Prove su strada

FIAT 600e, la prova su strada del B-SUV elettrico torinese

Tempo di lettura: 10 minuti

Nel 2014, FIAT lanciava il terzo modello della gamma 500, il SUV 500X, automobile che nei successivi 10 anni avrebbe avuto un grande successo di vendite. Amata per il suo stile retrò ispirato a quello del Cinquino e da un ottimo rapporto qualità-prezzo, oggi la 500X è pronta a lasciare il testimone alla sua naturale sostituta: la 600, o meglio, la FIAT 600e. Il nuovo B-SUV della Casa del Lingotto è un modello molto interessante per diversi aspetti, a partire dal suo nome. Sebbene i più giovani possano attribuire al nome 600 il ricordo della piccola utilitaria, la Seicento, prodotta tra il 1998 e il 2010, anche a livello stilistico la 600 si rifà alla sua più celebre e amata omonima, la FIAT 600 del 1955.

Progettata da Dante Giacosa, la 600 è sempre stata la “sorella maggiore” della più piccola ed economica 500, con motore quattro cilindri, velocità massima superiore ai 110 km/h e la compartecipazione nella motorizzazione d’Italia (nonché quella della Spagna con il marchio SEAT, ma questa è un’altra storia). Oggi, la nuova FIAT 600e condivide qualcosa con entrambe le sue antenate: il look ispirato alla Dolce Vita degli anni ’60 con la prima 600 del ’55, e lo stabilimento di produzione con la Seicento degli anni ’00. La nuova FIAT 600 è infatti prodotta a Tychy, in Polonia, insieme alle sorelle Jeep Avenger e alla futura Alfa Romeo Milano.

Anche a livello meccanico, la 600 è degna di nota: è la prima automobile FIAT, e secondo modello dopo il multispazio Doblò, prodotta interamente su una piattaforma dell’Alleanza Stellantis, la CMP condivisa con, ad esempio, Peugeot 2008 e Opel Mokka. Abbiamo provato proprio la variante elettrica della FIAT 600 nel suo allestimento più sfizioso La Prima, per scoprire come si comporta l’auto che promette di ereditare il successo della fortunata 500X. Scopriamo allora interni, autonomia, consumi e prezzo della FIAT 600e nella nostra prova su strada.

Esterni FIAT 600e

A livello estetico, sia all’esterno che all’interno la nuova FIAT 600 è riuscita a rendere personale e tipicamente italiano il progetto dei B-SUV del Gruppo Stellantis, garantendo un look personale al suo nuovo crossover compatto. Lunga 4,17 metri, larga 1,78 metri e alta 1,52 metri, da fuori si possono scorgere delle linee e delle proporzioni note solo in coda, dove possiamo notare una certa parentela con la Opel Mokka a livello del montante posteriore e dell’inclinazione della coda. Per il resto, il Centro Stile FIAT è riuscito a disegnare un’auto riconoscibile e piacevole, che ispira simpatia. Il merito è anche della discussa scelta del marchio torinese di non proporre più le proprie auto verniciate di grigio, puntando su colori allegri e accesi.

In questa direzione va il colore dell’auto della nostra prova, l’Arancio Sole d’Italia, un colore molto appariscente ma che ben si sposa con le linee del crossover italiano. Il frontale è caratterizzato da una coppia di fari circolari ispirati a quelli delle altre FIAT 500, e come sulla 500 elettrica troviamo il gruppo ottico principale “spezzato”, con la parte principale posizionata sotto la linea del cofano e un sottile arco luminoso incastonato nel cofano. A caratterizzare maggiormente il frontale ci pensa anche il logo 600 al centro del paraurti anteriore, mentre le prese d’aria sono di più e più grandi di alcune rivali 100% elettriche, per via della presenza della variante Hybrid con motore termico.


Lateralmente, gli esterni della 600 sono caratterizzati da linee morbide e piuttosto tradizionali, caratterizzate in questa variante La Prima da dei grandi cerchi da 18 pollici diamantati molto personali, con il logo 600 al centro. Non molto generosa l’altezza da terra, una caratteristica che dimostra l’indole cittadina e “pacifica” di questo crossover che non è disponibile con la trazione integrale. Piacevole anche la vista posteriore, con un generoso spoiler che garantisce la giusta penetrazione aerodinamica. Il lunotto piuttosto inclinato fa poi il paio con una coda piuttosto piatta, dallo stile semplice ma piacevole.

Convincono anche i fari, realizzati con tecnologia a LED e incastonati in un originale pannello nero che, oltre al gruppo ottico, integra anche dei dettagli cromati. In coda, inoltre, troviamo l’unico logo FIAT, posizionato al centro del portellone posteriore. A proposito, il bagagliaio della FIAT 600e ha una capacità di 360 litri.

Interni FIAT 600e

Salendo a bordo degli interni della FIAT 600e, la prima cosa che si nota è una seduta piuttosto alta considerata la risicata luce a terra. La presenza del pacco batterie ha infatti portato i sedili in una posizione rialzata, permettendo così di ottenere una posizione di guida più dominante di quanto l’altezza da terra dell’auto possa far immaginare. Per il resto, anche qui all’interno troviamo un ambiente che riesce a dissimulare bene la condivisione di componenti con gli altri modelli del Gruppo Stellantis, a partire dalla plancia. Sebbene, infatti, troviamo gli stessi comandi a bilanciere visti sulla Jeep Avenger, i tasti per la selezione delle marce lanciati sulla 500 elettrica e, nel tunnel, il selettore delle modalità di guida e il tasto per il freno a mano elettronico di tutti gli altri modelli su base CMP, la 600 ha la sua personalità.

Il merito è di una plancia dotata dell’ormai iconico pannello lucido a tutta larghezza, condiviso con tutti gli altri modelli della famiglia 500, che qui integra anche il quadro strumenti digitale da 7 pollici e il bel sistema di infotainment da 10,25 pollici. A livello di software, qui troviamo il sistema di origine PSA, al posto dello UConnect 5 della più piccola 500. Nonostante questo, il pannello ha un’ottima risoluzione, e non mancano Apple CarPlay e Android Auto wireless, entrambi molto veloci e ben implementati. Convince anche il volante a due razze, che unisce una corona e una forma ripresa dalla 500 ai tasti sulle razze condivisi con Avenger o Opel Mokka, mentre i sedili rivestiti in eco-pelle bianca con monografia FIAT e cuciture azzurre portano gli interni della nuova 600 ad un altro livello, aumentando la luminosità e migliorandone parecchio l’impressione di qualità.

Sia il materiale con il quale sono rivestiti i sedili che il colore sono però piuttosto sporchevoli. Perciò, per mantenerne intatta l’estetica andranno puliti con regolarità. Lo spazio a bordo è buono sia davanti che dietro, mentre la qualità dei materiali è solo discreta: sedili a parte, infatti, c’è tanta plastica rigida, e sebbene lo stile elegante e gli assemblaggi robusti ci mettano una pezza, ci sono rivali che fanno meglio in quanto a qualità costruttiva.

Anche negli interni della FIAT 600 troviamo un grande vano portaoggetti dotato di una originale “cover”, simile a quella della cugina Avenger, che ricorda nei materiali e nel funzionamento quella dei tablet: è originale, ma se non ripiegata correttamente può coprire i tasti di selezione del cambio. C’è, infine, un piccolo difetto di progettazione: il vano per la ricarica wireless è infatti incastonato nella plancia, poco sopra il selettore del cambio. Tra quest’ultimo e il vano di ricarica, però, c’è un incavo che, al buio, può ingannare: un paio di volte ho inserito il telefono in questa parte, ritrovandolo nel vano piedi del passeggero alla prima curva.

Motore FIAT 600e

A livello di meccanica e motore, la FIAT 600e è figlia del Gruppo Stellantis, nonché il primo modello FIAT dopo il multispazio Doblò ad adottare una piattaforma di origine PSA. Sotto le linee italianeggianti della 600e, infatti, si nasconde la classica piattaforma CMP, la stessa vista su tutte le compatte del Gruppo italo-franco-americano, a partire dalle sorelle più strette Jeep Avenger e Alfa Romeo Milano. Proprio queste due vetture saranno prodotte insieme alla 600 nello stabilimento polacco Stellantis di Tychy, storico “feudo” FIAT dove sono stati prodotti alcuni dei modelli più venduti della storia FIAT, dalla Panda 169 di seconda generazione alla 500, dalla penultima Ypsilon alla Seicento degli anni ’90 e ’00.


Con queste automobili, però, la nuova FIAT 600 condivide poco. La piattaforma CMP, infatti, porta in dote un layout piuttosto semplice, con un avantreno con schema McPherson e un assale posteriore a ruote interconnesse. Questo pianale modulare è un esempio di piattaforma “multienergia”, ovvero capace di ospitare sia motori termici che ibridi che, come in questo caso, elettrici. Se la versione d’attacco è infatti dotata del nuovo 1.2 tre cilindri turbo Hybrid da 100 CV e cambio automatico doppia frizione a 6 marce, la FIAT 600e utilizza l’ultima evoluzione del sistema elettrico visto per la prima volta sulla Peugeot e-208 nel 2019.

Alla base del pianale, nella consueta architettura “a skateboard”, troviamo la batteria di trazione da 51 kWh, che alimenta il motore singolo anteriore che spinge la 600e. Questo propulsore è dotato di 156 CV e 260 Nm di coppia, disponibili come ogni motore elettrico fin da 0 giri. Come sulle altre eCMP, poi, troviamo una potenza differente a seconda della modalità di guida. ln modalità Eco, infatti, la potenza è limitata a 82 CV, che sale a 109 CV viaggiando in modalità Normal, quella di default. Inserendo infine la modalità Sport si ha accesso a tutta la potenza del powertrain elettrico, garantendo così la sua accelerazione 0-100 kmh in 9,0 secondi con velocità massima autolimitata a 150 km/h.

La batteria da 51 kWh ha poi la possibilità di essere ricaricata in corrente continua ad una potenza massima di 100 kW in corrente continua, completando una ricarica dal 10 all’80% in 27 minuti. L’autonomia dichiarata nel ciclo misto WLTP è di 406 km con l’allestimento La Prima, mentre il peso del B-SUV italiano è di 1.520 kg in ordine di marcia.

Prova su strada FIAT 600e

Come si guida quindi la FIAT 600e? Per la nostra prova su strada pensavo che avrei ritrovato un’automobile del tutto simile alle sue cugine realizzate sulla stessa piattaforma. Sebbene le similitudini, inutile nasconderlo, ci siano, i tecnici FIAT sono riusciti a dare alla 600 una sua personalità, che lascia la sportività e il piacere di guida ad altre sorelle (Jeep Avenger in primis) per concentrarsi su comfort e relax alla guida.

In città, ad esempio, la 600 si dimostra agile e dotata di sospensioni relativamente morbide per un’elettrica di questa taglia, capaci di assorbire bene le asperità della strada. Per via del peso non proprio contenuto, dei grandi cerchi da 18 pollici e della necessità, su un’EV, di mantenere un assetto più rigido delle auto termiche per via delle inerzie più grandi, però, le asperità più secche come dossi dissuasori o grandi buche si sentono ugualmente, principalmente a livello sonoro.

I comodi sedili, infatti, riescono a mitigare i rischi di un assetto comunque rigido in termini assoluti, rendendo la 600 comoda anche sulle strade più dissestate. Convince la fluidità del motore termico, che in modalità Normal ha la giusta vivacità senza mai essere esagerata. In modalità Eco, invece, nelle ripartenze può apparire un po’ “addormentata”, soprattutto se si ha fretta. Leggerissimo, poi, lo sterzo, facile e mai affaticante anche nelle manovre più complesse.

Fuori città, questa leggerezza dello sterzo fa capire fin dai primi chilometri l’indole tranquilla e rilassata di questo crossover. Il motore molto fluido e regolare nell’erogazione, lontano dagli eccessi di molte rivali che puntano sull’effetto wow di un’accelerazione da sportiva, ne certifica l’impostazione. Tra le curve, la FIAT 600e non è l’elettrica più divertente, ma è una delle più rilassanti. Lo sterzo è morbido e leggero, forse troppo, ma l’assenza di feedback e la sua leggerezza trasmette calma, portando chi guida a cercare uno stile di guida costante e fluido. Anche l’assetto è piuttosto cedevole, mentre il telaio punta più sul comfort che sul piacere di guida, facendo il paio con un’ottima insonorizzazione anche alle velocità più alte.

La marcia autostradale segue le stesse vibrazioni positive, portando a godersi il viaggio a velocità tranquille senza cercare le massime prestazioni. Ben tarato il Cruise Control Adattivo, mentre il mantenitore di corsia ha ogni tanto qualche incertezza, ma funziona bene. Molto invasivi, come ormai d’abitudine per le auto moderne, i cicalini per avvertire il guidatore di eccessi di velocità o pestaggio della linea di mezzeria: ci dovremo fare l’abitudine. Mettendo in modalità Sport (o schiacciando in qualsiasi modalità l’acceleratore fino in fondo, “sbloccando” tutti i 156 CV del motore), lo sterzo guadagna in peso rimanendo sempre molto leggero, non dando quella confidenza necessaria quando si va forte.

Il motore, invece, diventa più vispo senza eccedere, permettendo di effettuare veloci sorpassi prima di tornare alla souplesse che più si addice alla 600e. Il passaggio tra le diverse modalità di guida, invece, è fin troppo tranquillo, richiedendo un paio di secondi per selezionare la modalità di guida desiderata. Una nota negativa riguarda, purtroppo, la frenata rigenerativa in rilascio, che qui come su tutti i modelli su base eCMP è piuttosto blanda. Non si arriva mai alla guida One Pedal, e anche il pedale del freno non è il più costante nel passaggio tra frenata rigenerativa e freni meccanici. In caso di “pinzate” di emergenza, comunque, la compatta italiana ha ottimi spazi di frenata.

Autonomia FIAT 600e

Arriviamo così a parlare di consumi e autonomia della FIAT 600e, che si posiziona nella media del segmento senza eccellere. Nei km che ho percorso con il crossover torinese, ho ottenuto infatti una media 16 kWh/100 km, ovvero circa 6,3 km/kWh, che si traducono in un’autonomia media di circa 320 km. In città, la piccola FIAT è in grado di consumare meno, scendendo a circa 11/12 kWh/100 km, arrivando a superare i 400 km con una sola ricarica.

In autostrada, invece, i consumi si alzano vertiginosamente: a 130 km/h si arriva ad avere un consumo doppio rispetto alla statale, passando così a 26-28 kWh/100 km, riducendo così l’autonomia a circa 190-200 km a limite autostradale. Come ben sappiamo, queste automobili danno il meglio viaggiando a velocità inferiori: a 110 km/h, infatti, si riesce a raggiungere un’autonomia autostradale superiore ai 230 km, ma senza mai ottenere percorrenze da “stradista”.

Nel mio tragitto giornaliero di 65 km da casa alla redazione, percorso interamente tra città e strade statali con limiti tra i 70 e i 90 km/h, la 600 ha perso il 20% di carica tra andata e ritorno, permettendomi di completare il casa-lavoro senza preoccupazioni per quattro giorni. Niente da segnalare per quanto riguarda la ricarica, che sebbene non sia la più veloce in DC ha spesso restituito i 100 kW promessi in corrente continua.

Prezzo FIAT 600e

Concludiamo allora la nostra prova su strada con il prezzo della FIAT 600e, proposta in versione 600 Hybrid con allestimento base a partire da 24.950 euro. Per una 600e 100% elettrica, invece, servono almeno 35.950 euro per la versione d’accesso RED, mentre la top di gamma La Prima della nostra prova arriva a toccare i 40.950 euro. Si tratta di un prezzo, sebbene non contenuto, in linea con le rivali con pari autonomia dichiarata e dimensioni, nonché uno dei più interessanti all’interno del Gruppo Stellantis. Di serie, la La Prima offre tutto quello che la 600 può offrire: cerchi in lega da 18 pollici, interni in simil-pelle bianca con cuciture azzurre, la suite di guida autonoma di Livello 2, il navigatore, il clima automatico, i sedili riscaldabili e massaggianti e la telecamera posteriore.

Guardando al mercato dell’auto elettrica attuale, ci sono alcune EV che, a prezzi leggermente inferiori o subito superiori, offrono una piattaforma dedicata all’elettrificazione, prestazioni migliori e una maggiore efficienza, come ad esempio Tesla Model Y, smart #1 e Volvo EX30. Nonostante questo, la 600e ha delle frecce al suo arco, a partire dallo stile tipicamente italiano, che rimanda al mondo 500 senza costringere alle restrizioni in fatto di dimensioni esterne del Cinquino. Il marchio noto al pubblico, la grande rete distributiva e di assistenza e le prestazioni tranquille potranno appetire a chi cerca un’auto elettrica senza gli eccessi e le stranezze di una BEV più “avanzata”.

La FIAT 600e, infatti, è un’auto elettrica “normale”, con un’impostazione di guida e dei comandi che riprendono quelli di un’auto tradizionale. Non ci sarà quindi bisogno di imparare ad utilizzarla, in quanto ci sono i comandi fisici per il clima (comodi quando si guida), l’infotainment è facile e intuitivo da utilizzare e, alla guida, l’esperienza è del tutto simile ad un’auto termica. In più, tra i crossover BEV del Gruppo Stellantis la 600e ha la sua personalità.

Nei primi km, ho fatto fatica a capirla, preferendole la più dinamica e divertente Jeep Avenger. Dopo la convivenza, però, ne ho capito l’indole e la missione. La FIAT 600e è una delle più comode e rilassanti EV sul mercato, capace di rendere tranquilla anche la giornata più concitata. Non è adatta a chi cerca un’elettrica scattante e divertente, certo. Chi però è alla ricerca di un’auto elettrica tranquilla e rilassata, da usare “senza pensieri”, la 600e diventa una proposta davvero interessante.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo
Tag: 600eFiat

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