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Ferrari SF90 Stradale: la rivoluzione del cavallino parte dalla powertrain ibrida

Tempo di lettura: 3 minuti

Che la Ferrari SF90 Stradale, la nuova hypercar appena svelata dalla Casa di Maranello, rappresenti una rivoluzione, è un dato di fatto. Attesa ormai da tempo, lo scorso mercoledì sono caduti i veli sulla nuova vettura che rappresenta, a tutti gli effetti, l’ingresso in un nuova era del cavallino: si tratta della prima Ferrari ibrida plug-in e della prima Ferrari con trazione integrale.

Partiamo però dalla grande novità della SF90 Stradale: in tanti avrebbero scommesso su un V6 ibrido, sulla falsariga di quanto accade ormai da cinque anni in F1, ecco perchè ha destato curiosità l’unione tra il V8 (già forte del titolo di International Engine of the Year per il quarto anno consecutivo nella sua categoria), capace di raggiungere la soglia dei 780 CV e tre motori elettrici per la bellezza di 220 CV. Totale, 1.000 CV tondi tondi, e già qui entriamo in un mondo che neanche la LaFerrari aveva voluto esplorare.

A impressionare è poi il rapporto peso potenza (1,57 kg/CV), dati che nel complesso scalzano la 812 Superfast e il suo V12 dal vertice della gamma della Casa di Maranello. Un omaggio alla sfortunata, fino a questa parte, SF90 impegnata sui circuiti di F1, cui viene aggiunta la parola “Stradale”, a sottolineare che, specie grazie alla parte elettrica, la nuova arrivata può tranquillamente affrontare fino a 25 km in modalità solo elettrica, mentre ciò non era reso possibile dal KERS della LaFerrari.

Al contrario, l’MGUK (Motor Generator Unit, Kinetic), collocato tra il motore endotermico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti di nuova generazione, si abbina ai due motori sull’assale anteriore, aprendo la strada alla trazione integrale per la Casa emiliana, con dati che parlano chiaro: 0-200 km/h in 6,7 secondi.

Motore SF90 Stradale: rivista tutta la parte endotermica

Più aree del motore sono state soggette a modifiche per arrivare alla fatidica soglia dei 1.000 CV. Per la parte termica, si è cominciato incrementando la cilindrata da 3902 cc a 3990 cc grazie all’alesaggio portato ora a 88 mm. L’impianto di aspirazione e scarico è stato completamente riprogettato con una nuova testata di larghezza ridotta con l’iniettore posizionato centralmente e l’adozione, per la prima volta sul V8 Ferrari, del GDI a 350 bar.

Per migliorare la fluidodinamica interna, oltre all’impiego della valvola d’aspirazione di diametro maggiorato, il layout assume ora una configurazione in cui tutti i condotti sono pressoché allineati in orizzontale all’altezza delle teste motore: il gruppo turbocompressore è stato abbassato, mentre la linea di scarico è stata portata più in alto, come testimoniano i terminali nella parte alta del paraurti.

I turbo adesso sono equipaggiati con valvola wastegate a controllo elettrico per migliorare il riscaldamento dei catalizzatori e nuove volute compressore. Rivisto completamente anche il cambio, per meglio sposarsi alla nuova parte ibrida: per abbassare il baricentro, il diametro esterno è stato diminuito del 20% e ciò ha reso possibile un abbassamento in vettura di 1,5 centimetri: dettagli che fanno la differenza.

Seppur con l’aggiunta di un ottavo rapporto e l’incremento della coppia massima a 900 Nm, superiore del 20% rispetto all’attuale cambio 7 marce, il peso totale è stato ridotto di 7 kg che diventano 10 kg eliminando i ruotismi della retromarcia, la cui funzione è stata delegata ai motori elettrici anteriori della SF90 Stradale.

L’elettrico si era già visto sulla “LaFerrari”: con la SF90 Stradale, però, inizia una nuova era

SF90 Stradale: la parte elettrica

Una batteria con tecnologia Li-ion ad alte prestazioni (posizionata appena dietro i sedili e non sul pianale per tenere più corto il passo) alimenta i tre motori e garantisce un’autonomia di 25km in modalità eDrive, completamente elettrica, usando il solo assale anteriore. Con il motore endotermico spento, i due motori indipendenti anteriori permettono alla vettura di raggiungere una massima velocità di 135 km/h. Curiosa la scelta di introdurre la retromarcia nella sola modalità elettrica.

Anche il classico manettino sul volante (dedicheremo presto un altro articolo dedicato agli interni del nuovo fulmine di Maranello) è stato rinominato in eManettino; agendo su di esso, si possono selezionare fino a quattro diverse modalità di gestione della power unit:

eDrive: il motore endotermico resta spento e la trazione è affidata al solo assale anteriore elettrico; partendo da batteria completamente carica, è possibile percorrere fino a 25km in questa modalità. Questo profilo è adatto alla marcia nei centri città, o in qualsiasi situazione in cui il ruggito del V8 Ferrari possa rappresentare un problema;

Hybrid: è la modalità standard di funzionamento, in cui i flussi di potenza sono gestiti in modo tale da ottimizzare l’efficienza complessiva del sistema; la logica di controllo decide autonomamente se tenere acceso o spento il motore endotermico; se acceso, il motore endotermico è in grado di lavorare alla massima potenza, così da garantire prestazioni elevate qualora richieste dal pilota;

Performance: a differenza della Hybrid, questa modalità forza il motore endotermico a rimanere sempre acceso e privilegia il la carica della batteria rispetto all’efficienza, così da garantire piena disponibilità di potenza non appena richiesta. E’ la modalità da preferire in tutte le situazioni in cui si vuole privilegiare il divertimento di guida;

Qualify: questa modalità permette il raggiungimento della massima potenza del sistema, in quanto anche ai motori elettrici viene consentito di lavorare alla loro massima potenzialità (162kW); la logica di controllo privilegia l’ottenimento delle massime prestazioni dando priorità inferiore alla durata della batteria.

Intanto Ferrari ha creato un sito ufficiale dedicato alla nuova SF90 Stradale.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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