Nel cuore di ogni appassionato c’è un posto speciale per la Ford Mustang (è in arrivo il nuovo modello), inventrice e praticamente unica esponente della categoria delle pony car (da non confondere assolutamente con le muscle car).
Che siate amanti delle supercar emiliane o preferiate le iper tecnologiche sportive giapponesi non importa, una piccola parte del vostro cuore batterà sempre per una Mustang. Ognuno ha le sue versioni preferite anche se è facile lasciarsi sedurre dai modelli cinematografici, come l’arcinota Eleanor di Fuori in 60 secondi (una Shelby GT500 del 1968) o la rediviva Shelby GT350 guidata da Steve McQueen in Bullitt, senza dimenticare ovviamente i modelli moderni. Ecco, a proposito di sigle, nella tradizionale nomenclatura della Ford Mustang i numeri sono molto importanti.
Quando dopo la sigla GT si trova un 350, vuol dire che si inizia a fare sul serio. Quando invece si passa al 500 è meglio abbassare la cresta e usare una certa cautela, perché le prestazioni sono a livello di missione spaziale. Ma prima di parlare di cavalli, sappiate che la sigla 350 non ha nulla a che fare con qualsiasi caratteristica dell’auto. La leggenda narra che quando il leggendario Carroll (ndr Shelby) dovette decidere come chiamare la sua Mustang più potente, fosse a corto di idee e chiese a un suo dipendente quale fosse la distanza tra l’officina dove veniva costruita l’auto e lo showroom dove si poteva acquistare direttamente. E l’impiegato della Shelby rispose “350 passi”, creando senza saperlo un pezzo di leggenda, mentre Shelby disse “Se questa sarà una buona auto, il nome non conterà”.
Ecco dunque svelata l’origine della sigla GT350, da cui è derivata conseguentemente la Shelby GT500, con la cifra tonda che indicava il massimo delle prestazioni. E parliamo di 440 CV nel 1968, cifre da far venire i brividi alla Ferrari 365 GTB/4 Daytona e alla Lamborghini Miura, tanto per citare due “colleghe” dell’epoca.
Peccato però che la saga delle Shelby si interruppe bruscamente nel 1971, col passaggio alla seconda generazione della Mustang. Stendiamo poi un velo pietoso sulle Mustang degli anni Ottanta e Novanta, figlie di una certa confusione in casa Ford che ha ripreso degnamente in mano il progetto all’inizio degli anni Duemila. Così la Shelby GT500 è rinata nel 2009, in corrispondenza della quinta generazione della Mustang, mantenendo la ricetta originale del grosso V8 sovralimentato, che in alcune versioni speciali come la Super Snake ha anche superato i 1.000 CV.
E con questo veniamo ai giorni nostri e all’ennesima rinascita della Shelby. La sesta generazione della Mustang attualmente in vendita, infatti, è la prima pensata e progettata da Ford per essere venduta globalmente, sfruttando ogni possibilità e senza tralasciare nessun retaggio del passato. Va da sé, dunque, che dopo la entry level 2.3 EcoBoost e la classica GT 5.0 V8, vengano modelli più prestazionali. Oggi la portabandiera delle Ford Performance è la GT350, anche in versione pistaiola R, che è la Ford aspirata più potente della storia, con il suo 5.2 V8 ad albero piatto che ringhia fino a 8.250 giri ed eroga 526 CV. Domani, invece, questo ruolo tornerà alla Mustang a cui spetta di diritto, ovvero alla Shelby GT500. Ford ha confermato il suo arrivo nel video che vedete in copertina. Si tratta di attendere ancora qualche mese per conoscere la nuova belva sovralimentata che avrà più di 700 CV. Sarà dura, ma ce la faremo.