In vendita una Pontiac Fiero del 1985: è una “replica” della Ferrari F50

La Pontiac Fiero fu un auto di discreto successo negli Stati Uniti: uscita nel 1984, fu prodotta per quattro anni, oltrepassando i 300.000 esemplari venduti. Fu la pioniera del motore centrale “Made in USA”, segnando un’epoca. La linea era da vera sportiva, ma il motore, forse, non era all’altezza: la versione più potente, la GT, non superava in 200 CV di potenza massima; del resto l’obiettivo era quello di produrre, a seguito della crisi del energetica di fine anni 70’, una sportiva dai bassi consumi.

La grande diffusione ha sempre stuzzicato gli appassionati di tuning e di repliche: è spesso utilizzata come base per repliche di Ferrari, come la 308 GTS o la 348 GTS; una di queste repliche, però cerca di imitare una Ferrari F50, la leggendaria supercar italiana, prodotta in soli 349 esemplari negli anni 90’. Un V12 da 4,7 litri maestoso: 325 km/h di velocità massima e 520 CV sono i numeri impressi nella mente degli appassionati.

Su Cars and Bids è quindi apparsa una spettacolare replica, con un’offerta finale di 16 670 dollari, prezzo che si distacca decisamente dai molti milioni dell’originale. Il telaio è stato allargato e allungato, è stata adottata della fibra di vetro per una maggiore fedeltà e sono stati introdotti nuovi fari, prese d’aria e scarichi, anche se il paraurti con le sue prese d’aria anteriori sembra troppo ingombrante; anche la distanza tra gomme e passaruota lascia a desiderare. Gli interni seguono Ferrari per quanto riguarda i materiali: pelle rossa e logo del cavallino rampante.

Il colore è il giallo Fly, fra l’altro il più raro nella versione originale; solo 31 esemplari al mondo. I cerchi sono Momo. Il motore è, purtroppo, l’originale: un quattro cilindri da 2,8 litri e 140 cavalli che non rende di certo giustizia alla livrea esterna. Originali sono anche il cruscotto e la strumentazione, come ruote e freni.

Insomma, un auto che pone l’estetica e la nostalgia al primo posto: in ogni caso la cifra richiesta è decisamente bassa e può permettere anche alla gente “comune” di sognare: è questo l’obiettivo delle repliche.

Autore: Flavio Garolla