Motorsport

Ferrari 499P: tutti i segreti della nuova hypercar di Maranello

Tempo di lettura: 5 minuti

Sembra ieri ma sono già passati 50 anni, mezzo secolo da quando Ferrari smise di combattere per la vittoria assoluta della 24 ore di Le Mans, già all’epoca la corsa più sentita a livello mondiale dal mondo del motorsport. 1973-2023, sì perché il prossimo anno segnerà il debutto della nuova Ferrari 499P che il cavallino ha mostrato nella sua livrea definitiva alle Finali Mondiali in corso a Imola, dopo aver già iniziato da mesi la fase di test in pista. Arriva anche l’ufficialità sul suo primo impiego ufficiale, visto che la gara d’esordio sarà la 12 Ore di Sebring in programma il prossimo 17 marzo.

Ferrari 499P, una sigla che “profuma di passato”. Già all’epoca la lettera P (Prototipi) era solita seguire il numero indicante la cilindrata. Basti pensare alla Ferrari 275 P, trionfatrice nel 1964, e la Ferrari 499P non fa altro che continuare questa tradizione ormai scritta nel libro delle corse. Ferrari ci ha vinto 9 volte, ma chi segue il motorsport sa che oggi affermare che Ferrari torna nel mondo dell’endurance per vincere solo la classica francese appare riduttivo. Con i nuovi regolamenti hypercar, Ferrari schiera la sua 499P tra le LMH, quindi vetture ibride che competeranno nel World Endurance Championship a fianco di costruttori come Porsche, Peugeot, che ha già debuttato quest’anno a Monza con la 9X8, Toyota e Glickenhaus.

Ferrari 499P: nata per ricordare, e per stupire

Guardandola da fuori, prima ancora di sapere quanto andrà forte, il disegno della livrea (curata dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni) e il gioco della cromia tra rosso e giallo ricorda da vicino quello introdotto sulla 312 P negli anni ‘70. Non a caso i numeri di gara scelti per il ritorno in grande stile sono il 50 e il 51, tra i più vincenti di sempre e cari anche all’esperienza nelle categorie GT dove Ferrari ha in larga parte dominato con il supporto di AF Corse negli ultimi anni, il team piacentino diretto da Amato Ferrari che continua a sostenere Ferrari anche per questo nuovo capitolo.

Esteticamente, quindi, non c’è la sola livrea giallo-rossa a catturare l’attenzione. Le cavità della pance, a ben guardare, consentono ai flussi d’aria di investire il cockpit e da lì dirigersi verso le masse radianti. I passaruota si caratterizzato per ampie superfici in vista superiore, per ridurre la pressione creata dal rotolamento degli pneumatici. C’è un rimando, prettamente stilistico, che avvicina la Ferrari 499P alla Ferrari Daytona SP3, presentata giusto un anno fa alle Finali Mondiali 2021. Osservandola al posteriore, la Ferrari 499P lascia davvero senza fiato. Il carico aerodinamico è assicurato sia dalla doppia ala sia dal diffusore, senza contare che è rimasta la “pinna” dorsale che aiuta a indirizzare l’aria proprio sul generoso spoiler. A margine dell’ala “mediana” è stata montata la luce LED, decisamente minimalista e allo stesso tempo d’effetto. 

Ferrari 499P, un vero e proprio laboratorio per il futuro

La scelta da parte di Ferrari di optare per la scelta di una LMH si spiega con la voglia non solo di vincere, che è da sempre nel DNA della Casa di Maranello, e con la possibilità di sperimentare in pista soluzioni tecnologiche che vedremo nei prossimi anni sulle vetture stradali. Sotto le sue forme e la sua livrea, a livello tecnico uno è stato il capisaldo che ha guidato lo sviluppo, come ci spiega nella nostra intervista esclusiva Ferdinando Cannizzo, a capo del progetto Ferrari GT Track Car Development: rispettare il peso minimo non inferiore a 1.030 chilogrammi e utilizzare un motore ibrido, due punti focali del nuovo regolamento LMH.

Nella fattispecie, il motore della Ferrari 499P combina il classico ICE (Internal Combustion Engine) al motore elettrico, quest’ultimo montato sull’asse anteriore. Il primo eroga una potenza, limitata dal regolamento, di 500 kW (680 CV) ed è stretto parente del V6 biturbo che troviamo sulla 296 GTB e sulla sua derivata corsaiola GT3. Sulla 499P il motore diventa portante, mentre sulle granturismo da competizione è montato sul telaio.

Ferrari 499P: ce la racconta l’ingegnere Ferrari a capo del progetto

L’ERS, che i fan della Formula 1 ben conoscono, è il cosiddetto Energy Recovery System e somma al motore a combustione ulteriori 200 kW (272 CV). Qui, come accade sulle ibride stradali, le intense frenate in pista ricaricano la batterie senza necessità di ricorrere a una fonte di corrente esterna. Il pacco batterie, a tensione nominale di 900V, ha beneficiato dello sviluppo tecnologico maturato in F1 da quando sono entrati in gioco i nuovi motori ibridi (stagione 2014). 

A livello telaistico, infine, si distinguono le sospensioni di tipo push-rod sia all’anteriore sia al posteriore, con i classici triangoli sovrapposti, mentre l’impianto frenante è di tipo brake-by-wire come sulle F1, vista la sua importante funzione di recupero energetico che non potrebbe avvenire con un sistema tradizionale. Tale energia viene accumulata e rilasciata all’assale elettrico anteriore sopra descritto.  

Ferrari 499P, le dichiarazioni del presidente e di chi l’ha vista nascere

John Elkann, Ferrari Executive Chairman: “La 499P ci permette di tornare a competere per la vittoria assoluta nel mondiale endurance. Quando abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto, abbiamo seguito un percorso di innovazione e sviluppo fedele alla nostra tradizione che vede la pista come terreno ideale per sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia, prima di trasferirle nelle nostre vetture stradali. Abbiamo affrontato questa sfida con umiltà, ma consapevoli di una storia che ci ha permesso di conquistare più di 20 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans”.

Antonello Coletta, Head of Ferrari Attività Sportive GT: “La 499P è un sogno che si trasforma in realtà. Oggi è un momento importante per tutte le persone che negli ultimi due anni hanno lavorato duramente a questo progetto. Abbiamo voluto omaggiare la nostra storia, con tanti piccoli e grandi richiami ad un passato fatto di successi e titoli. Nel farlo però, abbiamo guardato avanti, creando un manifesto del nostro impegno nel mondiale endurance. La 499P è un prototipo che è marcatamente Ferrari, nel significato più completo del termine, ed è con emozione che la condividiamo finalmente con i nostri clienti e gli appassionati del nostro marchio”.

Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari GT Track Car Development: “Per me e tutto il gruppo di lavoro, questo momento è davvero emozionante, sappiamo di avere una grande responsabilità. Ci siamo cimentati con la concezione e la progettazione di una vettura completamente nuova e particolarmente complessa in ogni sua parte. Una sfida inedita che ha stimolato tutti a mettere in gioco le risorse migliori e ha portato ad una collaborazione a 360° che ha coinvolto tutte le aree aziendali e i partner tecnici. Partire da un foglio bianco ha garantito motivazioni uniche e continue per trovare soluzioni efficaci e garantire alla 499P prestazioni e affidabilità. Dal primo shake down alla prima gara abbiamo pianificato un programma di sviluppo, sia in pista che sui nostri banchi di prova, molto intenso che sta fornendo riscontri interessanti e promettenti. Il lavoro di sintesi che ci attende nelle prossime settimane e che ci vedrà impegnati in ulteriori test in pista, è quello più importante per la messa a punto e l’integrazione finale di tutti i sistemi. Abbiamo ancora molti chilometri da percorrere ma la squadra è consapevole dell’importanza del progetto”.

Ferrari 499P: la gallery

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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