È la terza volta che in Ford abbinano il fregio “Rally Sport” alla Focus.
La prima, nel 2002, è una versione chiaramente ispirata alla vettura che correva nei rally, equipaggiata da un 2.0 turbo da 215 CV, la trazione anteriore e un’estetica accattivante. Con la memoria bisogna scorrere fino al 2009 per rivedere il logo RS sulla segmento C dell’Ovale, ma il risultato è ancora più eclatante: il punto di riferimento rimane il WRC, ma la trazione rimane anteriore e la potenza sale a 310 CV, erogata da un 2.5 turbo.
Viene inaugurata l’era delle compatte da 300 CV.
Prima di andare in pensione, la seconda generazione offre il suo “canto del cigno”, lanciando una serie limitata, la Focus RS500, capace di 350 CV e un’estetica ancora più aggressiva.
Si arriva così al 2016, oggi. Pochi mesi fa, infatti, è arrivata sulla strada la Ford Focus RS mk3, forte di contenuti di altissimo livello, 350 CV e, finalmente, la trazione integrale. Noi abbiamo deciso di metterla alla prova nella nostra consueta prova su strada. Ecco come va nel nostro test drive.
Design: shark attack
Aggressiva, non c’è che dire. In questa Focus RS nulla è lasciato al caso, dai cerchi in lega Forged neri da 19 pollici alla spettacolare vernice Nitrous Blue, utilizzata anche per le pinze dei freni Brembo. Questi però sono solo due elementi che la rendono più vistosa e cattiva, la base, infatti, è già molto sportiva. La bocca di squalo presente sul muso rappresenta in pieno lo spirito di quest’auto, che con questa grossa presa d’aria permette ampi respiri al 2.3 EcoBoost.
La vista laterale, invece, ci mostra i muscoli della RS e, scorrendo verso il posteriore, il grande alettone che richiama molto il mondo dei rally. Dietro, insieme ai fari LED che fanno il paio con quelli anteriori, troviamo il grosso estrattore e due terminali di scarico ai due estremi.
All’interno la Focus più sportiva non è molto differente dalle altre versioni, se non per i vari fregi RS, il volante e, soprattutto, i bellissimi sedili Recaro a guscio. Al centro della plancia c’è l’ottimo sistema di infotainment SYNC 3, con schermo da 8 pollici per navigatore, telefono, media e gestione del clima.
La dotazione e la tecnologia sono di alto livello, ma, come all’esterno, manca quell’aspetto premium che si trova sulla concorrenza. Questo effetto è però in parte voluto, per rendere l’auto più apprezzabile dai puristi della guida, che spesso e volentieri non accettano di buon grado l’inserimento di tanti “fronzoli” che distraggono dal concetto primario: il piacere di guida. Gli assemblamenti rimangono comunque buoni, mentre i materiali, potrebbero essere migliorati in alcuni punti. Sempre apprezzabile, invece, la Door Edge Protection, la piccola protezione dagli urti di gomma che protegge la portiera quando la si apre.
Nonostante la marcata sportività degli esterni, rimangono le 5 porte e la spaziosità dell’abitacolo, anche nella parte posteriori, dove i passeggeri sono comodi e per i bagagli, grazie al vano bagagli dalla capienza di 260 litri (fino a 1.045).
Alla guida della Ford Focus RS 2.3 Ecoboost da 350 CV: l’allegro chirurgo
Iniziamo dai, soliti, freddi, numeri. Il propulsore appartiene alla famiglia EcoBoost, è un 2.3 litri di cilindrata – come quello che equipaggia la Mustang – che eroga 350 CV a 5.900 giri/min e 440 Nm, che diventano 470 in overboost. Il tutto è coordinato da un cambio manuale a 6 marce, unica scelta. Il risultato è un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e una velocità massima di 266 km/h.
Nonostante sia una vettura da guidare con il “coltello tra i denti”, un cambio manuale ben gestibile, la modalità normal e lo start&stop, permettono una guida tranquilla anche in città.
Abbandoniamo presto questa modalità, poiché ce ne sono altre tre da scoprire e, soprattutto, tante strade interessanti da percorrere. Passiamo quindi in Sport e la Focus si affila leggermente, reagendo in maniera più istantanea agli imput. L’impianto di scarico acquisisce il suo sound massimo, che poi manterrà anche nelle altre due modalità. Lo scarico sinistro, infatti, è dotato di una valvola che, una volta aperta le permette di scoppiettare sopra i 4.000 giri, specialmente in rilascio. Il sound nel complesso è molto interessante, anche se lo avremmo preferito ancora più cattivo, data l’indole della vettura.
La Focus RS ha una trazione integrale “diversa” dalla concorrenza. Questa possiamo definirla vera. L’ingegnoso sistema “Twinster” della GNK garantisce veramente quattro ruote motrici attraverso due pacchi frizione, con il ripartitore che può indirizzare la coppia fino al 70% alle ruote posteriori (leggete il nostro focus tecnico della RS). Questo è quello che succede nella Drift Mode, un profilo di guida che ha fatto tanto parlare di sé. Con queste impostazioni le sospensioni rimangono settate come in Normal e Sport, proprio per garantire un appoggio graduale e uno scivolamento dell’asse posteriore più controllabile. Il divertimento è di altissimo livello, soprattutto in pista, dove, senza rischi, si possono far fumare le gomme in allegria e ci si può esibire in traversi già degni di nota. La scelta della modalità Drift è un chiaro segnale da parte di Ford di volersi distinguere dalla massa e proporre un’auto che possa essere divertente ed efficace in tutte le situazioni.
Rimane un’ultima modalità dove la Focus RS, a mio parere, dà proprio il massimo. Parlo della Track mode, la Circuito, che rende veramente chirurgica la Focus, con l’aggiunta, fondamentale, dell’assetto Sport (attivabile anche singolarmente premendo il pulsante sul comando degli indicatori di direzione). Inutilizzabile tra le buche della città, questo assetto è qualcosa di clamoroso quando si affronta un percorso ricco di curve. Il rollio è pari a zero e l’auto si accovaccia come un felino dopo ogni cambio di direzione, come un’auto da WRC.
Lo sterzo, già apprezzato per la sua capacità di adattamento sulla Focus ST, è capace di dare quasi sempre il giusto peso e, soprattutto, riesce ad essere sempre molto diretto. L’erogazione dei 350 CV è molto lineare, forse fin troppo. Non sarebbe stato male sentire un po’ di più il “calcio nella schiena”. La regolarità dell’erogazione però fa sì che l’auto si comporti in maniera ancora più equilibrata. In modalità Circuito, infatti, il controllo di trazione è completamente disinserito, ma la trazione rimane tantissima, anche su asfalto viscido. L’inserimento in curva è molto buono ma potrebbe essere ancora più preciso, mentre la percorrenza è pazzesca, si rimane incollati in maniera molto sicura e stabile. L’uscita di curva, infine è proprio la ciliegina sulla torta. Si può premere l’acceleratore molto prima di quando ci si aspetta, grazie alla trazione che si sposta dietro, “spingendo” in maniera evidente l’auto verso i binari giusti, tenendola dentro la traiettoria con le unghie e con i denti.
Un comportamento del genere è strepitoso, soprattutto se prendiamo in considerazione i quasi 1.600 kg di peso complessivo. Infine, il cambio manuale a sei rapporti è piuttosto preciso, a volte un po’ duro negli innesti, ma nel complesso molto appagante. Per la massima efficacia si sarebbe dovuto prendere in considerazione un doppia frizione molto performante, ma probabilmente si sarebbe persa un po’ di quella purezza di guida che caratterizza quest’auto.
Per quanto riguarda i consumi, durante il nostro periodo di prova ha registrato un consumo medio di 10 l/100 km, ma il nostro comportamento di guida è stato tutto tranne che parsimonioso. Con un po’ di attenzioni il consumo medio dovrebbe scendere, avvicinandosi un po’ di più al ciclo misto omologato di 7,7 litri/100 km.
La migliore hot hatch di sempre?
Quali sono gli ingredienti per essere i migliori? Posizione di guida, motore, assetto e sound. Queste sono le componenti principali (almeno per me) che deve avere un’ottima compatta performante, anche se il discorso vale un po’ per tutte le vetture che vogliono farsi chiamare sportive. Se affrontiamo il discorso a livello globale bisogna guardare anche al lato estetico e, in questo caso se a molti il design di questo “squalo azzurro” a molti piacerà, altri lo troveranno eccessivo, o semplicemente troppo vistoso. L’unica cosa certa è che nessuno rimarrà indifferente. Certo, esistono altri colori a disposizione, ma nella concorrenza ci sono sicuramente auto che danno meno nell’occhio. A me, comunque, l’estetica piace, e anche tanto.
Tralasciando il design si torna alle sensazioni dietro al volante, che sono la parte più importante. Da quello che ho potuto raccontarvi poco sopra, per me sì, da guidare è sicuramente la migliore hot hatch che oggi c’è sul mercato e, probabilmente, una delle migliori di sempre, essendo stata capace di ridefinire i canoni di segmento C sportiva, studiando una trazione integrale che privilegia il divertimento. Il risultato? Superlativo, provare per credere.
Prezzo e concorrenti: occhio alla promozione
La Focus RS parte dal prezzo, in promozione, di 39.500 euro (42.750 euro senza promo) e comprende una ricca dotazione di serie alla quale si aggiungono, gratis in offerta, il Driver Performance Pack (Cruise control, Keyless, Rear view camera) e il Perfomance Pack RS (sedili sportivi anatomici Recaro in pelle parziale, Cerchi da 19″ Painted, Dischi Freno anteriori e posteriori con pinze freno Brembo colorate, Sync 3 con Premium DAB Touch Navigation).
La vettura da noi provata era equipaggiata con il primo di questi due, oltre ai privacy glass (250 euro), al colore Nitrous Blue (1.250 euro), al tetto apribile (750 euro) e al Perfomance Pack RS Upgrade (che comprende tutti gli optional del Performance Pack più i cerchi da 19″ Forged). Il prezzo finale si attesta quindi sui 45.750 euro (prezzo senza promozioni 49.000 euro).
L’asticella si alza sempre di più e ora bisogna fare i conti con poche concorrenti, due per l’esattezza, sopra i 350 cavalli. Parliamo di Audi RS3 e Mercedes A45 AMG le due segmento C più potenti che ci sono in commercio. Alle due pretendenti dirette per il titolo, aggiungerei un’altra avversaria che per spirito si avvicina molto alla Focus RS, la Subaru WRX STi, nonostante i 50 cavalli in meno. Infine, altre due contendenti diverse, e per certi versi equiparabili a livello di mercato alla Focus: Volkswagen Golf R e BMW M2.
Quale scegliere? Lasciate fare al vostro istinto.
Fino al 4 maggio 2025, i visitatori del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino potranno ammirare…
BYD Sealion 7, nuovo SUV elettrico del brand asiatico presentato al Salone di Parigi, è…
La Bugatti Mistral, spinta dal celebre motore W16, ha raggiunto i 453,91 km/h, stabilendo un…
Maserati, sotto la guida del nuovo CEO Santo Ficili, sta puntando su marketing e personalizzazione…
Il fondatore, presidente e CEO di Xiaomi, Lei Jun, adora… giocare d’azzardo: mentre la domanda…
Il flop elettrico del Gruppo Volkswagen impone misure decisive per la svolta tanto attesa: ecco…