Dacia Duster, il SUV per eccellenza nella gamma Dacia, ha impresso il suo marchio in questo segmento, conquistando in 12 anni una clientela alla ricerca di un veicolo pratico affidabile e soprattutto economico. Dacia Duster ha venduto più di 2 milioni di unità dal suo lancio, avvenuto nel 2010 e dal 2019 è leader nel segmento nella vendita ai privati, che ne apprezzano non solo il costo ma anche il look robusto e le tecnologie di cui è dotato, tra cui la trazione integrale 4×4.
Nel nascente segmento dei SUV, era il 2010, Dacia raccolse la sfida puntando su un veicolo abbordabile, già allora lanciato sul mercato con il celebre “a partire da 11.900 euro”, dopo soli 2 anni di Dacia Duster se ne erano venduti 450.000 unità. Nel 2013 arriva il primo restyling forte di questo successo e nel 2017 la seconda versione di Duster, tempo di arrivare ai giorni nostri con risultati da record su tutti i mercati. Noi abbiamo provato il restyling della Dacia Duster 4×4 per capire quanto sia maturata negli anni e nelle generazioni.
Oggi la Dacia Duster è quindi più maturo nei contenuti e nell’estetica, pur mantenendo prezzi del tutto allineati alla sua indole, sebbene più alti rispetto alla prima versione. Vediamo quindi il listino prezzi, le dimensioni, gli interni e i motori della nuova Dacia Duster 2021.
Oltre alla nuova tinta Orange Arizona, voluta per il lancio del facelift, colpiscono le dimensioni compatte della Dacia Duster: lungo 4,34 metri, largo 1,84 metri (2,05 con gli specchietti) e alto 1,63 metri, mentre il passo misura 2,67 metri. Esteticamente la Dacia Duster presenta qualche novità al frontale, specie per quanto riguarda la firma luminosa che ora è la stessa della nuova Dacia Sandero, con il motivo a Y alimentato a LED (e indicatori di direzione sempre a LED) cui si ispira anche la griglia d’aspirazione. C’è più personalità sottolineata da ritocchi della carrozzeria che hanno permesso, inoltre, di aumentare l’efficienza aerodinamica nell’ottica del contenimento delle emissioni.
Dacia Duster ha dimensioni che lo rendono il veicolo ideale anche per muoversi in fuoristrada, specie parlando della versione 4×4. Per quest’ultima abbiamo un’altezza libera dal suolo di 214 mm, angolo di dosso pari a 21°, angolo di attacco di 30° e angolo di uscita di 33° nella versione 4×4. Sono nuovi anche i cerchi in lega da 16″ e 17″ così come gli pneumatici che offrono minore resistenza all’avanzamento e, nella versione 4×4, sono All-Season come primo equipaggiamento, per massimizzare il risparmio.
Gli interni della nuova Dacia Duster si presentano subito più accoglienti grazie a una maggiore cura dei materiali e all’adozione di nuove sellerie e poggiatesta che rendono le sedute più confortevoli. La consolle ora è leggermente più rialzata e debutta il nuovo touchscreen da 8″. Nuovo è anche il bracciolo scorrevole di 7 centimetri, con un vano portaoggetti da 1,1 litri. Rimane una funzione eco-coaching che consente al conducente di ottimizzare la guida e il tasto Eco, per minimizzare i consumi.
La consolle centrale integra nuovi comandi a forma di tasti di pianoforte, che ci hanno fatto sentire a bordo di una vettura di livello premium. Grazie al freno a mano decentrato, ma pur sempre manuale, c’è spazio anche per un nuovo vano porta oggetti ed a poca distanza, sulle versioni a trazione integrale, troviamo la rotella per le impostazioni del sistema 4X4. Finalmente troviamo due USB nel tunnel e non più posizionate nell’angolo destro dello schermo centrale, come quelle criticate nel 2019 e due prese USB disponibili per i passeggeri della seconda fila, ma presenti solo su alcuni allestimenti.
Insomma, il nuovo Duster ha fatto un netto passo avanti in termini di qualità interna. E se prima le plastiche erano dozzinali, ora sono sempre rigide, ma molto più curate. Una piccola incongruenza ergonomica sono i comandi alzacristalli troppo arretrati o i pulsanti al volante non illuminati, ma nel complesso la Dacia Duster è migliorata di parecchio in questi anni. Di serie gli interni della Dacia Duster propongono il computer di bordo semplice, il cluster analogico e il limitatore di velocità con comandi sul volante, mentre possono essere richiesti il clima automatico con display digitale, cruise control, i sedili anteriori riscaldabili e il sistema Keyless Entry. Di serie anche il sistema digitale Media Display (Radio DAB, 6 altoparlanti, Bluetooth, Apple CarPlay e Android Auto) oppure il Media Nav con l’inedito touchscreen da 8″. Entrambe visualizzano la nuova sezione “veicolo” che permette di monitorare i consumi o alcuni parametri Offroad nelle versioni 4×4, come inclinometro laterale, angolo di beccheggio, bussola, altimetro.
L’abitabilità per quattro adulti non è un problema, solo il quinto si trova stretto. Migliora anche il comfort con sedili più avvolgenti, più spazio per le gambe e il volante regolabile sia in altezza (40 mm) sia in profondità (50 mm). Il sedile del conducente è dotato di un nuovo meccanismo di regolazione in altezza. Noi avremmo voluto la seduta più inclinata verso il posteriore, in modo da scaricare il peso su tutta la gamba, ma almeno il cuscino è stato allungato di 20 mm a vantaggio del comfort.
Il volume del bagagliaio, sotto la cappelliera è di 478 litri per la versione 4X2 e di 414 litri per la versione 4X4, non male per la categoria, che può arrivare, con divano reclinato, fino ai 1.559 litri Per chi necessitasse di spazio extra può contare anche su un pratico scomparto situato sotto il sedile del passeggero (Pack Comfort), con una capacità di 2,8 l.
Infine, il nuovo Dacia Duster propone il sistema keyless per l’apertura delle porte con chiave in tasca (optional 200 euro), con un funzionamento un po’ particolare, che blocca automaticamente le porte quando il conducente si avvicina al veicolo e le blocca quando si allontana, senza pulsanti di sorta su maniglie o portiere. Attenti al segnale acustico che vi avvisa dell’avvenuta chiusura: può annoiare ma è disattivabile.
Completamente rinnovata la gamma motori della Dacia Duster, ora tutti conformi alla normativa Euro 6 e come sempre, con una gamma di motorizzazioni del Gruppo Renault. Tra le novità, prima di illustrare le caratteristiche tecniche, il debutto della trasmissione automatica EDC a 6 rapporti con il motore TCe 150 (che non verrà però commercializzato in Italia), mentre il serbatoio del GPL della 100 Eco-G, leader del suo segmento, ora ha una capacità praticamente raddoppiata (49,8 litri) per un’autonomia conclamata superiore di poco ai 1.000 km. Confermato il 1.5 dCi da 115 CV con, a scelta, trazione anteriore o integrale, oggetto della nostra prova.
Sulle prime il motore ci pareva molto rilassato, e conoscendo l’unità francese montata su Renault e Mercedes (Classe A) i conti non tornavano. Una volta disinserito il tasto “ECO” il piccolo millecinque si è dimostrato all’altezza delle nostre aspettative: un propulsore piccolo, ma “nervosetto” complici i 260 Nm a 1.750giri si dimostra adatto a muovere il piccolo SUV compatto. La spinta è sufficiente, la progressione è costante ed efficace, come testimonia un discreto 0-100 in 12,5 secondi e una velocità di punta di 168 km/h.
Ma se stiamo a vedere, la guida su strada non è il pezzo forte del Duster che vanta uno sterzo e un assetto abbastanza turistici. Forzando le sospensioni sono piuttosto morbide e il rollio è elevato, nei cambi di direzione veloci poi si hanno moti di cassa non proprio frenati. Lo sterzo è invece demoltiplicato (tre giri completi da parte a parte) e poco comunicativo. Alla guida, insomma il Dacia Duster si dimostra una valida vettura da famiglia, non eccellein nessun campo, ma risulta comunque piacevole e sicura. In altre parole, ti porta a destinazione senza patemi, complici i controlli solerti nell’evitare anzitempo ogni eccesso e grazie alle sospensioni offroad gli ostacoli vengono digeriti bene, più avanti e meno nel posteriore.
Particolare attenzione è stata riposta da parte dei tecnici Dacia all’isolamento acustico del veicolo, nel nuovo Duster. Le superfici fonoassorbenti nell’abitacolo e nel vano motore sono aumentate dal 20% al 50%, lo spessore dei cristalli è aumentato di 0,35 mm nella parte anteriore ed infine va segnalata anche la riduzione delle perdite acustiche grazie all’applicazione di mastice o di otturatori. Ma se comunque il livello acustico generale è migliorato, non siamo ancora ai livelli dei competitor, specie per quanto riguarda i rumori della trasmissione 4×4 e i sibili del transfer case su alcuni passaggi di giri motore.
Mentre il motore Diesel 1.5 non delude mai, specialmente riguardo ai consumi che nel ciclo misto si attestano sui 17 km/l, potremmo avere qualcosa da ridire in autostrada dove il Duster si trova svantaggiato da un’aerodinamica non curatissima (Cx 0.42) e da una rapportatura corta, ideale per l’offroad, meno per le tre corsie, dove a 130 km/h il motore frulla a 2.700 giri. Con 50 litri di serbatoio almeno 750 km sono garantiti. Le migliori performance sono invece in città dove la guida alta e l’angolo di sterzata contenuto la fanno da padrona.
Trattandosi di una vettura a trazione integrale non potevamo esimerci dal testare le prestazioni della Dacia Duster 4×4 anche in offroad, dove si conferma a suo agio come il modello precedente. Invariata la generosa altezza da terra, gli sbalzi molto corti con angoli di superamento ostacoli accentuati, un peso piuma di circa 1.300 kg. Non manca poi l’utile ruota di scorta se si passa parecchio tempo su strade bianche dove il rischio di bucare è tutt’altro che remoto. Non manca il bloccaggio del giunto centrale, tramite rotella.
L’avantreno McPherson è stato rinforzato appositamente per l’off-road e il retrotreno è modificato, da ponte torcente (4×2) passa a multilink a ruote indipendenti (4×4). La trasmissione poi è stata progettata con una prima marcia molto corta, che simula una marcia ridotta per fondi dissestati, ma in generale tutte le marce fino alla quinta sono abbastanza corte con la sesta di riposo. Ottima la presenza del Hill Descent Control, che aumenta il controllo del veicolo in caso di forti pendenze e Hill Start Assist, che facilita la guida nelle condizioni più difficoltose. A livello di ADAS, c’è anche il sistema di controllo dell’angolo cieco, (Blind Spot Warning) costituito da quattro sensori a ultrasuoni disposti ai quattro angoli del veicolo. Peccato per le sole tre stelle ai crash test EuroNcap.
I prezzi della Dacia Duster partono con l’allestimento Essential dove viene offerto nella versione benzina da 16.550 euro. L’allestimento Expression, cuore di gamma, e già provvisto di una buona dotazione di serie (alzacristalli posteriori elettrici, fari fendinebbia, clima manuale, sensori di parcheggio posteriori, regolatore e limitatore di velocità, Media Display con schermo 8”), parte da 18.350 euro per il 1.0 TCe 90 CV, 19.100 euro per il GPL o 20.100 euro per il Diesel.
Il listino prezzi della Duster si arricchisce di altri tre ricchi allestimenti Journey da 19.450 euro (Pack Look Estern e cerchi da 17”, Blind Spot Warning, Media Nav, clima automatico), Journey Up e Extreme quella da noi provata in allestimento Diesel 1.5 4×4 viene 24.050.
L’estensione della garanzia Dacia Service (fino a 150.000 km/7 anni) è indicata come allestimento SL Daciaplus e costa 1.900 euro in più rispetto al relativo allestimento.
I principali concorrenti per dimensioni e categoria sono: la Ford Ecosport, la Nissan Juke, l’Opel Mokka, la Peugeot 2008, la Renault Captur, la Suzuki Sx4, tutti, però, più costosi ma anche più accessoriati. Anche se lo stile “rugged”, robusto, del Duster, è unico. Questo è il link al configuratore di Dacia Duster 2023, già con il nuovo logo a differenza della vettura da noi provata.
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