Prove su strada

Citroen C5 Aircross benzina | Prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

Se a inizio 2017 si intravedeva la C-Aircross Concept, che preannunciava la futura SUV C3 Aircross commercializzata in Europa, e venduto in oltre 120.000 esemplari, alla fine del 2017, arriva il secondo SUV della gamma, la nuova Citroen C5 Aircross, da noi provata con il motore PureTech 180 EAT8.

Si tratta di un C-SUV creato sulle stesse basi della Peugeot 3008 e della Opel Grandland X, con i quali condivide anche motori, pianale e trasmissione. La Citroen C5 Aircross punta però su diversi argomenti per convincere i suoi potenziali clienti. Due su tutti: comfort e versatilità.

Il primo è ottenuto grazie a sospensioni create ad hoc, sedili dalla schiuma innovativa e qualche centimetro interno in più rispetto alla media del segmento. La versatilità è creata grazie a tre sedili posteriori individuali scorrevoli, ripiegabili a scomparsa e reclinabili, oltre a un bagagliaio Best in Class. Non mancano le soluzioni interessanti e originali tipiche del marchio del Double Chevron, cosi come il suo design all’avanguardia, che la rende diversa dalla concorrenza.

Design: riconoscibilmente Citroen

Basata sulla piattaforma EMP2, la Citroen C5 Aircross, si sposa perfettamente con gli ultimi modelli transalpini, mentre, per dimensioni (lunghezza 4,50 m, larghezza 1,84 m, altezza 1,67 m, distanza dal suolo 230 mm), si posiziona all’interno del segmento C.

Lo stile esterno prende spunto dalle linee già viste su C3 soprattutto sul frontale dove il cofano alto non nasconde le forme tipiche della compatta francese. Il frontale riprende l’identità stilistica di Citroen, con gli “chevron” e la firma luminosa full LED su due livelli, posizionati sulla grande calandra.

I gruppi ottici superiori includono i fari diurni e gli indicatori di direzione, il resto, al piano inferiore, invece, è affondato all’interno del muso. I fendinebbia però sono troppo in basso: esposti agli urti. Il family feeling della parte anteriore è comunque meno accentuato al posteriore, dove spiccano inediti fari da quattro moduli 3D a LED. Inserti colorati ne rafforzano il carattere, proprio come avviene per C3, C3 Aircross, C4 Cactus e Berlingo.

Molto riconoscibile il gruppo ottico posteriore, con quattro moduli a LED separati

Entrando nell’abitacolo della Citroen C5 Aircross, si capisce da subito quanto i tecnici francesi abbiano curato l’aspetto relativo alla qualità: la grande plancia propone una fascia centrale in materiale morbido, mentre la parte superiore e quella inferiore offrono plastiche un po’ meno morbide al tatto. Piace la finta cinghia che avvolge la plancia e dà quel giusto sapore retrò.

Il quadro strumenti integrato nella plancia è composto da un grande display digitale da 12,3” ampiamente riconfigurabile in più schermate le quali mostrano totalmente o parzialmente le informazioni di guida. Al centro si trova il Touch Pad capacitivo da 8”, con un gruppo di comandi touch screen, dal quale si comanda praticamente tutto, compreso il climatizzatore, cui si sente, però, la mancanza di comandi fisici.

Alla guida della Citroen C5 Aircross benzina PureTech 180 EAT8: il comfort regna sovrano

Tutti Euro 6d-TEMP i motori della Citroen C5 Aircross, gli stessi che troviamo su altri modelli del Gruppo PSA, come ad esempio i SUV della linea Peugeot e DS. Inoltre a breve la C5 Aircross sarà il primo modello Citroen ad accogliere la tecnologia Plug-in Hybrid PHEV, la stessa del cugino Peugeot 3008.

Il frontale di C5 Aircross appare molto imponente, già a un primo sguardo

Se parliamo di C5 Aircross benzina, in gamma troviamo il PureTech in due livelli di potenza: 130 CV, 1.2 turbo 230 Nm da una parte, PureTech 180 CV, 1.6 turbo da 180 CV e 250 Nm di coppia oggetto della nostra prova.

Tornando al presente sono due i Diesel presenti a listino: il BlueHDi 130, 1.5 turbo da 130 CV manuale ed automatico e 300 Nm, e il BlueHDi 180, 2.0 turbo da 180 CV e 400 Nm di coppia con AT8.

In un periodo di incertezza per i motori a gasolio, pensare di ripiegare su un benzina di medio-bassa cilindrata potrebbe essere la scelta più corretta: disponibile solo con cambio automatico EAT8, prodotto dalla giapponese Aisin, che apprezziamo sicuramente per comodità e precisione, meno per velocità e sportività.

Il motore, si capisce fin da subito, offre un ottimo brio e una spinta notevole, complice la robusta coppia già disponibile in basso. Come allungo non possiamo considerarlo un motore sportivo, è ben coadiuvato dalla trasmissione a otto rapporti, che, già in modalità automatica, rimane sempre intuitiva e abbastanza svelta nell’azione, ma non a livelli di un doppia frizione. Non piace la rumorosità in piena accelerazione, strano peraltro per un benzina.

Peccato per gli scarichi finti, ormai una consuetidine nel segmento generalista

Nonostante la disponibilità anche del tasto Sport (oltre all’Eco), si capisce ben presto però che la C5 Aircross predilige una guida rilassata e confortevole, come la maggior parte delle vetture del marchio. A questo grande comfort, infatti, ci pensano le sospensioni Progressive Hydraulic Cushions già viste sulla nuova C4 Cactus.

L’effetto negativo di un assetto così “morbido” , da tappeto volante, è una minore precisione quando si aumenta l’andatura. Qui la vettura risulta meno affilata, complice anche uno sterzo un po’ troppo demoltiplicato. Meglio godersi appieno la qualità del viaggio, con le qualità di grande stradista che riescono bene alla C5 Aircross. Peccato per i consumi che non superano gli 11km/litro nel ciclo misto, complice la cavalleria, un volume e una massa notevole.

Ad agevolare tale compito di macinatrice di chilometri ci pensano, da un lato i consumi, cha abbiamo visto esser nella media per un Crossover a benzina, ma soprattutto i sistemi di assistenza alla guida, come l’Highway Driver Assist, che combina il cruise control adattivo con funzione Stop&Go, al mantenimenti della carreggiata, per gestire la guida in maniera semi-autonoma di secondo livello.

Non mancano poi l’Active Safety Brake, il sistema adattivo di sorveglianza dell’angolo morto, il cruise control attivo con funzione Stop. E’ possibile optare per l’Advanced Grip Control e all’Hill Assist Descent Control nel caso ci si trovi a passare spesso su fondi non asfaltati.

Versatilità e comodità

Particolare cura è stata dedicata alla comodità dei sedili, con un effetto trapuntato, realizzato grazie a una schiuma poliuretanica ad alta densità, spessa ben 15 mm, per incrementare il comfort di bordo. Notevole il risultato: sembra di prendere posto sulle poltrone di casa.

Dietro lo spazio abbonda in ogni direzione: i 3 sedili posteriori, tutti grandi uguali, sono confortevoli: si muovono in maniera individuale, sono ripiegabili a scomparsa, oltre che scorrevoli longitudinalmente (fino a 150 mm) e inclinabili (da 19 a 26.5°).

Molto comodi i sedili posteriori: scorrono in lunghezza e sono reclinabili

Questo incide notevolmente anche sul volume del bagagliaio, che va da 580 a 720 litri, solamente spostando la seconda fila. Si arriva, poi a un massimo di 1.630 litri al tetto con i sedili posteriori ripiegati. Molto comodo il portellone elettrico con apertura hand’s free.

In linea con il programma Citroen Advanced Comfort, C5 Aircross propone le nuove sospensioni con Smorzatori Idraulici Progressivi (Progressive Hydraulic Cushions), già visti, e apprezzati, sulla nuova C4 Cactus.

Nella fase di sviluppo di questa tecnologia sono stati depositati 20 brevetti. Le sospensioni tradizionali sono composte da un ammortizzatore, da una molla e da uno smorzatore meccanico. Le nuove sospensioni di Citroen, aggiungono due meccanisimi, di tipo idraulico, alle due estremità: uno per l’estensione e l’altro per la compressione. In questo modo, la sospensione lavora in due tempi, in base alle sollecitazioni. In caso di compressioni ed estensioni leggere, molla e ammortizzatore controllano insieme i movimenti verticali senza bisogno di sollecitare gli smorzatori idraulici.

Evolute le sospensioni a smorzamento idraulico progressivo: aumentano il comfort generale della vettura

In caso di buche o avvallamenti particolarmente accentuati, molla e ammortizzatore lavorano insieme agli smorzatori idraulici di compressione o estensione rallentando i movimenti in modo progressivo ed evitando bruschi arresti di fine corsa, eliminando il cosiddetto fenomeno di “rebound”.

Il risultato è quello che chiamano in Citroen “effetto Tappeto Volante”, ovvero la sensazione che la vettura “galleggi” sulle imperfezioni del fondo stradale. Se a questo si aggiunge l’Advanced Grip Control, che permette di affrontare al meglio – per una trazione anteriore – percorsi a scarsa aderenza, la C5 Aircross riesce così a rappresentare un SUV tuttofare di qualità.

Prezzo e concorrenti

La gamma italiana di Citroen C5 Aircross è costituita da 14 versioni ottenute dalla combinazione di quattro allestimenti (Live, Feel, Shine e Business) e di 5 motorizzazioni:

2 motorizzazioni benzina: PureTech 130 e PureTech 180 con cambio automatico EAT8 e 2 versioni Diesel BlueHDi: la 130 manuale sia EAT8 e la più potente 180, con il solo EAT8.

Il prezzo di partenza è di 25.700 euro per la Citroen C5 Aicross PureTech 130 in versione Live. La versione oggetto della prova la C5 Aircross Pure Tech 180 EAT8 Shine parte da 35.700 euro, ma con gli optional del portellone elettrico, tetto in vetro, Connected Cam, Park Assist 360, sfiora i 38.000 euro.

La gamma include anche una versione Business specifica per le flotte aziendali, proposta con motorizzazione Diesel da 130 CV con cambio manuale e con cambio automatico a 8 rapporti.

Le rivali sono i classici SUV/crossover di segmento C: a partire dalla cugina Peugeot 3008, per passare a Ford Kuga, Hyundai Tucson, Kia Sportage, Mazda Cx-5Nissan Qashqai, Renault KadjarToyota Rav4 e VW Tiguan.

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Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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