Jean-Philippe Imparato, CEO della regione Europa di Stellantis dopo aver lasciato il ruolo di amministratore delegato di Alfa Romeo a Santo Ficili da venerdì scorso, va dritto al cuore della questione: per centrare gli obiettivi CO2 fissati dall’UE, ed evitare le pesantissime multe appioppate da Bruxelles a chi sgarra, Stellantis potrebbe alzare ulteriormente i prezzi delle auto termiche.
In questo modo, le elettriche diverrebbero più allettanti, e i consumatori starebbero più alla larga dalle vetture a benzina, Diesel e ibride. Così si abbasserebbe la media delle emissioni del venduto, come riferisce Automotive News.
Non solo listini del termico più alti: Imparato ha affermato di avere diverse soluzioni per incrementare le vendite di full electric. Anzitutto, maggiori incentivi alle concessionarie che venderanno un numero superiore di mezzi a batteria. Con premi all’intera catena di distribuzione, dai venditori ai responsabili di zona. Secondo: inserire le elettriche nei contratti di leasing e noleggio a lungo termine. Anche se ci sarebbe da capire come tenere elevati i valori residui, guaio che rende indigeste le auto elettriche alle società che comprano le vetture per girarle agli utilizzatori. In che modo? “Si può sempre vendere un’elettrica tre volte”, dal leasing iniziale ad altri due leasing come veicolo usato e canoni inferiori.
Rammentiamo la norma chiave: nel 2025, l’Ue inasprirà gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i produttori di auto. Per le vetture, le emissioni medie delle nuove vendute dovranno scendere sotto i 93,6 g/km, con una riduzione del 19% rispetto ai 116 g/km in vigore nel 2024. Per i commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate, da 185 a 154 g/km, con una riduzione del 17%. Al superamento, sono dolori: 95 euro moltiplicati per l’eccesso di g/km di CO2 e per il volume delle immatricolazioni. Giriamo attorno a un rischio di 18 miliardi di euro di multe, calcola Luca de Meo, boss Renault nonché capo Acea (costruttori auto).
Ora, la scelta dei Verdi tedeschi di imporre l’elettrico a tutti i costi in UE mostra le drammatiche ripercussioni sull’automotive: profit warning, pericolo sanzioni, prezzi stellari del nuovo e dell’usato, mercato in rosso, disoccupazione, fabbriche che chiudono e futuro incerto sia per i Gruppi sia per l’indotto. Infatti, il Partito popolare europeo, quello che più di tutti ha spinto per il bando termico 2035, pensa a una retromarcia. Qualcuno la vorrebbe totale, prima che sia troppo tardi.
Autore: Mr. Limone
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