La Citroen DS5 è la terza vettura ricca di design della rinnovata linea premium DS dopo la compatta DS3 e il crossover sportivo DS4. Noi di Autoappassionati abbiamo provato in prima persona la nuova Citroen DS5 in allestimento Sport Chic con motore da 2.0 litri Hybrid4, che abbina due motori elettrici (collegati al posteriore) al propulsore termico diesel (collegato all’anteriore), con potenza massima di 200 CV e trazione integrale 4×4.
La vettura in prova: Ibrida e 4×4
Con una lunghezza di 4.53 metri, una larghezza di 1.871 metri ed un’altezza di 1.505 metri, la sua linea la fa assomigliare ad una hatchback pompata ma anche ad una berlina con il portellone o ad una station wagon corta. Ma, secondo la Casa del doppio Chevron, per definire la DS5 si potrebbe usare il termine “shooting brake”, coniato negli anni 60 a indicare le station wagon derivate da vetture sportive. Merito delle sue linee futuristiche, di decisioni di design azzardate ma vincenti, di un look giovanile ma elegante riesce a mostrare con chiarezza l’appartenenza alla gamma DS. Infine grazie all’alternanza di forme tonde e di linee tese, alle cromature sparse un po’ ovunque come sulle feritoie del frontale, sui due grossi terminali di scarico, sui profili nella parte bassa delle fiancate, sui grossi cerchi in lega da 18 pollici (235/45-R18) e sullo spoiler posteriore, la DS5 si fa notare proprio per la sua eleganza abbinata ad una buona dose di sportività e non passa di certo inosservata all’occhio dello spettatore.
Di certo l’abitacolo originale non lascia indifferenti. La qualità è alta, lo si vede dalla scelta dei materiali, dalla cura degli accoppiamenti e delle finiture. I sedili in pelle sono morbidi ed accoglienti e persino equipaggiabili con riscaldamento e massaggio (come sulla versione da noi provata). Una volta all’interno non si può non fare caso alla miriade di comandi dal look quasi futuristico che arricchiscono sia il grosso tunnel centrale che il cielo della vettura. Proprio quest’ultimo, panoramico per tutta la sua estensione, è diviso all’anteriore in due parti dai comandi che controllano le tendine parasole del tetto panoramico. L’abitabilità è molto buona anche per i passeggeri posteriori, a patto che siano solamente due. Il bagagliaio risulta un po’ sacrificato nella capacità di carico a causa delle batterie del sistema ibrido (1145 dm3), ma il piano di carico è ugualmente piatto. Particolare il meccanismo di apertura del bagagliaio in quanto non semplice da scovare. Si trova infatti nella parte inferiore, appena sopra la targa, immediatamente di fianco alla telecamera posteriore. Per ovviare a questo problemino si può sempre utilizzare il tasto interno o quello dedicato sul telecomando.
Come la Peugeot 3008 (da noi provata) sfrutta la tecnologia ibrida che abbina il motore diesel collegato alle ruote anteriori a quello elettrico collegato alle ruote posteriori. I due motori agiscono in modo alternato o contemporaneo. Infatti, il motore termico funziona in modo ottimale sui percorsi autostradali o extraurbani. Gli subentra il motore elettrico nelle fasi di minore rendimento, soprattutto nelle partenze, nella guida a bassa velocità o in fase di decelerazione per il recupero dell’energia. Il passaggio da un propulsore all’altro avviene automaticamente grazie al sistema Stop&Start dove un alternatore reversibile mette in stand-by il diesel, e poi lo fa riavviare, ogni volta che le condizioni lo richiedono. La potenza della propulsione elettrica è di 37 CV con una coppia di 200 Nm mentre il motore 2.0 HDi FAP Euro 5 sviluppa una potenza di 163 CV a 3.850 giri e una coppia massima di 300 Nm a 1750 giri. A completamento della riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 troviamo il cambio robotizzato a 6 rapporti, utilizzabile sia in modalità automatica che in quella sequenziale attraverso le palette posizionate dietro il volante.
Alla guida: cerca di sembrar sportiva
Saliti a bordo, giriamo la chiave, e sembra non succedere nulla. Se c’è carica a sufficienza, infatti, la DS5 HYbrid4 parte in elettrico e ci si muove nel silenzio più totale. Proprio in modalità elettrica si apprezza la prontezza di risposta e la ripresa eccezionale regalati dal motore elettrico. Sulla DS5 la funzione “ZEV” utilizza soltanto il motore elettrico a patto di non superare la velocità massima di 60 Km/h e comunque per una percorrenza massima di 4 chilometri di autonomia. Superate una delle due condizioni la DS5 ritorna automaticamente in “AUTO” dove il sistema ibrido gestisce al meglio l’alternanza tra motore elettrico e il motore a gasolio in funzione della massima efficienza. Passando alla modalità “Sport” entrambe le propulsioni, elettrica e diesel, vengono utilizzate per sprigionare tutta la potenza dei 200 CV e dei 450 Nm di coppia massima. I due motori elettrici forniscono così un surplus di potenza e vengono disattivati definitivamente quando l’auto raggiunge i 120 km/h di velocità. Infine selezionando la modalità “4WD” si possono sfruttare i due motori elettrici per fornire maggiore motricità in caso di scarsa aderenza rendendo così la vettura una vera e propria 4×4.
La posizione di guida garantisce una ottima visibilità, limitata all’anteriore dal secondo montante posizionato sulle portiere e al posteriore da un lunotto particolarmente ridotto e caratteristico generato dalla forma da coupé della vettura. Il comfort di marcia è una delle sue migliori doti, l’insonorizzazione è ottima mentre le sospensioni sono piuttosto rigide ma riescono nello stesso tempo a filtrare bene le buche regalando una guida simil sportiva ai futuri possessori. Ottimo lo sterzo, lo abbiamo trovato preciso e con una buona reattività. Buoni i cambi di traiettoria, precisi e senza indecisione. Ottima anche la stabilità ad alte velocità specie nei curvoni veloci dove l’elevata massa della vettura (1735 Kg) si fa sentire meno rispetto alle curve strette. Ottimo l’impianto frenante, sicuro e poco soggetto al fenomeno del fading, merito delle generose dimensioni dei dischi anteriori e posteriori (340 millimetri e 290 millimetri rispettivamente). Purtroppo la sportività della DS5 viene decisamente smorzata dalla lentezza del cambio e dalla sua logica di funzionamento. Il buco di potenza durante le cambiate è marcato e anche passando in modalità S la situazione non cambia poiché riscontriamo solamente un regime di cambiata delle marce più elevato. Lo stesso vale passando in modalita M (manuale) dove il cambio si ostina a dei passaggi di marcia abbastanza lenti. Per fortuna i motori elettrici, direttamente connessi alle ruote posteriori, aiutano a limitare in parte questo fenomeno.
Il massimo beneficio dell’ibrido lo abbiamo ottenuto in città dove, dosando bene la pressione sull’acceleratore, abbiamo viaggiato ad emissioni zero per la maggior del tempo. L’esperimento dell’elettrico è probabilmente ancora da migliorare per cercare di portare l’autonomia dai 4 km attuali, che hanno solo un effetto tampone, ad almeno 20/30 km in modo da consentire l’attraversamento di intere zone urbane senza mai ricorrere al motore termico. L’aiuto del motore elettrico è evidente per quanto riguarda la capacità di ripresa, un po’ meno per quanto riguarda il contenimento dei consumi. Sotto questo aspetto il motore elettrico fa il suo dovere nei percorsi urbani ma già in extraurbano o in autostrada ci saremmo aspetti una maggiore efficienza dell’ibrido. A velocità costante in autostrada, ad esempio, la zavorra aggiuntiva data dalla presenza dei motori elettrici e delle batterie produce svantaggi, ma la parte ibrida non entra praticamente in gioco, non producendo alcun beneficio e permettendoci di registrare un dato non molto soddisfacente di 16 km con un litro di gasolio. Con uno stile di guida che assecondi in modo corretto la tecnologia ibrida, si arrivano a percorrere 20 km con un litro su percorsi urbani. Buono il miglioramento anche su strade extraurbane dove, sempre grazie ad una guida attenta, siamo riusciti a percorrere 18 Km con un solo litro (capacità serbatoio di 60 litri).
Proviamo a forzare l’andatura e notiamo con piacere che i 200 CV sono pronti ad uscire allo scoperto e che la DS5 raggiunge con semplicità velocità di tutto rispetto. Le prestazioni ci sono, parliamo di uno 0-100 percorso in 9.3 secondi e di una velocità massima di 211 km/h. I motori elettrici servono soprattutto per le ripartenze da fermo, consentendo al propulsore a gasolio di azionarsi solo quando la vettura è già in velocità. In alcuni casi però funzionano proprio come il kers, dando una spinta aggiuntiva, quando si richiede tutta la potenza e le batterie sono cariche. Utilizzando le modalità ZEV ed Auto il freno motore generato dal propulsore elettrico nelle fasi di decelerazione è veramente consistente. Questo se da un lato permette di ridurre notevolmente l’uso del freno a tutto vantaggio di un risparmio in termini monetari dall’altro rende la guida meno fluida e leggermente incostante. Per fortuna questo eccessivo freno motore si avverte molto meno nelle modalità Sport e 4WD.
Prezzo e concorrenti: full optional ma cara
Il lato “negativo” si presenta al momento di staccare l’assegno per la DS5. Il sovrapprezzo da pagare rispetto alle altre versioni è notevole e solo in parte compensato dalla ricca dotazione di serie. La vettura base ha un prezzo di 45.650 euro a cui sono stati aggiunti alcuni optional come il colore bianco perla (950 euro), il color head-up display (400 euro), il pack business dab (200 euro), il pack confort (550 euro), la pedaliera in alluminio (100 euro), gli inserti interni in alluminio (150 euro), l’ assistenza posteriore al parcheggio (230 euro), l’assistenza anteriore al parcheggio (232 euro) e la protezione della soglia del bagagliaio (30 euro). Si giunge cosi facilmente al prezzo finale della vettura da noi provata di 48.493 euro.
Le antagoniste della Citroen DS5 sono: la Toyota Auris Station (da 19.950 euro), la Toyota Prius 5 posti (da 27.850) e la Lexus IS (da 38.200). Tutte proposte a un prezzo inferiore rispetto alla Ibrida del “Doppio Chevron” ma meno equipaggiate. Altrimenti si può optare per la Volvo V60 (da 61.050) proposta ad un prezzo superiore alla DS5 ma egualmente equipaggiata.
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