di tecnica e potenza vi perdona qualsiasi incertezza di guida, soddisfacendo ogni vostro desiderio. Le sospensioni a doppio triangolo all’avantreno e lo sterzo preciso come la lama di un bisturi permettono di osare senza timore oltre al limite imposto dalla vostra mente. Non appena si superano i 6.000 giri/min diventa tutto così veloce che lo stupore delle performance si trasforma in un sentimento di assoluto rispetto, se non di paura. Per dar sfogo alla sua grinta, con il ruggito del suo V10, la Huracan chiede l’esperienza della pista, dove la guida in libertà e sicurezza diventa appassionante.

Lo spirito di questo Toro si modula attraverso il selettore ANIMA, posizionato nella parte bassa del volante. La modalità “Strada” permette una risposta sorprendentemente dolce del propulsore, mentre passando in “Sport” la sensibilità del pedale dell’acceleratore cambia completamente e la risposta del motore si fa più brillante. Selezionando l’ultima modalità di guida “Corsa” non si torna più indietro. Tutto diventa più coinvolgente, il motore risponde con una rabbia infinita, l’assetto e lo sterzo si irrigidiscono, e il cambio LDF doppia frizione a 7 velocità inserisce le marce con una velocità inattesa. Le valvole dello scarico si aprono completamente – al punto che si può intravedere l’acciaio incandescente dei tubi al suo interno – e lasciano sfogo ad uno dei sound più accattivanti di sempre. Le note roche e pungenti della Huracan si riconoscono in lontananza, con un timbro che rimarrà impresso nella storia.

Il sistema delle quattro ruote sterzanti è una novità per la Huracan EVO. L’assale posteriore lavora in controfase alle basse velocità e nelle curve più strette, in fase nei curvoni a velocità sostenuta, con un’escursione massima di 3 gradi. In questo modo migliorano il grip e la stabilità, il passo viene virtualmente accorciato a 220 mm, permettendo di affrontare i tornanti stradali con estrema agilità.

Grande innovazione dal punto di vista tecnologico il sistema LDVI. Questa unità di elaborazione centrale sfrutta logiche predittive per il controllo della dinamica e dialoga con il sistema della trazione integrale e delle quattro ruote sterzanti per permettere alla vettura di rimanere composta, senza perdere il controllo. Questo si traduce nella possibilità di guidare la Huracan EVO in maniera più semplice, raggiungendo le massime performance ed evitando brutte sorprese.

L’esempio perfetto per spiegare l’efficacia dell’LDVI è la manovra del “drift”, durante la quale il sistema mantiene uno specifico angolo di imbardata inviando segnali alle ruote e al Torque Vectoring, mantenendo così la traiettoria ideale. Inoltre, questa unità di controllo coordina la risposta delle sospensioni magnetoreologiche all’input dei sensori di accelerazione e dei giroscopi (sistema Lamborghini Piattaforma Inerziale). Nonostante il controllo della trazione sulle singole ruote lavori in modalità impeccabile, è importante saper gestire l’acceleratore durante le curve.

Se la trazione posteriore risponde in maniera violenta e difficile da gestire, quella integrale è più permissiva ma, se durante la curva si agisce troppo presto sul gas, ci si potrebbe imbattere nel sottosterzo, in ogni caso facilmente controllabile. Una volta presa confidenza però, l’incredibile grip permette delle prestazioni da urlo che regalano alla guida un’emozione difficile da dimenticare.

Cattiva come sempre con un carattere prepotente e aggressivo che non passa inosservato

Prezzo e concorrenti

Il prezzo di partenza di questa Lamborghini Huracan EVO è di 184.000 euro. Con il programma Ad personam, inoltre, si può configurare completamente, seguendo le vostre esigenze. La vettura da noi provata supera la soglia dei 260.000 euro.

Le concorrenti dirette di questo Toro sono la cugina Audi R8, con cui per l’appunto condivide il motore e alcune soluzioni tecniche, le connazionali Ferrari F8 Tributo e Maserati MC20, per arrivare alla tedesca Porsche 911 GT3 RS e alle inglesi Aston Martin DB11 e la McLaren 720S.

Chi acquista una Lamborghini non compra solo un’auto ma anche la passione e la storia legati alla grande tradizione del Marchio. Inutile ribadire che la Huracan EVO sarà uno degli ultimi modelli in grado di far sognare gli appassionati de V10 aspirato. Se le vostre tasche lo permettono non avete scelta, fate vostro questo fuggevole sogno.

Andrea Genre

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