Era il 2002 quando Kia, Casa coreana emergente da poco entrata nel Gruppo Hyundai, lanciò il suo secondo modello a ruote alte dopo l’inatteso successo della prima, rivoluzionaria Sportage. Più di 20 anni fa nasceva la prima Kia Sorento, che fin dalla prima generazione si è fatta conoscere per un ottimo rapporto tra qualità, prezzo, spazio e versatilità. Se però la prima generazione del 2002 era dotata di un classico telaio a longheroni (sebbene con raffinate sospensioni indipendenti) e la trazione integrale, il Model Year 2024 della Kia Sorento modifica esterni e interni della quarta generazione, approdata in Italia nel 2020, diventando così più moderna e al passo con le ultime creazioni della Casa coreana, EV9 in primis.
Come ormai da tradizione, anche questa quarta generazione della Kia Sorento 2024 condivide la base meccanica con la nuova Hyundai Santa Fe, ma rispetto alla squadratissima cugina utilizza un linguaggio stilistico sempre originale e riconoscibile, ma dalle linee più classiche per un SUV di questa categoria. Disponibile in configurazione a sette posti, la nuova Kia Sorento aggiunge più tecnologia, più sicurezza e un abitacolo completamente ridisegnato. Disponibile anche con motorizzazioni ibride, Full Hybrid e Plug-In Hybrid, la nuova Sorento sorprende, almeno apparentemente, annunciando il ritorno del motore Diesel, assente nella prima iterazione della quarta serie del SUV coreano. Abbiamo messo alla prova proprio il 2.2 CRDi turbodiesel, per vedere come va e come si comporta la Kia Sorento 2024 nella nostra prova in anteprima in versione 2.2 CRDi 4WD Evolution.
Lanciata nel 2020, come nella più classica delle convenzioni delle Case automobilistiche odierne anche la quarta generazione della Kia Sorento guadagna il suo restyling di metà carriera a quattro anni dal debutto, ed è uno dei lanci più attesi per la Casa coreana. Nonostante le sue dimensioni davvero generose per gli standard del nostro mercato, infatti, a livello mondiale la Sorento è uno dei modelli più venduti, attestandosi al terzo posto con 243.000 unità vendute, seconda solo alla primatista Sportage e al SUV Seltos, inedito in Europa ma in arrivo anche alle nostre latitudini nel 2025. Apprezzato soprattutto sul mercato americano, dove imperversa il fratello maggiore Telluride, la nuova Sorento è uno dei D-SUV più versatili, puntando sulla praticità d’uso oltre che sulla raffinatezza e sulla tecnologia. Queste sono, nel dettaglio, le dimensioni della Kia Sorento 2024:
A livello estetico, la nuova Sorento 2024 introduce un frontale ridisegnato, ispirato a quello della nuova ammiraglia di casa, l’elettrica EV9, riprendendo il nuovo linguaggio stilistico della Casa coreana Opposites United. Il frontale della nuova Sorento integra una nuova mascherina anteriore di grandi dimensioni, compresa all’interno dei rinnovati fari Full LED con firma luminosa a L rovesciata.
Questi dettagli contribuiscono ad incattivire ulteriormente un muso già squadrato e massiccio, con un cofano muscoloso e forme che, nella guida, aiutano a gestire al meglio le generose dimensioni del SUV sudcoreano. Lateralmente, le novità sono rappresentate dai nuovi disegni dei cerchi in lega, mentre in coda troviamo dei gruppi ottici full LED con un gioco di luci più pulito e moderno.
Il posteriore è quindi ancora caratterizzato da un lunotto molto generoso, la particolare finitura cromata all’interno del paraurti posteriore e da un grande portellone, apribile tramite un tasto posto tra il battente del portellone stesso e il paraurti posteriore, e non nel classico alloggiamento sopra la targa. Concludendo con le dimensioni della nuova Kia Sorento 2024, la capacità del bagagliaio parte dai 179 litri in configurazione a sette posti agli 813 litri in quella a cinque posti. Abbattendo anche la fila centrale, si ottiene un vano di carico da ben 1.996 litri.
Salendo a bordo degli interni della Kia Sorento 2024 scorgiamo le principali novità di questo restyling di metà carriera della quarta generazione, che accoglie una plancia completamente ridisegnata e ispirata ai nuovi modelli della Casa asiatica. Al posto dell’abitacolo della precedente versione, caratterizzato da molti tasti fisici e da un’impostazione piuttosto tradizionale di quadro strumenti e infotainment, oggi in cima al cruscotto troviamo un display curvo che occupa più della metà della larghezza (decisamente generosa) della plancia. All’interno di questo frame curvo troviamo infatti due display speculari, entrambi da 12,3 pollici, per rispettivamente il quadro strumenti digitale e il sistema di infotainment.
Il primo è dotato di una doppia possibilità di visualizzazione: classica, con quadranti tondi e l’ispirazione alle tradizionali lancette, o “EV9”, con un layout degli strumenti identico a quello del grande SUV elettrico. Il sistema è sempre di facile lettura, dotato di tante informazioni e con la chicca, comune ad altre auto del Gruppo Hyundai-Kia, del Blind Spot Monitor, ovvero la trasmissione delle immagini delle telecamere poste negli specchietti retrovisori quando si inserisce la freccia, permettendo così di vedere chiaramente nel proprio quadro strumenti ciò che è nascosto dall’angolo cieco. Il sistema di infotainment, invece, è invariato rispetto alle ultime nate di casa Kia. Veloce e completo nelle sue funzioni, non sarà il più moderno sul mercato dei D-SUV ma brilla per intuitività di utilizzo e usabilità in marcia, ambito dove molti competitor, anche Premium, perdono diversi punti.
Non mancano Apple CarPlay e Android Auto, disponibili anche in modalità wireless, mentre convince la soluzione del pannello separato a sfioramento che, con il tocco di un pulsante, permette di avere sullo stesso pannello touch sia i comandi del clima che quelli del sistema infotelematico. Nonostante la natura touch, la soluzione è pratica, grazie anche ai due comodi rotori posti ai lati del pannello. Non mancano poi il rotore del cambio e una rotella più piccola che permette di scegliere tra le quattro modalità di guida su strada e le tre modalità “off-road”. Per il resto, fa la sua comparsa una finitura alla base del grande display curvo dal bel feeling al tatto, mentre i materiali rimangono di buona qualità nella parte alta della plancia, più robusti invece in basso.
Cambiano anche le bocchette dell’aria, che abbandonano la particolare piccola “bocchettina” indirizzata alla parte bassa del corpo, adattandone una sola, più tradizionale. Lo spazio è davvero generoso negli interni della Kia Sorento 2024, con tanti centimetri sia per i passeggeri anteriori che per quelli della seconda fila, grazie a soluzioni tecniche interessanti come la possibilità di spostare il sedile anteriore elettrico del passeggero anche da dietro, tramite dei comodi tasti posti sui fianchetto del sedile. Molto luminoso grazie ai grandi finestrini e all’enorme tetto apribile panoramico (di serie solo sulla top di gamma Evolution), l’abitacolo della rinnovata Sorento è “gentile” anche con chi siede nella terza fila: lo spazio non è troppo risicato, e non mancano anche i comandi del clima anche il sesto e il settimo passeggero.
A livello di meccanica e motori, la Kia Sorento 2024 segna un sorprendente ritorno nella sua gamma, quella di un motore Diesel. Sebbene possa fare uno strano effetto sentire il ritorno di un motore a gasolio, assente durante il lancio della quarta generazione a vantaggio di motorizzazioni Full Hybrid e Plug-In Hybrid, la scelta di Kia è dettata dalle richieste del mercato. Secondo i dati mostratici dai vertici italiani della Casa, infatti, il mercato dei D-SUV è dominato, nel 2023, dalle motorizzazioni Diesel, che contano per oltre il 57% del mercato totale. Full Hybrid e Plug-In Hybrid, invece, arrivano solo al 15% complessivo (10% PHEV, 5% HEV), per un segmento in continua crescita che, dal 4% di market share nel 2020, è arrivato al 5,9% nel 2023 con oltre 104.000 immatricolazioni.
Non stupisce quindi come Kia Italia abbia scelto di riportare nel nostro Paese la versione Diesel, già proposta su altri mercati. Realizzata sulla piattaforma Hyundai/Kia N3, condivisa con la nuova Hyundai Santa Fe, la rinnovata Sorento mantiene lo schema sospensivo McPherson all’anteriore e Multilink dietro, e ospita quindi tre motorizzazioni: 1.6 T-GDi Full Hybrid, 1.6 T-GDi Plug-In Hybrid e 2.2 CRDi turbodiesel. Partendo dalle due versioni ibride, confermate dallo scorso anno, sotto il cofano condividono lo stesso 1.6 quattro cilindri turbobenzina a iniezione diretta T-GDi, capace su entrambe di 160 CV e 265 Nm di coppia.
La 1.6 HEV Full Hybrid abbina al motore termico un motore elettrico da 60 CV, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 1,49 kWh. La potenza massima totale arriva a 215 CV (15 CV meno della versione pre-restyling), la coppia si attesta a 350 Nm e il cambio è un classico automatico con convertitore di coppia a 6 marce, mentre è possibile scegliere tra la trazione anteriore o integrale con classico albero di trasmissione.
La variante Plug-In Hybrid, invece, aggiunge al 1.6 T-GDi da 160 CV un motore elettrico maggiorato da 91 CV, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 13,8 kWh e dotato di trazione integrale e cambio automatico a 6 rapporti. La potenza totale è di 252 CV (8 CV meno del passato), mentre la coppia è di 350 Nm. Il “redivivo” motore Diesel, invece, è il collaudato 2.2 CRDi quattro cilindri turbodiesel, dotato di turbina a geometria variabile e capace di 194 CV e 450 Nm, disponibili già a 1.750 giri.
Il cambio, invece, è un automatico doppia frizione DCT a 8 rapporti, una soluzione inusuale rispetto alle classiche trasmissioni con convertitore di coppia utilizzati da gran parte dei rivali. Disponibile sia con la trazione anteriore che con quella integrale, la Sorento 2024 Diesel è anche la più leggera, con un peso di 1.870 kg in ordine di marcia per la versione a trazione anteriore e 1.929 kg per la 4WD. L’accelerazione 0-100 km/h della versione Diesel è di 9,0 secondi (9,2 secondi per la 4WD), per una velocità massima di 201 km/h.
Nella nostra prova in anteprima della Kia Sorento 2024 abbiamo percorso circa 100 km tra Viareggio e le splendide Cave di marmo di Carrara, per un’esperienza off-road piuttosto impegnativa, dove abbiamo potuto saggiare le capacità del D-SUV coreano sia in città che in autostrada, nonché in strette strade montane e lontano dall’asfalto. In città, nonostante le dimensioni molto generose lo Sport Utility asiatico è facile da piazzare anche nei passaggi più stretti, grazie a forme squadrate, soprattutto al frontale verticale. Convincono anche le telecamere a 360° di ottima qualità, mentre lo sterzo è leggero e piuttosto preciso. Il motore 2.2 CRDi non è il quattro cilindri turbodiesel più sportivo del mondo, ma ha una bella riserva di coppia fin dai bassissimi giri, con la coppia massima che inizia dai 1.750 giri, ed è anche ben insonorizzato nella guida tranquilla.
Fuori città o quando gli si chiede tutto, la voce si fa sentire all’interno dell’abitacolo, senza mai diventare eccessivamente intrusiva o fastidiosa. Tra le curve e a velocità più sostenute convince l’assetto, che in città (complici i grandi cerchi da 20 pollici del nostro allestimento top di gamma Evolution) appare fin troppo “tedesco”, secco sulle asperità più dure. Tra le curve, così, la Sorento riesce a mantenere un assetto positivamente composto, con poco rollio e una buona manovrabilità anche negli spazi stretti.
Anche in questo contesto, lo sterzo è piacevole, con un carico e un peso adeguato alla massa della vettura e alla sua indole tranquilla, ma comunque piacevole. Il 2.2 Diesel ha in questi contesti tanta “schiena”, mentre in salita, complici gli oltre 19 quintali della versione 4WD, ha bisogno di input del gas più generosi, o di inserire la modalità Sport, in grado di regolare l’erogazione in modo da avere sempre la giusta riserva di potenza.
Il regno della Kia Sorento 2024 è però l’autostrada. Grazie agli otto rapporti del rapido cambio DCT, il quattro cilindri a gasolio non è quasi avvertibile, l’auto è sempre stabile e facile da piazzare, ha la giusta dose di potenza e i fruscii aerodinamici sono molto contenuti. Complice anche l’ottima suite di sistemi di assistenza alla guida di Livello 2, come il Cruise Control Adattivo con Highway Driving Assist, un sistema di guida autonoma pensato per l’autostrada, macinare chilometri con una Sorento è davvero facilissimo, complici i comodi sedili con ampie regolazioni e una posizione di guida alta e dominante. I freni, invece, sono all’altezza della situazione, ma sono un po’ spugnosi e hanno un feedback al pedale non sempre ottimale, anche se la risposta dell’impianto in sé è rassicurante. Luci e ombre, invece, per il cambio.
La scelta di un automatico doppia frizione DCT a 8 rapporti regala importanti vantaggi a livello di velocità delle cambiate, davvero rapide per il segmento e per la tipologia di vettura, e di rapidità di risposta. Alle basse velocità, però, nonostante la pastosità del motore si avvertono quei piccoli “strattonamenti” figli dell’ingaggio delle due frizioni e, soprattutto, dell’assenza del convertitore di coppia. Quest’ultimo particolare è avvertibile nelle ripartenze in salita, dove la mancanza del convertitore porta l’auto a far salire di giri parecchio il motore prima di scaricare a terra la potenza. Una volta partiti, comunque, l’aderenza garantita dalle quattro ruote motrici è sempre ottimale, anche in contesti quasi estremi come le ripide strade sterrate percorse all’interno delle cave di marmo di Carrara.
Proprio in fuoristrada, il grande SUV coreano ha dimostrato una bella agilità, una trazione integrale puntuale e mai in crisi anche nei passaggi più ostici e un 2.2 vigoroso e pastoso. Peccato solo per le incertezze nelle ripartenze in salita, che costringono a “sfruttare” l’inerzia nelle salite più ripide. Ottimo, invece, il sistema di controllo della discesa Hill Descent Control, ben tarato e preciso, mentre le logiche di funzionamento del cambio automatico hanno innestato il veleggio un paio di volte di troppo, anche su sterrato e con le modalità di guida offroad inserite.
Per quanto riguarda i consumi, ci riserviamo di riprovare in futuro la Sorento Diesel: nel nostro gravoso percorso tra città, autostrada e strette strade asfaltate e sterrate abbiamo totalizzato una media di circa 12,5 km/l. Grazie all’enorme serbatoio da 67 litri, l’autonomia segnata all’inizio del viaggio era di quasi 900 km, perfetta anche per i viaggi più lunghi.
Concludiamo questa prova in anteprima della Kia Sorento con il prezzo del D-SUV coreano, proposto in tre allestimenti con le tre motorizzazioni proposte. La versione d’accesso della Sorento è la Business, pensata principalmente per la clientela B2B: di serie troviamo i 7 posti, sistema infotainment da 12,3 pollici con Apple CarPlay e Android Auto, clima bizona, Cruise Control Adattivo con Highway Driving Assist e sensori di parcheggio anteriori e posteriori, offerta a 47.350 euro con il motore 2.2 Diesel, mentre la Hybrid parte da 49.350 euro e la Plug-In Hybrid da 56.350 euro. La più ricca Style, invece, aggiunge i cerchi in lega da 19 pollici, il sedile lato guida elettrico, sedili anteriori e posteriori riscalabili, vetri oscurati e caricatore wireless, con un prezzo di partenza di 51.350 euro.
La top di gamma Evolution è proposta solo con le varianti a trazione integrale delle tre motorizzazioni, e offre tutti gli equipaggiamenti proposti dalla gamma Sorento. Di serie, troviamo il tetto apribile panoramico, i sedili anteriori elettrici e raffrescati, il sistema audio premium Bose, il parcheggio da remoto, l’Head-Up Display, il lettore di impronte digitali e i sedili in pelle. Il prezzo della Kia Sorento 2024 in allestimento Evolution parte dai 59.350 euro del 2.2 CRDi 4WD della nostra prova, passando ai 61.350 euro della 1.6 HEV e arrivando ai 68.350 euro della Plug-In Hybrid. Dotata di una dotazione davvero ricca anche dalla versione d’accesso (con la Evolution che propone anche lettore di impronte digitali, volante regolabile elettricamente, tendine parasole e le sospensioni posteriori autolivellanti), la Kia Sorento si posiziona in alto nel mondo dei D-SUV, offrendo allo stesso tempo un rapporto qualità-prezzo molto interessante.
Tra i D-SUV, infatti, sono in pochi quelli che offrono motori con circa 200 CV a prezzi paragonabili, con la stragrande maggioranza del mercato che invece supera di slancio i 70.000 euro per la sola versione d’accesso, come ad esempio le BMW X5 e Mercedes-Benz GLE, simili per dimensioni ma molto più costose a parità di allestimento e motorizzazione. Non stupisce scoprire che la Sorento sia la terza Kia più venduta a livello mondiale. Alla guida, convince per l’immediatezza con la quale si entra in confidenza con un’auto da oltre 4,80 metri, che anche nelle situazioni più anguste riesce a dare sicurezza. Comoda, facile da guidare e molto spaziosa, è fatta bene (anche se non arriva all’opulenza di alcune rivali tedesche) e convince per la sua grande razionalità interna, che nonostante i tanti tasti touch e la tanta tecnologia non diventa mai un ostacolo alla guida, quanto un piacere.
Il ritorno del motore Diesel, vigoroso e ben “silenziato”, permette alla rinnovata Sorento di guadagnare molti punti agli occhi di chi per lavoro fa tantissimi km all’anno o chi vuole tanto vigore e vivacità alla guida di un’auto a 7 posti con un sistema di trazione integrale che, anche se messo a dura prova, porta sempre a destinazione. Il marchio Kia, poi, ha fatto un grande balzo in avanti in quanto a percezione del pubblico. Anche Sorento, ormai, non ha più paura di sfidare i “grandi nomi”, e lo fa con razionalità, comodità e tanta tecnologia.
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