L’abbiamo vista nascere sotto forma della concept car GT4 Stinger nell’ormai lontano 2011, le sue linee definitive si sono viste per la prima volta al Salone Internazionale di Detroit del 2017, sotto il nome definitivo di Kia Stinger.
Linee inedite, trazione posteriore, motorizzazioni potenti e molti test alle spalle, dal circolo polare ai cordoli del Nurburgring; ora la GT premium della Casa coreana è pronta a fare il suo debutto sul mercato italiano.
Noi l’abbiamo provata in anteprima sulle strade della Costa azzurra, per scoprirne pregi e difetti. Ecco com’è e come va la Kia Stinger nel nostro primo contatto.
Lunga 4,83 metri, la Kia Stinger propone un frontale elegante con il “Tiger nose” posto tra i proiettori a LED, fianchi larghi e tanti muscoli. Le proporzioni sono tipiche di una Gran Turismo, grazie al lungo cofano, gli sbalzi ridotti e un passo di ben 2,9 metri, che assicura un abitacolo spazioso.
La forma della vettura, a “bottiglia di Coca Cola”, punta a valorizzare molto il suo impatto visivo grazie anche ad una silhouette da vera fastback, come la Mustang per intenderci. Interessanti anche le linee del posteriore che sono totalmente caratterizzate dai gruppi ottici a LED raccordati tra loro. L’aspetto finale che si crea ricorda un paio di occhiali, completato anche dalle astine, formate da sottili strisce rosse che si estendono sulla parte finale delle fiancate.
La Stinger però non è solo estetica, ma anche funzionalità, infatti, ci sono alcuni elementi puramente funzionali all’aerodinamica, come le ampie prese d’aria anteriori, gli sbocchi dai passaruota, un sottoscocca liscio, e il diffusore posteriore integrato dal quale spuntano i quattro tubi di scarico ovali (oppure due sulla diesel). Tutto ciò permette alla GT coreana di ottenere un cx di 0,3.
Piacciono meno, invece, alcune prese d’aria chiuse, come quelle sul cofano e sul paraurti posteriore, utili solamente ai fini estetici.
Gran Turismo all’esterno, un abitacolo curato ed elegante all’interno. Con un parabrezza molto inclinato e un cruscotto alto che corre lungo un piano orizzontale, la consolle della Kia Stinger è suddivisa in due aree specifiche: i comandi dell’infotainment sono sotto l’ampio touchscreen “flottante” a colori da 8 pollici, mentre i comandi del climatizzatore si trovano appena sopra il cambio. Il volante è rivestito in pelle, mentre, dietro quest’ultimo, il quadro strumenti è un mix tra analogico e digitale (da 7”).
Le bocchette dell’aria sono d’ispirazione aeronautica – ricordano, insieme ai rivestimenti delle portiere, alcuni elementi tipici di Mercedes – così come la leva del cambio automatico a 8 rapporti.
Come abbiamo accennato in precedenza lo spazio per i passeggeri anteriori e posteriori è generoso, mentre la sedute basse forniscono ampio spazio per la testa, meno per il bagaglio poiché il vano parte da 406 litri. Infine, i sedili sono ben sagomati, in pelle di serie e disponibili anche in Nappa ultra-morbida.
Sotto il lungo cofano della Kia Stinger è possibile scegliere tra due propulsori turbo montati longitudinalmente.
Si parte dal motore studiato principalmente per le esigenze europee, il 2.2 CRDi turbodiesel da 200 CV a 3.800 giri, con una coppia di 440 Nm che consente alla vettura di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e di raggiungere una velocità massima di 230 km/h.
Per quanto riguarda il propulsore a benzina, si tratta di un 3.3 T-GDi biturbo V6 con una potenza di 370 CV e 510 Nm di coppia, che permette alla Stinger di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e di raggiungere la velocità massima di 270 km/h. Questa motorizzazione rende la Stinger la Kia prodotta in serie più veloce di sempre.
Di serie per tutte le versioni la seconda generazione del cambio automatico a otto velocità di Kia, che si rapporterà sia con la trazione posteriore, altra novità assoluta, sia con la trazione integrale (di serie sulla GT).
Cos’è una Gran Turismo? Tralasciando l’estetica, che comunque rappresenta un elemento imprescindibile per questa speciale categoria di auto, a livello di guida quando si parla di GT, si parla di una vettura in cui il piacere di guida è fondamentale, ma le prestazioni sono accompagnate spesso e volentieri da una buona dose di comfort. La Kia Stinger è una vera GT anche a livello dinamico?
Dopo averla guidata la mia risposta è sì, ma partiamo con alcuni dati di fatto. Lo sviluppo dinamico della Kia Stinger è stato affidato alle sapienti mani di Albert Biermann, ex pedina dello sviluppo del reparto M di BMW. Un importante “acquisto”, probabilmente quello che mancava all’interno della Casa coreana.
Per creare una dinamica di guida e un comparto tecnico di livello, infatti, Biermann ha voluto che la Stinger fosse sviluppata niente di meno che al Nurburgring, l’“Inferno Verde”, banco di prova di ogni auto che ambisce alle prestazioni.
La versione da noi provata, dotata del propulsore 3.3 biturbo da 370 CV è capace di nascondere molto bene la proprio potenza durante i primi chilometri percorsi, salvo poi scatenare tutti i 510 Nm di coppia non appena si affonda sull’acceleratore. La guida è ampiamente regolabile attraverso il Drive Select, con la scelta tra cinque modalità: Eco, Sport, Sport +, Comfort e Smart.
Nella prima la Stinger è docile, quasi addormentata, ma già in Sport i “sensi” della vettura si risvegliano completamente, anche se le accelerazioni rimangono molto lineari, come anche l’allungo, che spinge senza soluzione di continuità.
La GT è equipaggiata di serie con la trazione integrale (AWD) ed è equipaggiata con il Dynamic Vectoring Torque Control, che controlla le condizioni della strada e applica automaticamente la giusta trazione. Si tratta di una trazione integrale di tipo on demand, che parte dalla ripartizione della coppia 0:100 per arrivare a un massimo di 30:70, utile quindi giusto a correggere le traiettorie e a cavarsela in condizioni di scarsa aderenza.
La guida, infatti, è pienamente quella di una vettura a trazione posteriore, con i dovuti pro e contro. Di contro, per la verità, ne troviamo pochi, ma di pro ce ne sono tanti e su tutti il piacere di guida tipico di questa categoria di auto. In modalità Sport+, inoltre, si disattiva anche il controllo di trazione e non è difficile concedersi un po’ di divertimento scomponendo il posteriore.
Certo, alla Stinger non si possono chiedere miracoli, si tratta pur sempre di un’auto lunga oltre 4,80 e, soprattutto con un passo molto lungo, che la rende agile fino a un certo punto.
Contro il peso, inoltre, che si attesta sui 1.800 kg, non si possono fare particolari miracoli, tranne dotare l’auto di un impianto frenante Brembo a 6 pistoncini, che rende più efficace la guida nel misto.
Per quanto riguarda l’assetto, all’anteriore è presente un sistema di tipo MacPherson, mentre nella parte posteriore sono presenti sospensioni multi-link a 5 bracci con una barra antirollio rinforzata per una maggiore stabilità e vibrazioni ridotte. Tra le curve si sente anche il duro lavoro del sistema di sospensioni elettroniche regolabile (sempre attraverso il Drive Select), che mantengono il rollio sempre più che sopportabile.
Il servosterzo è dotato di un motore elettrico montato direttamente sulla scatola guida, che offre risposte più immediate e vibrazioni ridotte, anch’esso regolabile tramite il Drive Select. Ne consegue uno sterzo che si adatta velocemente allo stile di guida, piuttosto reattivo e comunicativo, con una demoltiplicazione corretta per la tipologia di vettura.
Anche se la GT da 370 CV non sarà probabilmente tra le preferite degli italiani, a causa del superbollo, la Stinger sa far divertire e rispetta pienamente la parola data. Gli sforzi fatti da un brand che non ha grande tradizione in questo campo, hanno prodotto dei grandi risultati e daranno grandi risultati soprattutto a livello di immagine, secondo grande obiettivo del lancio di questo modello.
Benvenuta nel mondo delle GT, Kia.
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