Siamo a un punto di svolta: ormai le auto elettriche stanno via via crescendo specie in Europa, meno in Italia, mentre le colonnine di ricarica veloce, o HPC, stentano a decollare. Per questo molte case automobilistiche, sulla scia di quanto fatto da Tesla, stanno creando una loro rete di ricarica.
Questa volta la casa della Stella attiverà la sua rete di ricarica veloce fino a 400 kW già a partire dal mese di ottobre, mentre i coreani di Hyundai produrranno i componenti “in casa”.
Tesla, oltre ad aver fatto scuola, ha fatto registrare un suo standard, il Nacs, per la ricarica veloce in Nord America, ora è l’esempio da seguire anche per la rete stessa. Questo è quanto devono aver pensato in Mercedes, che ha recentemente aggiornato la sua rete di colonnine fast. Le prime saranno attivate nell’ultimo trimestre dell’anno ad Atlanta, Mannheim e Chengdu, ma il programma punta ad arrivare a più di 2.000 punti di ricarica già entro la fine del 2024 e a mirare a 10.000 per il 2030.
La Casa tedesca ha fatto sapere di aver posto particolare attenzione alla scelta dei luoghi, in modo da accompagnare il rifornimento con quanti più comfort possibili per coloro che si recheranno negli stessi. Le stazioni saranno vicine alle concessionarie, per esempio, vicino alle strade con i maggiori flussi di traffico, e prevedono punti di ristoro e servizi igienici nelle immediate vicinanze.
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La rete dei Mercedes Charging Hub sarà in grado di offrire potenze fino a 400 kW e connettori di tipo CCS1 e 2, Nacs e GB/T con un sistema intelligente che garantirà performance di ricarica elevate che sfruttano la massima potenza ammissibile da ciascun veicolo per ridurre i tempi di completamento del pieno d’energia.
La rete non sarà privata, ma sarà aperta a tutti i modelli di tutte le marche, anche se ovviamente i proprietari di Mercedes avranno privilegi e agevolazioni, ad esempio la possibilità di prenotare la ricarica tramite app con il servizio “me Charge”.
Al tempo stesso i coreani di Hyundai-Kia cambiano strategia e fanno sapere di voler accelerare lo sviluppo della sua nuova rete veloce E-pit passando alla produzione propria di componenti. Secondo quanto riportato dalle loro statistiche, questa rete si sta espandendo troppo lentamente e, al momento, conta appena 12 stazioni per 72 punti di ricarica nella sola Corea del Sud, mentre quelle di Tesla, presenti nello stesso territorio, sono già oltre un centinaio. Il tutto a causa dei costi elevati dei fornitori esterni.
I costi sono giustificati dagli standard qualitativi molto elevati: le stazioni erogano fino a 350 kW e sono installati in stazioni con 6 punti di ricarica. Per questo, la Casa ha deciso di accelerare producendo internamente le stazioni attraverso la KED Global che si occupa di componenti per veicoli elettrici.
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