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Come si guida un’auto ibrida? Ecco i segreti per farla rendere al meglio

Tempo di lettura: 3 minuti

Sembra banale, ma non lo è: guidare un’auto ibrida non richiede particolari accorgimenti rispetto ad una termica pura. Ovvio che se volessimo ottenere la massima efficienza qualche piccolo accorgimento serve, per massimizzare l’energia elettrica della batteria e non far lavorare il termico più del necessario. Ma partiamo dall’inizio.

Caricare ogni notte la batteria per sfruttare il basso costo della corrente

Le ibride plug-in, come ormai si è capito, hanno un vantaggio in più, ossia la possibilità di percorrere qualche decina di chilometri in elettrico, grazie alla presenza di batterie dalla buona capacità che vanno ad alimentare il motore elettrico di supporto, potendo però muovere l’auto anche, e soltanto, nella modalità elettrica. 
Guidare un’ibrida plug-in, primo consiglio: occhio alle ricariche

Una vettura Plug-in Hybrid è ovviamente bene caricarla completamente. Con l’accumulatore completamente carico, essa garantisce dai 40 ai 90 km di autonomia in modalità full electric, in base al modello scelto. Per beneficiare della trazione elettrica, è consigliabile caricare la batteria quotidianamente, meglio se durante le ore notturne nel caso in cui la ricarica avvenga nel proprio box.

Appare ovvio che guidare una vettura di questo tipo a batterie sempre scariche risulti altamente controproducente, specie per quanto riguarda i consumi. Bisogna considerare che l’brida plug-in pesa, circa 250-300 kg in più di un’omologa versione a benzina senza motore elettrico e senza batterie. Non è poco, ecco perchè vi consigliamo di tarare molto bene i vostri percorsi, e le vostre ricariche, così da sfruttare al massimo la modalità EV, sulla quale torneremo a breve.  

Primo passo è quindi assicurarsi di aver caricato a dovere la vostra ibrida plug-in; servono circa 7-8 ore da presa domestica 230V, 3 ore circa con il secondo dei due cavi forniti di serie in vettura collegandosi da una wallbox da 7,4 kW installabile da uno specialista nel proprio box privato. I tempi di ricarica sono ottimizzati, qualsiasi sia la presa, e questa può essere programmata o differita per sfruttare, per esempio, le fasce orarie con tariffa ridotta. Caricare da casa conviene, la tariffa è più bassa rispetto alle colonnine, specie quelle a medio e alto voltaggio.

Capitolo consumi: quanto incide l’ibrido?

Durante la guida conviene monitorare, istante per istante, il lavoro di motore elettrico, batterie e motore benzina. Anche qui va fatta una distinzione. Guidando sempre al massimo del rendimento, cioè batterie cariche, vedrete il computer di bordo indicare un dato intorno ai 3-4 l/100 km, poi molto dipenderà da quanto riuscirete a guidare solo in elettrico. I 25 chilometri con un litro di benzina, sono sono un dato troppo distante dal vero, cui va sommato il costo delle ricariche (che dipendono dal fornitore o, ad esempio, se disponete di pannelli solari presso il vostro domicilio) sono comunque un ottimo dato che si può ancora migliorare con una guida accorta. 

Finita la batteria, invece, non sarà il solo motore a benzina a muovere la vettura ma, grazie alla ricarica della batteria in frenata e in decelerazione, avrete sempre una percentuale di elettrico a darvi una mano, specie in città. Così facendo, sarà difficile salire sopra i 6,5 l/100 km, anche in autostrada, un dato più che buono considerando la mole delle ibride. 

Modalità di guida e navigatore: da non sottovalutare

Inoltre, si può ricaricare le batterie guidando: con la funzione di frenata rigenerativa “Brake” (Modalità presente o sul cambio automatico o con un apposito pulsante), è possibile recuperare energia durante le fasi di frenata e decelerazione. Se possibile, è meglio evitare di lasciare che l’auto si fermi completamente poiché le ripartenze richiedono molta energia. 
Occorre utilizzare in maniera consapevole la modalità Electric: da preferire la modalità solo elettrica, in città e quando si viaggia a velocità ridotte per via di lavori o rallentamenti, meglio l’ibrido su lunghe distanze o a velocità medie e sostenute. In tal modo l’autonomia della batteria si ottimizza potendo, così, percorrere anche lunghi tratti. Con la funzione e-Save, presente su alcune vetture, è possibile “congelare” una riserva di energia elettrica da utilizzare quando si desidera nel corso del proprio viaggio, quindi nell’ingresso al centro storico o dentro le mura cittadine. 

Sfruttare al massimo le funzionalità intelligenti: le modalità di guida ecologica consente di guidare nel modo più economico possibile rendendo visibile il consumo di energia effettivo. Inoltre sulle Plug-in è bene impostare sempre la destinazione sul navigatore, anche se si conosce già la strada: in questo modo molti sistemi intelligenti sanno quanti km mancheranno all’arrivo e ripartiranno automaticamente termico ed elettrico per massimizzare l’efficienza.

Inoltre le ibride consentono il pre-condizionamento termico dell’abitacolo, quando la vettura è ancora sotto carica alla colonnina, di modo che, durante il viaggio, si risparmierà molta energia evitando di dover raffreddare o riscaldare l’ambiente ricorrendo alla batteria di trazione. La funzione si può attivare dall’applicazione sullo smartphone con cui è, inoltre, possibile programmare la ricarica e monitorare diverse informazioni riguardanti la vettura.

Conclusioni: guidare un’auto ibrida conviene?

Escluso il costo d’accesso, al netto degli ecoincentivi la risposta è sì ma a patto di seguire semplici accortezze che abbiamo cercato di spiegarvi, cui presto vi abituerete. Molto, però, dipende anche dalle vostre abitudini, se vivete in città o fuori, se avete una casa privata o vivete in un condominio dove l’impianto del box andrebbe adattato, se potete ricaricare la vettura in ufficio, se potete farlo (almeno ogni due notti) a casa vostra. Insomma, a ognuno la sua ibrida.

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