Gli squali sono sempre “in” per Opel. A volte più, a volte meno visibili, girano in cerchio in diversi modelli con il logo del Blitz. Li si può trovare nella nuova Opel Mokka e anche nella pluripremiata Opel Corsa, ma ci è voluto parecchio tempo prima che le versioni in miniatura di questo predatore si diffondessero in Opel, anche se dopo tutto non è proprio una sorpresa, visto che il costruttore ha sempre avuto una predilezione per il mondo del mare, da decenni.
In passato, infatti, veleggiavano sulle strade modelli come Opel Kadett, Admiral e Kapitän, ammiraglie del marchio che entusiasmavano i clienti per il loro inconfondibile design e il cui nome dimostrava apertamente il legame tra Opel e la marina. L’affinità con il mondo del mare è sempre stata presente nella Casa tedesca, ma con il passare del tempo si è spostata verso le creature sottomarine. Nel 1970 Opel presentò la Manta, una coupé sportiva che portava con orgoglio il simbolo della razza sulla carrozzeria. Questa vettura suscita ancora oggi tante emozioni e, per la delizia dei suoi fan, sta tornando a zero emissioni con la Opel Manta GSe ElektroMOD.
E allora, da dove vengono gli squali? Tutto iniziò una domenica pomeriggio del 2004 quando Dietmar Finger, designer di Opel, era a casa e stava lavorando a un progetto per la nuova Opel Corsa. In particolare, stava pensando al poco spettacolare pannello del cassetto portaoggetti lato passeggero, che resta invisibile per la maggior parte del tempo, coperto dalla portiera. Però, quando il vano è aperto, questo pannello deve garantirne la stabilità, cosa che accade grazie alle nervature trasversali integrate nella superficie di plastica. Dietmar aveva il compito di disegnare proprio queste nervature ed era esattamente quello che stava facendo quando il figlio gli si avvicinò, diede un’occhiata al disegno e gli disse: “Papà, perché non fai uno squalo?”, “Ma certo, perché no?” pensò il designer e diede alle nervature la forma di uno squalo, facendo così nascere un’idea e una tradizione. Il giorno seguente mostrò lo squalo a Niels Loeb, allora designer capo di Opel Corsa, il quale sposò immediatamente l’idea.
Lo squalo nel cassetto entrò in produzione e fu così che iniziò il successo dello “squalo Opel”. Giordimaina, allora responsabile del design dell’abitacolo di Opel Zafira, nascose tre piccoli squali nel posto guida della flessibile monovolume compatta. Successivamente furono avvistati altri squali, dapprima sulla Opel Adam, poi sull’attuale Opel Astra e infine anche nelle altre vetture, dalla Opel Crossland e la Opel Grandland X, alla Opel Insignia.
È nata così una vera e propria passione. Da allora, ogni designer responsabile dell’abitacolo si assicura che alla fine del processo di sviluppo ci sia almeno uno squalo da qualche parte nell’interno della vettura, che solitamente nessuno scopre fino al lancio.
Per Giordimaina, con il passare degli anni lo squalo è diventato un’importante caratteristica distintiva di Opel, non solo nel cassetto portaoggetti:
“Quando presentiamo i nuovi modelli, i giornalisti ci chiedono continuamente dove sono gli squali. Invito sempre i nostri designer a nascondere degli squaletti nell’abitacolo in tutti i nuovi progetti. Questi predatori, disegnati con particolare attenzione, rappresentano ciò che differenzia Opel – la passione per le nostre automobili. Amiamo il design dei nostri veicoli e la precisione fin nei minimi dettagli. Siamo accessibili, umani e facciamo tutto con il sorriso. È esattamente così che vogliamo che i nostri clienti si sentano”.
Gli squali continueranno a essere presenti sui futuri modelli Opel, a volte più nascosti, a volte meno.
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