Solo poche settimane fa, sotto il bel sole di Malaga, abbiamo saggiato per la prima volta le doti della Jeep Avenger EV, la tanto conclamata prima auto full electric del brand nonché Car of the Year 2023. Tanta era la curiosità che in parte si è risolta. In parte perchè sappiamo quanto l’elettrico ancora fatichi a prendere piede in Italia, ecco perchè non ci siamo persi d’animo cercando di provare il prima possibile la Jeep Avenger benzina. Solo per alcuni mercati selezionati, in altre parole Italia e Spagna, Jeep ha pensato bene di commercializzare una versione turbo benzina di piccola cilindrata grazie alla piattaforma CMP che permette sia il montaggio di un motore elettrico o di un motore endotermico. I casi di Peugeot 208 e Opel Corsa hanno fatto scuola e trovo assolutamente saggia la decisione di aver scelto, proprio per il nostro paese, questo tipo di soluzione.
Curiosità, quindi, che si è estesa per qualche settimana in più, finché in redazione non è arrivata la Jeep Avenger benzina nel ricco allestimento top di gamma Summit e resa ancora più vivace dagli accessori Mopar che andrò a descrivervi in seguito. Un’auto che ha tutti i favori del caso, specie in un paese dove il segmento B registra ancora le quote di mercato maggiori. Attenzione, non chiamatela l’erede della Renegade (qui vi abbiamo spiegato perchè). Jeep Avenger benzina, ed elettrica, proseguono per la loro strada. Si apre una nuova era per la Casa delle sette feritoie: è arrivata la prima elettrica e la prima auto nata da una piattaforma non FCA, bensì di origine PSA. Una Jeep francesizzata? In parte sì, basta osservare la chiave e altri dettagli in abitacolo per rendersene subito conto, ma questo passa in secondo piano.
Noi abbiamo provato la Jeep Avenger benzina e vi diciamo il suo prezzo, i suoi consumi, le recensioni per capire se può essere l’auto giusta per voi e, immancabile, la nostra prova su strada.
Che siano proprio i suoi esterni, più che gli interni di Jeep Avenger benzina, il suo punto forte? Certo, non può passare in secondo piano che Avenger sia la prima Jeep elettrica in oltre 80 anni di storia e che rappresenti il primo passo di una nuova era, ma ciò che mi piace sottolineare è che Avenger è riuscita a identificarsi con le altre Jeep proprio grazie al suo look, tipicamente fuoristradistico pur essendo a pieno titolo una trazione anteriore. Rispetto ad alcune sue concorrenti è più corta (4,08 metri la sua lunghezza) ma una larghezza degna di nota (1,72 metri) che la fa sembrare molto più grande di quanto non sia in realtà. Non chiamatela una piccola Renegade, men che meno l’erede, ma c’è tanto di Jeep osservando la linea laterale (spiccano i cerchi da 18″ e lo pneumatico dalla spalla importante) così come il look tipicamente squadrato che guadagna molto grazie alla nuova firma luminosa particolarmente indovinata.
Davanti i diurni a LED, orizzontali, si separano dai gruppi ottici principali, mentre un’altra novità è la griglia a sette feritoie che è completamente chiusa sia sulla motorizzazione benzina sia sulla versione elettrica. L’aria l’Avenger la aspira sempre da sotto quasi ai margini del paraurti, dove anche in questo caso viene proposto uno scivolo riproposto al posteriore. Dietro, inoltre, la firma ottica specie da lontano appare più grande grazie a una piccola porzione di carrozzeria nera (sul bitono Sun con tetto Volcano, in opzione a 1.250 euro) che si apprezza particolarmente sulle vernici più vicaci come quelle dell’auto in prova.
Veniamo agli interni di Jeep Avenger benzina. La differenza principale, visto che abbiamo già avuto modo di studiarli provando l’elettrica nel primo contatto in Spagna, è data dalla lunga, forse troppo, leva del cambio manuale a sei rapporti con il suo pomello rotondo bello da impugnare. La Avenger termica, infatti, non ha la cover pad magnetica tipica dell’elettrica, sostituita sì dalla leva ma anche da un ampio vano portaoggetti dove è stata montata ad hoc la piastra di ricarica wireless.
Piace il doppio schermo, con la differenza che sulla entry level il quadro strumenti è leggermente più piccolo rispetto all’esemplare in prova (entrambi gli schermo hanno una diagonale da 10,25″), piace molto meno la plastica rigida che riempie ogni parte dell’abitacolo. Spiace, più che altro, vedere materiali soft touch impiegati solo sui pannelli porta e non dove ci si aspetterebbe di trovarli, quindi sulla parte superiore della plancia. Altra particolarità: la plancia gialla a contrasto non cambia colore al variare della carrozzeria sull’allestimento Summit! Un dettaglio abbastanza inspiegabile, e se non vi dovesse piacere questo colore? Vero è solo sulla top di gamma che potete “giocare” con le luci ambiente (8 le colorazioni a LED disponibili), mentre su Altitude e Longitude non ci sono le luci ambiente e l’elemento giallo diventa nero come il resto della plancia. Mi è piaciuto molto il vano che si crea sotto le bocchette, ampio e ideale per posizionare lo smartphone o altri oggetti grazie al tappetino in gomma.
Si tradisce la chiara parentela con le auto ex PSA (es. Peugeot 208, Opel Corsa) per due dettagli: sul montante A la cassa dell’impianto audio JBL della vettura in prova la ritroverete molto simile sulle cugine francesi e il tasto Drive Mode è esattamente lo stesso. Più personale il volante, mentre piace il tasto ai limiti del lunotto (poco sopra il retrovisore) che, se azionato due volte, permette l’apertura e la chiusura del portellone anche se siete ormai comodamente seduti in abitacolo. Dietro si può dire di stare comodi ma l’unico “confort” è la presa di ricarica USB-A. Il clima è automatico ma monozona, quindi seduti sul divanetto (le ginocchia toccano se chi siede davanti supera il metro e ottanta di statura) troverete ben presto la vostra comodità sempre considerato che si tratta di un’auto lunga poco più di 4 metri. Peccato, anche questa è una mancanza, per l’assenza della maniglia per il divanetto posteriore.
Nel complesso gli interni di Jeep Avenger si fanno perdonare per la tecnologia offerta, c’è CarPlay e Android Auto wireless ma se volete il navigatore dovete per forza di cose scegliere l’Infotainment Pack che costa 1.000 euro su Summit (comprende anche Traffic Sign Information e l’impianto audio JBL). Sul navigatore si può soprassedere, meno sulla troppa plastica rigida ben mascherata dall’elemento giallo. Rimane il fatto che, oggettivamente, non tutte le vernici esterne si sposano bene con il giallo. Non lo so, in questo segmento l’economia di scala la fa da padrone ma, visto il costo di questa Avenger full optional, mi sarei aspettato qualcosa in più.
Veniamo al punto forte di Jeep Avenger, il suo bagagliaio. Non ci crederete, ma carta canta, Avenger ha un bagagliaio più grande di Renegade nonostante sia 16 centimetri più corta. 380 litri (355 litri l’elettrica) vincono e battono clamorosamente i 351 litri della Renegade Diesel/benzina (la 4xe ibrida plug-in fa anche peggio, con 330 litri). Una concorrente come Volkswagen T-Cross ma leggermente meglio ma, a scanso di equivoci, rimarrete stupiti per la capacità del vano bagagli di Jeep Avenger, ben rivestito in moquette e con la soglia di carico bassa.
L’abbiamo provata elettrica la Jeep Avenger nel primo contatto in terra spagnola, rimanendo impressionati per il suo comportamento nell’off-road leggero (che non abbiamo provato con il 1.2 benzina) grazie ai generosi angolo di attacco e di uscita, per l’autonomia, argomento che affrontiamo a breve e per il confort di marcia garantito nonostante gli stessi cerchi da 18″. Una differenza tangibile è data, e qui il confronto benzina-elettrica non perdona, dal baricentro basso dell’elettrica che aiuta a contenere i movimenti di cassa e il rollio, un tema in parte accentuato sull’Avenger benzina che ha un assetto piuttosto morbido; decisamente classiche le sospensioni, senza differenze tra tutte le compatte di Stellantis: McPherson davanti, ponte torcente dietro. Per auto di questa categoria, non si può chiedere di più.
Mi è piaciuto lo sterzo, piuttosto demoltiplicato ma perfetto per la città, così come il brio del 1.2 benzina che è meno vivace dell’elettrica sullo 0-100 km/h (10,6 secondi contro 9 secondi) ma raggiunge una velocità massima maggiore (184 km/h vs 150 km/h auto limitati) e si dimostra sempre brillante: anche con una marcia alta, specie in autostrada, la macchina riprende bene e basta una scalata di marcia per ritrovare subito la coppia richiesta (la massima è di 205 Nm a 1.750 giri/min). Un motore decisamente adatto per questa tipologia di veicolo, sempre in attesa del mild hybrid di cui sopra. Davvero ottimi i freni, sempre pronti e difficili da “affaticare”.
Anche i Drive Modes agiscono in modo diverso tra elettrica e benzina. Se sulla versione a zero emissioni le modalità Eco, Normal e Sport influisce pesantemente sulla potenza erogata, non è il caso sul 1.2 benzina che diventa più o meno vivace senza però cambiare la potenza effettiva.
Veniamo al tema dei consumi di Jeep Avenger benzina. Ritirata l’auto con il pieno, il computer di bordo segnava 500 chilometri di autonomia tondi tondi e, senza aver esaurito il serbatoio girando prevalentemente in città e poco fuori, il consumo si è attestato sui 15 km/l. Pochi, tanti? Va detto che il meglio l’Avenger ma in generale questo motore di origine PSA lo offre fuori città, dove a 90 km/h si può arrivare tranquillamente a 20 km/l con la sesta di riposo. In città si sente l’assenza del mild hybrid che arriverà ma non è difficile stare attorno ai 14/15 km/l, come confermato dal test. Un po’ peggio in autostrada, nonostante la sesta lunga. A 130 km/h è difficile raggiungere i 13 km/l, nonostante i 2.700 giri/min, e qui l’Avenger fa sentire il suo corpo non propriamente aerodinamico, vista la nota frontale che sì la fa apparire ben piazzata ma la sfavorisce quando si viaggia a velocità costante da codice.
Dell’Avenger ho poi apprezzato alcune chicche tecnologiche che aiutano nella guida: l’Hill Descent Control, raro ma non impossibile da trovare tra le trazioni anteriori, permette di regolare automaticamente la velocità a 30 km/h e si trova nella piccola console a sinistra del volante, un po’ nascosta. Una volta attivato, basta concentrarsi sullo sterzo e dimenticarsi di freno e acceleratore. In aggiunta la Avenger è la prima a proporre modalità di guida in pieno stile Jeep nonostante il moto sia trasmesso solo davanti: Sabbia, Fango e Neve aiutano a far pattinare le ruote per affrontare un lieve tratto di off-road ma siamo lontani dalle capacità fuoristradistiche già solo di una Renegade 4xe. Arriverà, d’altronde è stata mostrata al Salone di Parigi in versione concept, un’Avenger 4×4 ma ci sarà da aspettare e probabilmente sarà solo elettrica.
In sintesi, Jeep Avenger benzina può essere l’auto giusta per voi? Sì, se scegliete un piccolo crossover dal look solido che in appena 4,08 metri può far stare comodi più 4 passeggeri che 5, è estremamente maneggevole grazie a uno sterzo leggero ma preciso e sospensioni che filtrano molto bene la strada, complice la spalla alta dello pneumatico, e consuma il giusto complice un cambio ben rapportato. Parlando del motore benzina, però, è attesa a breve una versione mild hybrid e resta da capire quanto costerà in più rispetto al motore da noi provato in questa prova su strada. Ci sono concorrenti, basti pensare alla Volkswagen T-Cross, che continuano a seguire la loro strada senza ibrido. Avenger avrà due carte da giocare, tre considerando l’elettrico.
Veniamo al prezzo Jeep Avenger benzina. L’ultimo aggiornamento del listino ufficiale, datato maggio 2023, parla di un prezzo d’attacco, promozioni escluse, di 24.300 euro per la entry level Longitude che diventano 29.300 euro per la Summit che abbiamo provato; facendo un rapido calcolo, sempre da listino, tra benzina ed elettrico entrambe in allestimento Summit “ballano” 13.600 euro.. Non ci si può certo lamentare della dotazione di serie, tanto che sulla top di gamma dell’auto dell’anno 2023 troviamo di serie:
Ovviamente il prezzo Jeep Avenger Summit benzina gode della dotazione dei due allestimenti precedenti (Longitude e Altitude), tra cui il doppio schermo da 10,25″, i sensori di parcheggio che aggiungono la telecamera a 360° e la vista dall’alto, il clima automatico purtroppo monozona e alcuni optional esclusivi dell’elettrica come la Cover Pad che non troviamo sul benzina a causa della presenza della voluminosa leva del cambio. In aggiunta, parliamo sempre di Summit, si possono scegliere l’Infotainment Pack (1.000 euro) con navigatore, riconoscimento segnaletica stradale e impianto audio premium JBL.
L’esemplare da noi provato di Jeep Avenger benzina, come anticipato, gode di una serie di accessori prettamente estetici che vanno dal rivestimento delle calotte dei retrovisori al vistoso adesivo sul cofano che, lo trovate sul sito ufficiale Mopar, costa circa 155 euro. Le concorrenti di Jeep Avenger benzina sono l’Audi A1 Sportback (da 23.500 euro), Citroen C3 (da 19.500 euro), DS 3 (da 28.050 euro), Ford Puma (da 27.000 euro, è lunga 11 centimetri più di Avenger), Hyundai Bayon (da 21.400 euro), Kia Stonic (da 20.750 euro), Peugeot 2008 (da 25.250 euro a parità di motore), Opel Mokka (da 25.700 euro a parità di motore) e Volkswagen T-Cross (da 24.750 euro) e Suzuki Vitara (da 24.900 euro il 1.4 Hybrid da 129 CV).
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