Montalbano si è aggiudicata il primo premio della categoria “Rock” alla seconda edizione di Festival Car, evento organizzato dalla testata giornalistica Autoappassionati.it e nato per celebrare la passione per l’auto, dove si riuniscono supercar, vetture di interesse storico ed eccellenze italiane nel caratteristico borgo di Revigliasco Torinese.
Si tratta della prima volta che una LMX della collezione Montalbano partecipa a un concorso di eleganza.
Questa la motivazione: “per la rarità del mezzo e per lo stato di conservazione autentico. Si è tenuto anche conto della storia della vettura specifica con un legame particolare con il proprietario.”
Renato Montalbano: “Festival Car è una manifestazione giovane e fresca ed è stato un vero piacere vincere qui, proprio nella giornata nazionale delle auto classiche. Per la prima volta ho portato una vettura della mia collezione LMX a un concorso di eleganza e l’esordio è stato decisamente fortunato. È importante tenere viva la memoria del marchio LMX che ha rappresentato una piccola ma significativa tappa nella storia dell’auto italiana.”
La LMX è una vettura granturismo con caratteristiche spiccatamente sportive progettata a Milano e costruita a Torino alla fine degli anni 60.
Un progetto figlio di personaggi straordinari quali Franco Scaglione e Gioachino Colombo, caratterizzato da soluzioni tecnologiche innovative e coraggiose. Un’auto disegnata con un occhio alle nuove suggestioni stilistiche che giungevano dall’America e con l’altro all’Italia, maestra di stile e indiscutibile riferimento al mondo per equilibrio ed eleganza, il tutto abbinato a una carrozzeria leggerissima e a un telaio sportivo a trave centrale che garantiva notevoli prestazioni.
Delle 42 vetture costruite nello stabilimento di Corso Casale a Torino, ne sopravvivono una trentina, in mano a collezionisti perlopiù stranieri.
L’esemplare presentato è in condizioni originali con alcuni interventi conservativi ed è uno dei pochissimi dotati di sovralimentazione tramite turbocompressore curato dal pilota e ingegnere Michael May.
Questo riconoscimento è arrivato a un anno esatto dalla mostra realizzata al MAUTO e curata da Raffaello Porro, presente come copilota al concorso insieme al collezionista Montalbano.
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