Memori del test drive in anteprima della 296 GTB, era il mese di marzo, non ci abbiamo pensato due volte quando Ferrari ci ha invitato a provare la variante spider, la 296 GTS. L’occasione sono state le Finali Mondiali 2022 di scena a Imola, dove tra una presentazione della nuova hypercar 499P e l’esibizione delle F1 Clienti, c’è stato anche il tempo di un test drive della Ferrari 296 GTS, mossa dal propulsore ibrido da 830 CV della GTB con la novità del tetto retrattile che rende ogni Ferrari convertibile un mondo a parte.
Della coupé GTB ci avevano ovviamente impressionato le prestazioni del nuovo motore ibrido V6 dove il plug-in conferma l’elettrificazione in atto nella gamma del cavallino, e su strada avere 830 CV che spingono forti dietro la schiena, con quell’erogazione e quel sound, dimostra che non tutta l’elettrificazione vien per nuocere. Già praticamente sold out, la Ferrari 296 GTS, o Gran Turismo Spider che dir si voglia, sottolinea la tradizione delle convertibili Ferrari e, per la prima volta, lo fa con un motore ibrido.
Scopriamo il prezzo della Ferrari 296 GTS, come va in questa prova su strada in anteprima, la scheda tecnica, le prestazioni e altre piacevoli curiosità al suo riguardo.
Quanto è lunga la Ferrari 296 GTS? Ecco le sue dimensioni, invariate rispetto alla GTB:
A voler scovare le reali differenze tra 296 GTS e 296 GTB, si scadrebbe nell’ovvio parlando della sola presenza del tetto rigido retrattile (tecnicamente, RHT) che ha influenzato il lavoro di Flavio Manzoni e del suo team al Centro Stile Ferrari nella riprogettazione del tonneau, la parte appena dietro i sedili e che va a sovrastare quel capolovoro che è il V6 ibrido. Come ogni spider che si rispetti, quindi, anche la 296 GTS ha comportato un intenso studio sia al tavolo da disegno sia in galleria del vento: spariscono i due archi che caratterizzano la parte centrale della 296 GTB per lasciare spazio a un design unico, pur confermando il cosiddetto flying bridge: totalmente nuove sono quelle che in Ferrari definiscono come “nervature dorsali”, capaci di conferire un aspetto unico alla vettura.
Osservando la Ferrari 296 GTS da altri lati, tra cui il muso e il fascinoso scarico centrale alto, si ritrovano quelle linee morbide e mai aggressive che fanno della 296 una vera GT capace di cullarti tra le curve come di scaraventarti contro il sedile quando è ora di fare sul serio. Con tetto scoperto o meno, questo è il quid in più della Ferrari 296 GTS.
Non c’è molto da aggiungere commentando gli interni della Ferrari 296 GTS rispetto a quanto di già detto con la GTB. Anche la decapottabile si tuffa in tutto e per tutto nella nuova era full digital della Casa di Maranello, e l’analogico con il contagiri su sfondo giallo della non così remota Ferrari F8 Spider è già un lontanissimo ricordo. Una soluzione già vista per una Ferrari convertibile (SF90 Spider) e che sulla 296 GTS assume un significato ancor più profondo, vista l’impostazione dell’abitacolo proporzionalmente più raccolta date le dimensioni della berlinetta di Maranello.
Non mancano materiali “nobili” per l’arredamento degli interni di questo gioiellino, mentre qualche vocazione retrò la si può notare abbassando lo sguardo. Qualcuno ha detto cambio ad “H” sul tunnel? una soluzione tornata evidentemente in voga, tanto che è stata proposta anche sulla Purosangue.
Per valutare al meglio le doti dinamiche della Ferrari 296 GTS abbiamo testato la spider sulle colline che nei dintorni di Imola staccandoci per qualche ora dal Circuito in cui andavano in scena le Finali Mondiali 2022. L’abitacolo è avvolgente, lo spazio non è ampio come per esempio su Ferrari Roma, ma è essenziale per sentirsi un tutt’uno con il mezzo. Seduta bassa come da tradizione, strumentazione full digital sia per volante che per il quadro strumenti, come su SF90 Stradale.
Il tutto è naturalmente orientato verso il pilota, anche se l’attenzione per il passeggero non manca grazie alla presenza del già citato passenger display dal quale è possibile controllare diverse funzioni di comfort e visualizzare alcune informazioni legate alle prestazioni di marcia. Se il tempo lo permette e il sole splende in cielo, in soli 14 secondi apriamo il tetto della vettura, operazione che può essere effettuata fino a 45 km/h. L’aerodinamica è studiata per evitare l’ingresso di vortici di aria esterni all’abitacolo e la guida en plein air è un piacere, anche grazie ai flussi d’aria calda del clima.
Il volante è un gioiello di tecnologia, gli unici tasti fisici sono le frecce direzionali e il celebre manettino Ferrari. Se di quest’ultimo, con le sue posizioni Wet, Sport, Race, CT OFF e ESC OFF ne abbiamo parlato tante volte sulle varie vetture testate anche le più recenti Roma, Portofino M, F8 Tributo e 812 Superfast, la novità su 296 GTB è il cambio di nome: il Manettino diventa eManettino, come sulla SF90. L’eManettino è collocato sulla parte sinistra del volante della Ferrari 296 GTS e non ha un tasto fisico come il selettore classico, a comporlo contribuiscono 4 icone a sfioramento cui corrispondono altrettante modalità. Vediamole nel dettaglio.
La modalità eDrive spegne il motore termico della 296 GTS e consente alla vettura di muoversi unicamente grazie alla trazione affidata al motore elettrico. Non illudetevi, con la spinta del solo elettrico si percorrono circa 25 km ad una velocità che può arrivare al massimo a 135 km/h. L’auto si avvia sempre in modalità Hybrid in cui i flussi di potenza sono ottimizzati dalla vettura che decide autonomamente se attivare o spegnere il motore termico.
Si parte quindi sempre silenziosamente e questo è insolito per una Ferrari. L’abitudine di sentire il rombo prepotente di un propulsore all’accensione è sostituita da un suono di “avviso” che l’auto è pronta a muoversi, un suono futuristico stile navicella spaziale. Basta, però, premere di più sul pedale dell’acceleratore perché il sussulto del V6 azzeri quel senso spaesante di guidare una Ferrari che non fa rumore. All’accensione del termico, il suo avvolgente sound amplificato dalla guida a tetto aperto. Altra sorpresa, perché è emozionante essere travolti dal ruggito del V6 in marcia, passando dal silenzio dell’elettrico al rombo del nuovo motore Ferrari.
Un sound tra l’altro molto interessante, caratteristico e simile a quello di un V12 nelle sonorità agli alti giri con toni acuti. In full electric invece si guida nel pieno silenzio, la spinta è limitata perché ci si muove “solo” con 167 CV. Ideale per entrare in un centro urbano con discrezione. I passaggi di accensione e spegnimento del propulsore termico sono impercettibili e avvengono senza alcun disturbo del piacere di guida.
Lo sterzo è preciso e affilato, ma è il nuovo ABS evoluto a sorprenderci. Il nuovo controllo ABS è disponibile nelle posizioni di manettino da Race in avanti e sfrutta al massimo le informazioni che riceve dal sensore 6-way Chassis Dynamic Sensor permettendo il miglior sfruttamento dei limiti di aderenza degli pneumatici al posteriore (Michelin Pilot Sport 4S), e aumento delle performance in inserimento. Nel complesso la 296 GTS la si sente cucita addosso, agile e feroce allo stesso tempo come già apprezzato sulla sorella berlinetta 296 GTB. Le performance sono le stesse anche per la versione spider, con il plus di potersi godere le prestazioni dell’auto con il vento tra i capelli. E che prestazioni…
Costa di più una Ferrari 296 berlinetta (GTB) o berlinetta decapottabile (GTS)? La risposta fa ovviamente prepondere verso la seconda che, come tradizione vuole, aggiunge qualche decina di migliaia di euro in più rispetto alla coupé. Nel caso specifico, siamo di fronte a un prezzo della Ferrari 296 GTS di 320.000 euro contro i 275.100 euro della GTB. Tanti o pochi non spetta a noi dirlo, certo è che ancora una volta l’esclusività si paga. Colpisce anche il confronto contro la 296 Assetto Fiorano, la versione pronto pista: quest’ultima costa poco meno di 310.000 euro ed è disponibile anche per la spider con relativo sovrapprezzo.
Quanto costa la Ferrari 296 GTS? La nuova berlinetta V6 ibrida plug-in decapottabile parte da un prezzo di 320.000 euro, superiore di circa 45.000 euro rispetto alla GTB.
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