Tecnica

Cric auto: quale scegliere, quanto costa e come usarlo al meglio?

Tempo di lettura: 7 minuti

A chi non è capitato di dover sollevare l’auto? Per cambiare le ruote invernali, per far manutenzione o per altro. Tuttavia, occorre farlo sempre in piena sicurezza. È per questo che dobbiamo dotarci di un buon cric! Meccanico, idraulico o pneumatico, ecco una panoramica sui sistemi di sollevamento a nostra disposizione.

Cric auto: quanti tipi di cric esistono?

Il cric a pantografo (meccanico)

È il cric che i costruttori di automobili mettono a disposizione tra gli equipaggiamenti forniti col veicolo. Si tratta del modello più semplice, che si avvale per il suo funzionamento del principio della vite senza fine. Tramite una base che poggia a terra e una testa di sollevamento da posizionare nel punto di ancoraggio, sotto al telaio dell’auto, ti permette di sollevare facilmente il veicolo da terra. La capacità di sollevamento di questo tipo di cric supera raramente 1,5 t. Molto utile ad esempio per cambiare una ruota, non è un modello adatto per interventi meccanici, a meno di stabilizzare il carico con cavalletti o colonnette. Il vantaggio di questo cric è che può essere posizionato (quando ancora chiuso) sotto la maggior parte dei veicoli, grazie al suo ingombro contenuto (circa 10 cm). Inoltre è facilmente trasportabile sotto il vano bagagli. In ogni caso, visto che questi cric funzionano meccanicamente girando una manovella, considera che occorrerà comunque molta fatica, soprattutto con i veicoli più pesanti.


Il cric a carrello (idraulico)

È il classico cric da officina. Costituito da un telaio rigido dotato di ruote, da un martinetto idraulico e da un braccio articolato munito di un piatto (o placca) di sollevamento, ha una capacità di carico molto superiore rispetto al cric a pantografo. La maggior parte dei modelli sono adatti per carichi dalle 2 alle 3 t (tonnellate), ma alcuni cric per 4×4 o per camion possono sollevare fino a 5 t. Molto pratico da spostare grazie alle ruote, è anche molto semplice da utilizzare. Il martinetto si aziona con una leva manuale di pompaggio. Pesante e stabile, è particolarmente adatto per i lavori di meccanica e l’altezza di sollevamento è nettamente superiore rispetto al cric a pantografo. Prima di scegliere questo cric dovrai però accertarti che passi sotto al veicolo (in posizione ribassata).

Il cric a bottiglia (idraulico)

Il suo principio di funzionamento è identico a quello del cric a carrello, anche se il martinetto è montato su una base fissa e non su ruote. Il sollevamento è effettuato direttamente dal martinetto, consentendo una capacità di sollevamento molto superiore che può raggiungere le 20 t. La sua conformazione tuttavia non gli consente di passare sotto ai veicoli più bassi, e l’escursione è limitata dalla lunghezza del martinetto. Ideale per camper, furgoni e camion. La sua altezza di sollevamento è spesso inferiore a quella di un cric a carrello.

Il cric pneumatico

Per i pesi massimi! Riservati agli hobbisti esperti o ai professionisti, i cric pneumatici offrono una capacità di sollevamento fino a 30 t. Abbinati a un compressore d’aria, si declinano in due forme principali: a cuscino d’aria e cric idropneumatici/ oleopneumatici.

A cuscino d’aria

Composti di solito da due o tre cuscini, la loro capacità di carico è limitata – in media dalle 2 alle 3 t. Fissi o su telai muniti di ruote, il loro ingombro contenuto e la notevole altezza di sollevamento li rendono adatti ad un utilizzo semplice e pratico.

Idropneumatici/Oleopneumatici

Sfruttano una tecnologia un po’ più complessa. In effetti l’aria compressa serve a mettere sotto pressione un fluido idraulico che aziona un martinetto. Per quanto riguarda la forma, assomigliano al cric a carrello, con la differenza che permettono una capacità di sollevamento fino a 30 t. Di base hanno già un’altezza di sollevamento importante, che può essere ulteriormente aumentata con delle prolunghe. Equipaggiati di tutti i dispositivi di sicurezza (anticaduta in caso di interruzione dell’aria compressa, controllo della discesa del carico in funzione del peso, ecc.), è il top di gamma dei cric.


La binda o cric a cremagliera

Per un utilizzo saltuario. Funziona grazie al principio della cremagliera ed è di facile utilizzo: basta azionare una leva o girare una manovella. Adoperato tipicamente in ambito agricolo o per i fuoristrada, è un cric robusto e dalla tecnologia semplice che permette il sollevamento di mezzi, qualunque sia la loro altezza da terra (4×4, trattori, rimorchi, ecc.). La capacità di sollevamento è importante e può raggiungere le 15 t per i modelli più grandi. La sua forma consente anche una notevole altezza di sollevamento ideale per i 4×4 estremi.

Cric auto: che peso occorre sollevare? E a che altezza?

Se devi eseguire interventi di controllo o manutenzione sotto un veicolo, devi sollevarlo. Per far ciò hai bisogno di un dispositivo in grado di sollevare il mezzo e mantenerlo in posizione in sicurezza. Un cric, sia esso meccanico, idraulico o pneumatico, ti permette di sollevare un veicolo da terra e di intervenire sotto di esso senza correre rischi.

Adatto al carico da sollevare e mantenere in posizione, il cric – usato assieme ai cavalletti per maggiore sicurezza e stabilità – è il compagno ideale di chiunque debba eseguire degli interventi meccanici, ma può essere utile anche per sollevare qualsiasi carico pesante: un cancello, una trave, ecc.

Determinare quale cric fa al caso nostro è molto semplice! La capacità di sollevamento è riportata su ogni cric e deve accordarsi con il carico che devi sollevare. Per quanto riguarda i veicoli, quando cambi una ruota non devi sollevare il peso totale ma la metà, da uno dei punti di ancoraggio indicati dal costruttore (non devi dividere il peso totale per 4!). Perciò, per un veicolo che pesa 2 t, solleverai 1 t e non 500 kg. Occhio quindi a scegliere un cric sovradimensionato rispetto al carico.

Arrivati a questo punto è il caso di approfondire quale modello di cric si avvicina di più alle esigenze di un automobilista comune, il tutto per evitare una spesa superflua, visto il costo dei modelli avanzati. A questo proposito, ti abbiamo già segnalato la convenienza del modello idraulico a bottiglia, detto così per via della sua particolare forma. Oltre ad avere un costo tutto sommato contenuto, questo tipo di martinetto si dimostra davvero facile da usare e anche molto più performante rispetto al cric a pantografo.

Questo attrezzo vanta una capacità o potenza di sollevamento decisamente superiore rispetto ad un modello meccanico. Al punto che sfruttandolo è addirittura possibile sollevare veicoli molto pesanti come i camper. Prima di procedere oltre, è importante specificare che il cric a bottiglia non è dotato di ruote, visto che queste si trovano solo nel martinetto a carrello. In secondo luogo, non necessita di ricarica, cosa che invece si rende necessaria con un cric di tipo pneumatico. In conclusione, se ciò che ti interessa è la potenza unita alla praticità, con questo tipo di martinetto troverai la perfetta via di mezzo.

Se possiedi un’officina e se sei un professionista del settore, allora il discorso cambia, perché non potrai accontentarti di un normale martinetto a bottiglia. In questo caso, il nostro consiglio è di scegliere un modello idraulico a carrello o un cric da fossa. In primo luogo perché sono molto più facili da spostare, visto che vengono accessoriati con delle comode ruote. In secondo luogo, posseggono una capacità di sollevamento molto più elevata e sono dunque più performanti.

Riassumendo: è consigliabile che la capacità del cric sia pari ad almeno il 50-70% della massa del veicolo. Misura l’altezza sotto-telaio del veicolo per essere certo di poter sollevare la tua auto. In aggiunta al cric si utilizzano dei cavalletti o colonnette, per garantire una maggiore stabilità del veicolo sollevato. Specie se si eseguono lavori sottoscocca o cambio dell’olio. Meglio affidarsi a componenti stabili che non si possono abbassare di colpo.

Come utilizzare un cric in tutta sicurezza

Quando occorre lavorare sotto un veicolo, un rimorchio o un qualsiasi oggetto pesante, è bene accertarsi sempre di mettere in sicurezza il carico tramite cavalletti o colonnette.
Se non si dispone di questi componenti, quando si toglie una ruota, ad esempio in caso di foratura, è utile posizionarla sotto l’auto a livello del longherone. Se il cric dovesse scivolare, il veicolo poggerà sulla ruota, consentendo di riposizionare il cric senza grande difficoltà, per proseguire il lavoro.
Indipendentemente dal tipo di cric utilizzato, questo deve essere posizionato in modo stabile e possibilmente su un pavimento pulito, asciutto e duro (soletta di cemento, asfalto ecc.). Se invece si tratta di terra, usa come base una tavola larga e spessa e livella il terreno prima di collocarci sopra il cric.

Il cric va posizionato sulla parte inferiore della carrozzeria della macchina; solitamente ci sono dei punti predisposti in cui appoggiare il cric che si trovano a 30-40 cm dalla ruota. I punti di appoggio variano in numero e posizione in base al modello dell’auto, ad ogni modo le indicazioni per usare il cric si possono trovare nel libretto di istruzioni dell’auto. 
L’utilizzo del cric auto appare piuttosto semplice: basta posizionare il cric sotto la scocca dell’auto e poi utilizzare la manovella o la leva per mettere in funzione il cric e alzare la propria auto. Tuttavia, per quanto semplici, esistono diversi accorgimenti che possono essere presi per lavorare in comodità e sicurezza con un cric auto. Eccone un elenco:

  • Lavorare in coppia: lavorare con un’altra persona può essere utile sotto diversi punti di vista. Innanzitutto, indipendentemente dal tipo di intervento che si deve fare, un’altra persona può sempre aiutare, per esempio passandoci degli strumenti. Oltre a tenere compagnia e ad aiutare col lavoro, un amico può salvarvi la vita nel caso qualcosa vada storto. Un malfunzionamento del cric o un errore dovuto all’inesperienza possono infatti costare caro soprattutto a chi lavora da solo.
  • Non utilizzare il cric in pendenza, in quanto questa potrebbe compromettere la stabilità dell’auto sul cric e causare incidenti molto spiacevoli.
  • Leggere il manuale per capire passo passo come utilizzare il cric in modo sicuro al 100%. Sul libretto di istruzioni del cric troverete anche il peso supportato da quel modello specifico, un valore da controllare sempre a scanso di equivoci. Inoltre, consigliamo anche di controllare il libretto dell’auto, sul quale troverete indicati i punti in cui posizionare il cric.
  • Bloccate le ruote. Innanzitutto bisogna inserire la marcia e tirare il freno a mano (nel caso delle auto automatiche anche la marcia “P” va bene). Un’ulteriore misura di sicurezza può essere quella di utilizzare dei cunei blocca ruote per evitare che la macchina si muova. Altri oggetti come mattoni o rocce non sono consigliati in quanto potrebbero spostarsi e lasciare l’auto libera di muoversi.
  • Prima di iniziare, scuotere leggermente l’auto per assicurarsi che il cric sia posizionato a dovere.

Quanto costa un cric auto?

Per fortuna oggi il mercato propone diverse soluzioni valide per tutte le tasche e per tutti i budget, a patto di capire che i modelli molto potenti costano ovviamente di più. Quello che conta, comunque, è comprare un modello che sia di qualità e adatto alle tue specifiche esigenze.

Il prezzo può essere un indicatore di qualità ma non è sempre così. In alcuni casi il prezzo può aumentare all’aumentare della qualità del prodotto, soprattutto se stiamo parlando di macchinari professionali. Tuttavia, un prezzo alto non è sempre garanzia di un’alta qualità, ad ogni modo segnaliamo che la media di prezzo dei cric auto disponibili sul mercato è molto ampia, in quanto il prezzo varia soprattutto in base alla tipologia di cric. I cric a pantografo sono quelli più economici e possono costare dai 10 ai 40 euro, i cric a carrello più economici invece costano sui 40 euro e quelli più costosi possono superare i 500 euro. I cric a bottiglia solitamente non costano di più di 40-80 euro, mentre quelli a cuscini ad aria e quelli idropneumatici superano quasi sempre i 100 euro.

Redazione Autoappassionati.it

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