Citroën C4. Non solo un modello, ma un vero e proprio “format”, un brand a sé quasi come l’affascinante gamma DS che è ormai pronta per separarsi totalmente dal Marchio Citroën.
Dalla compatta francese sono nate diverse declinazioni: una monovolume, C4 Picasso (e Gran C4 Picasso), un SUV di piccole dimensioni, C4 Aircross, senza dimenticare proprio l’affascinante DS4. Oggi C4 si reinventa ancora una volta, con una nuova nata, la Cactus, una 5 porte dalle forme particolari, modaiole e innovative allo stesso tempo.
L’abbiamo provata lungo le strade di Amsterdam, capitale olandese. Ecco com’è andata.
Esterni
Superfici essenziali e lisce, volumi fluidi e aggressività ridotta a zero. Questi gli elementi chiave del design della nuova C4 Cactus. Un look gentile e arrotondato ma anche votato alla funzionalità, dote necessaria per un’auto che si propone come passe-partout per tutte le occasioni.
La silhouette è quella di una berlina compatta grazie ad una lunghezza di 4,16 m, una larghezza di 1,73 m e un’altezza di soli 1,48 m. Inoltre, le quattro ruote sono posizionate ai quattro angoli del corpo vettura in modo da garantire un buon passo e sbalzi ridotti.
I fari diurni sono a LED, sullo stile della C4 Picasso, con la differenza degli Xenon che sulla Cactus non sono presenti. Il tetto panoramico, con filtro del sole UV4 è molto ampio, illuminando tutto l’abitacolo ma senza scaldarlo grazie al vetro atermico. A garantire una dinamicità ulteriore alla Cactus, ci pensano i cerchi in lega da 16 o da 17 pollici abbinati a pneumatici 205/55 e 205/50.
Stile retrò ma con una grande novità che sposa perfettamente la filosofia della funzionalità mista a personalità: gli Airbump®, un’esclusiva CITROËN, frutto di alcuni brevetti e di ben tre anni di studi.
Forte elemento di design quindi, ma anche efficace protezione contro i piccoli danni legati alla guida di tutti i giorni. Il morbido rivestimento realizzato in TPU (poliuretano termoplastico) integra delle piccole capsule d’aria in grado di attutire gli urti. Gli Airbump® non richiedono manutenzione particolare e contribuiscono alla riduzione dei costi di riparazione.
Disponibili in quattro tinte (Black, Grey, Chocolate e Dune), moltiplicano le possibilità di personalizzazione della vettura, grazie anche ai dieci colori carrozzeria e alle personalizzazioni disponibili per le barre sul tetto e per le calotte degli specchietti.
Interni
Originale fuori, originale e confortevole dentro. La prima azione degli uomini di Citroën è stata quella di liberare il guidatore e i passeggeri, aumentando lo spazio e la comodità a bordo.
La plancia, bassa e dalle linee pulite, è concepita per offrire più spazio al passeggero anteriore, grazie anche al pratico vano portaoggetti “Top Box” ad apertura verticale. Questo risultato è stato ottenuto adottando un’interfaccia 100% digitale associata all’ottimizzazione dell’architettura del posto di guida.
Sono stati eliminati, infatti, i comandi a pulsante in favore di uno schermo touch screen 7” in grado di raggruppare tutte le principali funzioni dell’auto (climatizzazione, multimedialità, navigazione, impostazioni, telefono, connettività e servizi di assistenza alla guida) e il quadro strumenti tradizionale è stato sostituito da un display digitale.
Per le versioni con cambio pilotato ETG, la leva tradizionale è stata sostituita dal sistema “Easy Push”. Questo comando semplificato permette la gestione del cambio pilotato tramite i tre pulsanti “D, N, R” posti nella parte bassa della plancia, consentendo inoltre di cambiare rapporto manualmente tramite le palette al volante.
Anche gli ampi sedili anteriori beneficiano della maggiore spaziosità, e prendono ispirazione dal mondo dei sofà per garantire una seduta particolarmente comoda e rilassante. Nella parte posteriore, i passeggeri dispongono di uno spazio per le ginocchia comparabile a quello della Citroën C4.
Il rivestimento dei sedili, l’allestimento delle porte e della plancia sono declinati in tre armonie: Grigio Pietra, Habana e o Purple.
Il bagagliaio offre un volume di carico di 358 litri, dato nella media della categoria.
Una nota interessante è il servizio Citroën Multicity Connect che propone una serie di utili applicazioni per rimanere sempre connessi: Carburante, Trip Advisor, Michelin Traffico e Coyote.
Queste applicazioni, specifiche per l’utilizzo in auto e facilmente utilizzabili tramite lo schermo Touch Pad 7”, semplificano la vita del conducente e dei passeggeri.
Motorizzazioni
La Citroën C4 Cactus beneficia di tutte le ultime generazioni di motori benzina, con la famiglia PureTech e con la famiglia BlueHDi per il Diesel. La gamma di motori benzina propone potenze da 75 a 110 cv, mentre la gamma Diesel offre potenze da 92 a 100 cv.
I motori PureTech 82 e PureTech 75 di 1.199 cm3 di cilindrata, sviluppano rispettivamente potenze da 60 kW (82 cv CEE) e 55 kW (75 cv CEE) a 5.750 giri/min. La coppia massima è identica e raggiunge 118 Nm a 2.750 giri/min. Con un cambio meccanico a 5 marce hanno un consumo, su percorso misto, di 4,6 l/100 km, ed emissioni di 107 g d CO2 per km.
La Cactus beneficia anche della versione turbocompressa nella famiglia di motori 3 cilindri, la PureTech 110 S&S, che eroga una potenza massima di 81 kW (110 cv CEE) a 5.500 giri/min e una coppia di 205 Nm a 1.500 giri/min. Questa motorizzazione permette un consumo misto di 4,7l/100 km e 107 g di CO2 per km.
La motorizzazione BlueHDi 100 è un 1.560 cm3, dalla potenza massima di 73 kW (100 cv CEE) a 3.750 giri/min e dalla coppia massima di 254 Nm a 1.750 giri/min. Su percorso misto, vanta consumi di 3,4 l/100 km ed emissioni di CO2 di 87 g/km.
Sempre con una cilindrata di 1.560 cm3, la motorizzazione e-HDi 92 eroga una potenza massima di 68 kW (92 cv) a 4.000 giri/min con una coppia massima di 230 Nm a 1.750 giri/min. La motorizzazione e-HDI 92 ETG6 su C4 Cactus vanta un consumo misto di 3,5 l/100 km ed emissioni di CO2 di 92 g/km.
Quattro le versioni del cambio: due cambi manuali a 5 marce (CM) e due cambi pilotati a 5 e 6 marce (ETG e ETG6).
Alla guida del 1.2 PureTech da 110 cavalli
Abbiamo deciso di provare la versione turbo benzina a tre cilindri abbinata al cambio manuale a 5 marce perché questa accoppiata si propone come una valida alternativa al “solito”, pur efficiente, turbodiesel, sia per prestazioni, sia per costi di gestione.
Il motore, infatti, vanta un ottimo brio e una coppia sempre disponibile, anche ai bassi regimi, mentre la lunga leva del cambio aziona rapporti piuttosto lunghi e fluidi, con una frizione leggera ma non inconsistente. Comfort e silenziosità dominano all’interno dell’abitacolo, dove la spaziosità e la comodità dei sedili permettono di affrontare in tranquillità tanto le lunghe percorrenze quanto imbottigliamenti nel traffico cittadino, poco dispendiosi grazie allo Start&Stop.
La riduzione del peso di 200 kg in rapporto alla C4, ha permesso alla Cactus una maggiore agilità che si sente principalmente tra le curve, ma che si percepisce anche dal benzinaio, poiché i bassi consumi dichiarati, già citati in precedenza, non si discostano molto dalla realtà dei fatti.
L’unico neo è la mancanza del contagiri, il che costringe il guidatore ad affidarsi totalmente ai consigli del cambio marcia che appaiono sul quadro della strumentazione digitale.
Prezzo e concorrenti
La C4 Cactus parte dal prezzo di 14.950 € per la motorizzazione 1.2 VTi 75 CV in allestimento Live. La dotazione di serie è piuttosto ricca, e va crescendo negli altri due allestimenti, Feel e Shine, con il prezzo finale che si attesta poco sotto i 22.000 € per la versione turbodiesel top di gamma.
Essendo un perfetto mix tra una crossover e una segmento C dalle linee “atipiche”, la Cactus concorre con diversi modelli. Tralasciando tutte le classiche compatte, vediamo una più diretta rivalità con auto dalle stesse linee come la più grande Fiat 500L, la Renault Captur e, soprattutto, con la Kia Soul. Questa tipologia di auto, vive di originalità e attrae la clientela con soluzioni innovative mai viste su altri veicoli e in questo campo Citroën ha dimostrato di saperci fare.
La C4 Cactus sarà nei concessionari a breve, ma la sua commercializzazione inizierà ufficialmente dopo l’estate.
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