Nel cuore di ogni appassionato di auto che si rispetti c’è un posto speciale per tutte le berline super muscolose, quelle in cui viene infilato un motore che normalmente non avrebbe alcun senso. Modelli come la Lancia Thema Ferrari o la Opel Omega Lotus, tanto per citare un paio di esponenti di spicco di questa categoria. Oppure come la BMW M5 E60, ma non una qualunque, bensì quella con il motore V10 aspirato presentata al Salone di Ginevra del 2004.
Che cosa abbia spinto qualche dirigente tedesco ad approvare un’auto del genere, priva di qualunque economia di scala, rimane un mistero. Ma bisogna anche dire che erano anni floridi, dove la crisi ancora non attanagliava il mercato dell’auto e si potevano realizzare anche operazioni senza per forza essere schiavi della calcoltatice.
Che poi un pizzico di sana follia paga, come dimostra il fatto che questa M5 E60 nel lustro in cui è stata commercializzata è stata venduta globalmente in 20.548 esemplari di cui 19.523 con la carrozzeria belrina e 1.025 con quella Touring.
Quest’ultima può dunque essere considerata a tutti gli effetti un pezzo da collezione. Considerazioni economiche a parte, la M5 E60 – è questa la sigla di produzione che la contraddistingue dalle altre generazioni – è probabilmente la M5 più speciale di tutte, insieme alla prima, quella con il 3.5 aspirato 6 cilindri in linea da ben 286 CV (nel 1984!). Il V10 costruito completamente in alluminio, infatti, è un certificato di eccellenza con i suoi 507 CV a 7.750 giri, il limitatore oltre gli 8.000 giri e il picco di coppia di 520 Nm che arriva a 6.100 giri.
Un motore che ama girare in alto, insomma, e che è accoppiato a un cambio elettroattuato a frizione singola con 7 rapporti, capace di cambiare marcia in soli 65 millisecondi. In verità era disponibile anche un manuale a 6 marce, ma solo per il mercato nordamericano. Questa M5, poi, è stata una delle prime auto di serie ad avere tre modalità elettroniche di erogazione della potenza: standard da 400 CV, da 500 CV e da 500 CV “affilati”.
Sempre a proposito di record, questa BMW è stata la prima berlina di grande serie a montare un motore V10, ma in ogni caso non bisogna pensare che sia un’auto in grado di dire la sua solo sul dritto. E’ stata capace di girare al Nurburgring in 8 minuti e 13 secondi, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 4,5 secondi, che oggi possono sembrare (relativamente) molti ma bisogna tenere a mente l’evoluzione dei pneumatici, dell’elettronica, l’assenza del turbo e i quasi 19 quintali di peso.
Quanto alla velocità massima, ufficialmente è autolimitata a 250 km/h, ma basta parlare con qualche proprietario per sapere che una volta “sbloccata” la lancetta del tachimetro della M5 V10 raggiunge tranquillamente i 300 km/h. In conclusione, si può parlare tranquillamente di supercar in incognito, visto che per riconoscere la M5 tra le altre Serie 5 bisogna avere un occhio allenato e andare a cercare particolari come i doppi scarichi posteriori gemellati o i cerchi in lega dedicati.