Nonostante la vendita di “soli” 100.000 esemplari in dieci anni, la Honda S2000 resta una delle spider più belle ed affascinanti mai create dalla casa giapponese. L’automobile è sempre stata molto apprezzata per via del suo motore a fasatura variabile, il quale produceva un maestoso rombo una volta raggiunti i 9.000 giri.
Honda ha deciso di interrompere la produzione della bella spider prima in Europa e poi in Giappone, focalizzandosi totalmente sulla transizione elettrica anche all’interno del brand stesso, mettendo nel mirino l’esclusività full electric da raggiungere entro e non oltre il 2040. Sarà difficile, anzi, impossibile che la casa di Tokyo rimetta sul mercato una vettura simile, ma non è da escludere che possa verificarsi un ritorno della S2000 in chiave elettrica.
Visti gli intenti di Honda e le azioni già compiute, Rywire Motorsport Electronics ha intrapreso la costruzione della sua S2000 elettrica. Si tratta di un’azienda specializzata nello sviluppo di creazioni a base di auto giapponesi. La S2000 elettrica da loro proposta è differente esteticamente dall’originale in maniera non molto invadente, ragion per cui le modifiche interessano il frontale dell’auto, dove è montato un paraurti tutto forato. Anche la carrozzeria dà forti segnali elettrici, in quanto verniciata interamente in bianco con dettagli in celeste.
Sotto al cofano, per mantenere intatte (o quasi) le ottime prestazioni dell’originale VTEC, è stato previsto un propulsore Tesla capace di sprigionare 500 CV prendendo energia da due pacchi batteria provenienti dalla Chevrolet Volt, per un totale di 38 kWh di capacità, che le permettono di percorrere circa 193 km. Certo, il punto di forza di questa vettura non è l’autonomia, ma il problema risulta marginale, in quanto finora la Honda S2000 è stata sempre etichettata come auto da divertimento e non adatta per lunghi viaggi. La trasmissione è anch’essa “made in Tesla”, mentre il differenziale meccanico a slittamento limitato è della Quaife.
La reinterpretazione della Honda S2000, sappiatelo, è andata ben oltre i tempi prestabiliti. L’installazione di motore e batterie ha richiesto più lavoro del previsto, il tutto dovuto al raggiungimento dell’obiettivo di ripartire equamente il peso tra anteriore e posteriore. I cerchi sono stati realizzati su misura, sono aerodinamici grazie ad una sola piccola feritoia. Maggiorato è l’impianto frenante Stoptech, nuove sono anche le sospensioni sportive totalmente regolabili.
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