C’è un signore di 81 anni che proprio oggi, giovedì 16 novembre, ha ricevuto un regalo davvero speciale, che porta il suo nome. Giampaolo Dallara, storico ingegnere che ha dato nome e natali all’azienda protagonista assoluta nel motorsport e nell’automotive, ha guidato per la prima volta su strada la nuova Dallara Stradale, un vero e proprio sogno diventato realtà.
La prima Dallara omologata per l’uso stradale è nata su un foglio bianco nel 2015 e, su espressa richiesta dell’Ing., l’obiettivo era uno solo: creare la prima stradale del gruppo che sapesse riscoprire il piacere autentico della guida. “Mi piace pensare che Colin Chapman, che ho incominciato ad ammirare fin dai tempi della sua Lotus Seven, approverebbe l’essenzialità e la semplicità di questa vettura” dice l’Ing. Giampaolo Dallara, Presidente della Dallara Automobili. “In questo progetto” aggiunge l’Ing. Dallara, “c’è tutto ciò che abbiamo imparato dalle corse e dalle collaborazioni con i nostri clienti, e sono convinto che chi utilizzerà questa vettura potrà provare il gusto del viaggio per il viaggio, la voglia di salire in macchina per fare un bel giro, il piacere della guida.”
Nella sua configurazione di base la Dallara Stradale è una barchetta senza portiere, sulla falsariga delle monoposto da competizione. La versione roadster va invece ad aggiungere il parabrezza e, aggiungendo un T-Frame, la vettura diventa targa. Come se non bastasse, si trasforma in coupè una volta montate due porte con apertura ad ali di gabbiano. E se la volete portare in pista? Ecco l’ala per scatenare i cavalli.
Già, i cavalli, ma soprattutto il peso. Quest’ultimo sfiora gli 855 kg a secco mentre la potenza è messa a disposizione dal 4 cilindri 2.3 sovralimentato da 400 CV, risultato 2,13 kg per CV. Siamo a livelli di supercar ben più blasonate, Ferrari 488 GTB della vicina Maranello su tutte con i suoi 2,37.
L’ispirazione al grande Colin Chapman non è stata solo ripresa a parole, anzi, la nuova Dallara Stradale è un elogio alla leggerezza raggiunta grazie all’ampio utilizzo della fibra di carbonio, materiale la cui lavorazione è il marchio di fabbrica di Dallara Automobili, infatti a seconda delle zone della vettura la lavorazione compiuta sulla fibra è stata differente.
Avrete poi notato le sue forme aerodinamiche: da un’azienda che costruisce i telai per mezzo mondo nel motorsport non ci si poteva aspettare altro. 820 sono i kg di carico generati alla velocità massima (280 km/h), ben coadiuvati dagli pneumatici Pirelli opportunamente testati e sviluppati, con la firma di un collaudatore d’eccezione, quel Loris Bicocchi, papà test driver di tante Bugatti capaci di infrangere record su record.
Qui, forse, i puristi storceranno il naso: l’elettronica è ben presente sulla Dallara Stradale, infatti grazie ai sistemi sviluppati in collaborazione con Bosch ESP, EBD, TCS e VDC sono stati tarati in modo da garantire allo stesso tempo sicurezza e prestazioni.
Per l’esemplare scelto come regalo personale dall’Ing. Dallara è stata preferita la configurazione barchetta con cambio manuale, d’altri tempi e chissà quali emozioni starà provando l’Ingegnere nei suoi primi chilometri al volante della sua creatura. A lui è stata regalata, ma il prezzo per tutti i comuni mortali sfiora i 250.000 euro per la Coupè e parte dai 183.000 della Barchetta.
Una storia bella, fatta di passione, che ha visto in un solo anno passare dal prototipo su strada, era il 16 novembre 2016, giorno dell’ottantesimo compleanno dell’Ing. Dallara, al modello definitivo. Complimenti Ing., ci rende ancora una volta orgogliosi di essere italiani.
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