Quando si cammina per strada si rimane affascinati, e magari confusi, dalla miriade di segnali stradali presenti sulle nostre strade. Se a 14 anni decide di prendere la patente per i ciclomotori si dovrà recare a scuola guida e dovrà impararli per poter conseguire la patente.
Se non accade prima, li si dovrà studiare ai fatidici 18 anni per la patente B dei veicoli, ma ancora oggi non tutti sono a conoscenza dei numerosi segnali stradali presenti sulle nostre strade ed alcune volte dobbiamo andare ad interpretazione.
Ricordiamo che i cartelli e segnali stradali rappresentano le linee guida per gli automobilisti, risultano infatti essere alla base del comportamento stradale e senza i quali non si potrebbe circolare in condizioni di sicurezza.
I cartelli e segnali stradali vengono descritti nel dettaglio nel codice della strada; sulla base della tipologia e al significato un cartello stradale può avere e differenziarsi dagli altri per colore, forma, dimensioni e misure minime di spazio di avvistamento, il tutto la fine di essere immediatamente riconoscibili dagli automobilisti che sopraggiungono e devono vederli.
In questa guida illustreremo le differenti tipologie di segnali stradali, mostrando il significato di tutti i cartelli previsti dal codice della strada al fine di poter fare un grande ripasso generale sia per chi sta per affrontare l’esame per la patente, sia per chi la patente l’ha presa anni fa, ma vuole vedere quali sono i significati dei nuovi cartelli.
L’articolo 38 del Codice della Strada raccoglie tutti i cartelli stradali in 4 grandi tipologie di segnali stradali:
Una domanda che spesso esce nei quiz e può aiutare anche a risolvere i famosi problemi sugli incroci è una regola prevista dalla normativa che prevede che le prescrizioni dei segnali verticali prevalgano sui segnali orizzontali. Inoltre, sono state recentemente aggiunte queste novità: i segnali luminosi, ad eccezione della luce gialla di pericolo, prevalgono sui segnali stradali verticali e orizzontali mentre le segnalazioni degli agenti di traffico hanno la prevalenza su tutto. Gli agenti del traffico sono agenti qualificati in grado di far defluire il traffico attraverso l’uso del linguaggio non verbale e del fischietto.
La segnaletica che vediamo sulle strade pubbliche e su quelle strade private aperte al pubblico risulta essere di competenza dei gestori delle strade al fine di poterne garantirne l’efficacia, procedendo ad integrare, sostituire o rimuovere i segnali stradali inefficienti o che non risultano già necessari.
La disposizione della segnaletica viene poi resa uniforme su tutto il territorio nazionale per agevolarne la conoscenza e la comprensione da parte degli automobilisti, pertanto da nord a sud troveremo lo stesso tipo di segnale che vorrà significare la stessa cosa. Inoltre siccome alcuni cartelli sono identici per tutta l’Unione Europea, questi risultano avere una valenza più estesa.
I segnali stradali verticali rappresentano una famiglia più ampia che vede nel suo sottoinsieme segnali di pericolo, i segnali di prescrizione, ovvero quelli di divieto, precedenza e obbligo, e i cartelli d’indicazione. La segnaletica verticale risulta essere posizionata sul lato destro della strada e può essere completata da pannelli integrativi al fine di riuscire ad avere una maggior comprensione del cartello
La segnaletica risulta essere in materiale rifrangente per essere visibile anche di notte e le dimensioni sono definite nel dettaglio dal codice della strada. Ad esempio i cartelli di pericolo hanno un lato di 60, 90 o 120 cm a seconda che siano piccoli, medi o grandi, mentre i segnali di obbligo un diametro di 40, 60 o 90 cm.
Per i cartelli di pericolo e prescrizione vengono utilizzati colori specifici e ben definiti, i quali risultano essere comprensibili che ai daltonici, come il rosso, il bianco, il blu e il nero.
I segnali di pericolo presentano una forma triangolare con vertice rivolto verso l’alto, ad eccezione della croce di S.Andrea ed i pannelli distanziometrici, ovvero che segnalano la distanza mancante ciò che si vuole segnalare, questi di norma sono posti a 150 metri dal punto di inizio del pericolo, come accade per esempio sulle autostrade. Su strade extraurbane secondarie la distanza minima viene fissata a 100 metri, 50 metri invece sono considerati tali per le strade urbane.
I segnali di prescrizione definiscono limitazioni, obblighi e divieti cui tutti gli utenti della strada devono sottostare, a meno di emergenze, questi si dividono in segnali di precedenza, segnali di obbligo e segnali di divieto. Questi ultimi, ovvero i segnali di divieto, devono essere posizionati nel punto d’inizio del divieto stesso ed al termine essere riproposti con l’aggiunta del pannello integrativo Fine.
La legge impone che i segnali di divieto, obbligo e precedenza debbano essere ripetuti dopo ogni intersezione, quando ci si trova su un percorso interessato da una prescrizione.
I cartelli di prescrizione devono, invece, avere uno spazio minimo di avvistamento di 250 metri su autostrade e strade extraurbane principali, 150 metri su strade extraurbane secondarie e 80 metri sulle altre strade.
I segnali stradali d’indicazione, invece come spiega il nome, danno ai conducenti informazioni necessarie o utili per la guida e per individuare strade, luoghi, servizi ed itinerari. I cartelli stradali di questo tipo presentano sfondi di colore diverso a seconda dell’indicazione che forniscono o a cui si riferiscono, vanno infatti da quelli verdi per le autostrade e blu per le strade extraurbane, fino a quelli marroni per le località e punti d’interesse o quelli neri opachi per le zone industriale.
I segnali orizzontali risultano essere la categoria rappresentata dalle strisce sulla strada e hanno l’obiettivo di regolare la circolazione, guidare gli utenti, dare prescrizioni e indicazioni specifiche. Purtroppo risulta essere la più facile da non vedere a causa della continua cancellazione dovuta alla loro vita, pertanto la manutenzione dev’essere costante e completa in modo che possano risultare sempre ben visibili.
I segnali orizzontali risultano essere di colore bianco o giallo nel caso di cantieri di lavoro temporanei, e sono costituiti da strisce longitudinali continue o discontinue. Le linee longitudinali continue evidenziano un limite invalicabile di una corsia di marcia o carreggiata.
Per quanto riguarda le linee discontinue, anch’esse possono essere longitudinali o trasversali. Nel primo caso delimitano corsie di marcia o carreggiata valicabili nel rispetto delle norme di circolazione, mentre nel secondo caso indicano il limite entro cui un conducente deve fermarsi, ma solamente se necessario, per dare la precedenza.
La segnaletica orizzontale non prende solo in considerazioni le linee, ma anche altre forme di colorazione della pavimentazione, come le frecce direzionali, gli attraversamenti pedonali o ciclabili, segnalazioni di divieto di sosta, isole di traffico e di segnalamento di ostacoli, strisce che delimitano la fermata di veicoli adibiti al trasporto pubblico e altri simboli e segnali previsti dal regolamento.
I segnali complementari sono stati posizionati in determinati tratti al fine di evidenziare il tracciato stradale in presenza di curve, ostacoli e punti critici. La segnaletica complementare comprende anche i delineatori di margine, delineatori di curva stretta, dispositivi per la segnalazione di ostacoli e quelli per evitare la sosta o ridurre la velocità in modo che questi rimango ben visibili.
Tra i più comuni segnali complementari abbiamo il classico cartello che indica i lavori in corso, quello di chiusura di una corsia causa lavori, i paletti bianchi e neri che troviamo a bordo strada per delineare il margine della strada e i coni rossi e bianchi.
I segnali luminosi sono realizzati per regolare i flussi del traffico, stiamo parlando del classico semaforo. Proprio questo elemento molto famigliare, a volte anche per qualche multa salata si trova, di norma, in corrispondenza di un incrocio e grazie alla luce rossa impone l’arresto dei veicoli. Successivamente la luce diventerà verde consentendo l’attraversamento dell’incrocio mentre la gialla permette l’attraversamento dell’incrocio se lo si è già impegnato.
I segnali luminosi si distinguono a loro volta in diverse categorie: ci sono quelli di indicazione e prescrizione e quelli di indicazione. Le lanterne semaforiche a loro volta possono essere: veicolari normali, veicolari di corsia, per i pedoni, per i velocipedi, per i veicoli del trasporto pubblico, per corsie reversibili o speciali.
Per pedoni e velocipedi i semafori sono simili a quelli normali per auto, mentre il discorso cambia per i veicoli adibiti al trasporto pubblico che vedono solo una barra bianca su sfondo nero. La barra orizzontale indica l’arresto, quella verticale o inclinata a destra o sinistra significa via libera, mentre il triangolo giallo su fondo nero corrisponde al giallo.
Fonte Tabelle: lanuovaguida.it
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