La Danimarca ha deciso di rinunciare alle auto a idrogeno. Il caso danese fa discutere ma al tempo stesso riflettere sul futuro, in quanto nella transizione ecologica sta decisamente prendendo il sopravvento l’elettrico sull’idrogeno. Sarebbe questo ad aver spinto la Danimarca a chiudere tutti i distributori H2.
Nella corsa alla transizione ecologica, le auto elettriche stanno prendendo il sopravvento sulle auto a idrogeno. Non è una deduzione, ma è quanto si evince dai numeri di vendite registrate e dalle quantità di vetture prodotte dai vari brand del mondo automotive. È per questo motivo che in Danimarca stanno per chiudere tutti i distributori H2. Le due alimentazioni eco-friendly potrebbero convivere tranquillamente, un po’ come è sempre stato finora con Diesel, GPL, metano e benzina, ma commercialmente parlando gli ioni di litio hanno un enorme vantaggio. Ad agevolare la chiusura con l’idrogeno è il fatto che in Danimarca nel 2020 la compagnia energetica Everfuel ha preso il controllo di tutti i distributori di idrogeno del Paese, nella speranza evidente di fare un ottimo investimento. Purtroppo così non è andata e l’azienda ha intenzione di rivedere i suoi piani commerciali e di puntare su altro, sempre rimanendo nel campo dell’energia green.
Dando uno sguardo alla situazione italiana si nota che abbiamo oltre 27.000 punti di ricarica con continui progetti di installazione, mentre i distributori di idrogeno attivi sono soltanto 2, quindi anche gli italiani non sono poi così propensi all’utilizzo di auto ad idrogeno. Non va tralasciato che anche l’Unione Europea sembrerebbe essere scettica sull’idrogeno: con i 352 milioni di euro appena stanziati per la mobilità verranno creati 12.000 nuovi punti di ricarica ad alta velocità per EV a batteria e soltanto 18 stazioni di rifornimento a idrogeno, in tutta Europa. Sono numeri che parlano chiaro e che lasciano intendere quanto a Bruxelles preferiscano la mobilità elettrica. A questa propensione si sono accodate le Case costruttrici, con solo due brand ad essersi cimentati nella realizzazione di due auto: la Toyota Mirai e la Hyundai Nexo, con quest’ultima che è stata appena commercializzata dall’altra parte del mondo, vale a dire in Australia.
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