Citroen ZX nel 2021 festeggia i suoi 30 anni, in ricordo di un’automobile del segmento medio che ha dovuto fare i conti con modelli concorrenti già affermati.
La storia di Citroen ZX incomincia il 1991, ovvero 30 anni fa, quando il nuovo modello fu esposto in anteprima presso i saloni dei concessionari Citroen nel mondo.
Il lancio commerciale di questa nuova auto iniziò dopo l’ingresso nel motorsport di un nuovo modello da competizione, avvenuto l’anno precedente al rally raid Baja España-Aragón (prima uscita e primo successo) e alla Parigi-Tripoli-Dakar del ’91 (dove ottenne un secondo trionfo). La Citroen ZX Rally-Raid, come venne battezzata questa versione da competizione, tra il 1990 ed il 1997 portò a Citroen ben 5 titoli mondiali.
La versione Citroen ZX presentata nel settembre del ’91 e destinata alla commercializzazione al pubblico era frutto della collaborazione con il centro stile di Nuccio Bertone.
Era ben diversa dalla “Regina delle Sabbie”, ma rappresentava una soluzione ad una serie di problemi di mobilità quotidiana per tantissime tipologie di utenti. A partire dalla gamma dei motori che spaziava dal 1.1 fino ad un performante 1.9 litri e sedici valvole della coupé Volcane.
Citroen ZX, completa e chiude la gamma di generazione “X” ed entra in gioco in un periodo storico di cambiamenti e pieno di competitors già affermati nel segmento di riferimento (Fiat Tipo, Volkswagen Golf, Renault 19, ecc.).
La carrozzeria era declinata inizialmente in due versioni, che successivamente divennero tre:
La gamma dei motori includeva un parco Diesel ed un Turbo Diesel, entrambi affidabili e idonei a percorrere tragitti lunghi.
Una chicca storica e originale è stata la prova “dal vivo” che i concessionari facevano compiere, a loro tempo, ai clienti: chiudere una portiera e ascoltare il suono emesso dalle lamiere, secondo lo slogan “la qualità la senti”.
Le nuove tecniche costruttive e la carrozzeria monoscocca della Citroen ZX donavano una sensazione di robustezza che corrispondeva ad un salto qualitativo nell’assemblaggio.
Una scelta produttiva che sarebbe stata poi trasferita all’erede della Citroen ZX, quella Xsara che nelle sue infinite versioni (Picasso inclusa) avrebbe preso il posto della ZX nei listini del brand nel 1998.
La nuova Citroen ZX doveva trovare un modo per differenziarsi nel segmento. Oltre alla qualità e alle varianti delle carrozzerie, sorprese anche per alcune soluzioni tecniche tipicamente Citroen.
Ad esempio il retrotreno autodirezionale, capace di sterzare contemporaneamente all’avantreno grazie a supporti elastici a deformabilità programmata. Conferiva una fluidità alla guida e un aspetto di dinamicità.
È stato un modello che ha vestito e allestito diverse varianti. Era disponibile in vari livelli di finitura (si pensi a Reflex, Avantage, Aura e Volcane) e in una scala cromatica interessante. La Citroen ZX, al netto dei suoi anni di vendita, ha riscosso un buon successo e ha piazzato quasi 2,5 milioni di esemplari sul mercato.
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