Ferrari 288 GTO Evoluzione: la storia, in breve, di una delle supercar emiliane più estreme di sempre e grazie alla quale nacque un’altra icona di Maranello.
Ferrari 288 GTO Evoluzione, la sapete la sua storia? Venne prodotta in appena 5 esemplari, ovviamente quasi impossibili da osservare “dal vivo”, e vide la luce nel 1984, quando nelle segrete stanze di Maranello un certo Nicola Materazzi propose al grande vecchio di creare una supercar basata sull’allora Gruppo B, il regolamento B che diede vita a “mostri” come la Delta S4, giusto per citare un esempio.
Immaginiamola come una Ferrari P80/C di oggi. La 288 GTO Evoluzione nacque così, come una supercar che era destinata non tanto a fare grandi numeri sui mercati ma, soprattutto, a stupire. Gli ingegneri Ferrari presero l’allora riferimento che avevano in casa, la 288 GTO, e l’addobbarono con un bodykit molto aggressivo e un motore potenziato a 650 CV, grazie all’intervento della Michelotto Automobili.
Le sue prestazioni non l’avrebbero fatta sfigurare nelle competizioni endurance di metà anni ’80, ma il suo destino era segnato. Un grande sforzo, costato mesi di studio, che vide il clamoroso stop nel 1986, quando, specie a seguito degli incidenti che colpirono tragicamente il mondo dei rally, e da lì la sua fine venne segnata, o forse no…
Proprio poco prima dell’estate 1986 qualcuno si accorse che da quella vettura estrema poteva nascerne una destinata a scrivere la storia. Si tratta della Ferrari F40, e qui potremmo stare a dibattere per ore…