La quantità di chilometri percorsi dalle auto a guida autonoma? Google in questa particolare classifica non è seconda a nessuno e in questi anni ha maturato una notevole esperienza su strade pubbliche e private.
Fino ad ora a Big G erano mancate le applicazioni commerciali, ma ora il colosso del Web intende utilizzare le self driving car per un servizio di ride sharing, nelle intenzioni destinato a fare da alternativa e concorrente a Uber e Lyft.
La flotta a guida autonoma è sviluppata da Google tramite il brand Waymo e al momento è in fase di test. Di recente, al Naias di Detorit, Google ha annunciato i piani di sviluppo per il sistema a guida autonoma pensato per il mini van Pacifica di Chrysler, con test sul campo da iniziare a fine gennaio sia a Mountain View sia a Phoenix. La Pacifica grazie alle sue caratteristiche di spazio e versatilità è ideale per essere impiegata in un ride sharing.
Un know how proficuo
L’azienda di Mountain View intende sfruttare la propria esperienza in ambito di sviluppo software, aggregazione dei dati e gestione delle mappe, per realizzare un ride sharing il più efficiente possibile.
Tramite app (stando al sito Patent Yogi http://patentyogi.com/latest-patents/google/google-seems-developing-uber-killer/), l’utente potrà selezionare sulla mappa un punto da cui iniziare il tragitto e la sua destinazione finale, e poi sarà il software a trovare, nei pressi di quelli selezionati, i punti più sicuri per uno stop.
Per una vettura a guida autonoma è più complicato muoversi in situazioni particolari e zone in cui la viabilità e modificata, come strade in costruzione o luoghi d’incidente. La location suggerita all’utente dall’auto di Google, sarà quella nei paraggi ritenuta più comoda, sicura e facilmente raggiungibile.
Una strategia quella dell’ottimizzazione dell’inizio e della fine dei trasferimenti, seguita da qualche tempo anche da Uber.
Relazioni inedite
Stando ad alcune indiscrezioni, Waymo presenterà il nuovo servizio di ride-sharing, destinato a sfruttare anche le possibilità di Google Waze in termini d’informazioni sul traffico e tragitti più veloci, grazie anche all’alleanza con Chrysler.
Stando a quanto dichiarato dal Ceo, John Krafcik, Waymo ha in cantiere anche altri progetti basati sulla guida autonoma e intende sviluppare delle flotte di piccole dimensioni di questi veicoli per i campus universitari, ma anche per basi militari o uffici di grandi dimensioni. Progetti che a loro volta possono essere utili per testare in aree più ristrette le self driving car pensate per circolare in strade pubbliche.
Uber dal canto suo ha già una sua piccola flotta di auto a guida autonoma, le utilizza al momento per un selezionato gruppo di passeggeri nella città di Pittsburgh. La sperimentazione doveva espandersi anche a San Francisco, ma è stata spostata in Arizona per questioni burocratiche. Anche la meno nota Lyft è della partita ed è al lavoro su un servizio a guida autonoma con General Motors.
Come nella migliore tradizione della Silicon Valley, Google e Uber sono destinati a diventare concorrenti, ma al momento non mancano le collaborazioni tra queste due aziende.
È di pochi giorni fa l’annuncio che la nuova versione di Google Maps per Android e iOS consentono la prenotazione di un viaggio con Uber direttamente dall’app del motore di ricerca.
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