Prove su strada

Bentley Bentayga V6 plug-in hybrid: prezzo, interni, motore, prova su strada

Tempo di lettura: 8 minuti

La Bentley Bentayga è stata lanciata sul mercato ormai 7 anni fa, con l’obiettivo di trasmettere la storia e la tradizione del Brand in un nuovo segmento, quello degli Sport Utility Vehicle. Aggiornato con un leggero restyling nel 2020, il SUV made in Crewe (Inghilterra) ha ottenuto il successo maggiore nella gamma, aggiudicandosi il 42% delle vendite totali Bentley. I più famosi V8 e W12 dovranno lasciare sempre più spazio ai nuovi motori ibridi plug-in, più efficienti e in linea con le richieste del mercato. 

Tra le righe, vi porteremo con noi in un’esperienza inusuale e preziosa. D’altronde, non capita tutti i giorni di provare un’auto da Lord, che solo pochi potranno vedere parcheggiata in garage. Abbiamo messo alla prova l’ultima arrivata nel listino di Bentley Bentayga, ovvero la plug-in hybrid con il motore 3,0 litri V6 da 456 CV. Una versione che interesserà soprattutto il mercato Europeo, in grado di offrire tutto il lusso delle gemelle più potenti e un certo guizzo nella guida urbana, senza considerare il minor impatto sull’ambiente grazie a ridotte (se così si può dire) emissioni di CO2. Questo V6 ibrido, sarà in grado di regalare le stesse emozioni delle sorelle con qualche cilindro in più?

L’ottima alternativa al treno o all’aereo (in first class, si intende), la Bentayga plug-in è, a tutti gli effetti, un’eccellente compagna di viaggio per macinare chilometri in totale relax. In questa prova su strada scopriremo la Bentley Bentayga plug-in hybrid V6 nel prezzo, interni e motore.

Esterni e interni Bentley Bentayga plug-in hybrid: egocentrica come poche, più lussuosa di quanto immagini

La Bentley Bentayga è un’enorme calamita che attrae lo sguardo di tutti, anche chi di auto non se ne intende. Se poi scegliete l’elegante e bellissima tinta carrozzeria azzurro Kingfisher, non potrete sfuggire alle attenzioni dei curiosi che cercheranno di scoprire chi c’è a bordo e, a giudicare dai tanti “like” ricevuti al mio passaggio, questo colore piace. Se siete particolarmente introversi, meglio optare per qualcosa di meno vistoso. 

Come le sorelle berline e GT, anche la Bentayga sfoggia un design imponente e massiccio, ricco di inconfondibili particolari che richiamano il Brand. Il SUV cambia aspetto dalla precedente generazione, con elementi che riprendono le forme delle Bentley Continental GT e Flying Spur ma distanti ancora dalle linee della nuova Bentley Batur. Il frontale ha una griglia matrix meno inclinata e un paraurti con prese d’aria più vistose che lo rendono più moderno e accattivante. Il posteriore è dove quest’auto ha subito le modifiche più evidenti. Sono state modellate tutte le superfici e la forma dei proiettori ottici è ovale proprio come su Continental GT, aggiungendo dinamicità e alleggerendo l’insieme. Gli enormi cerchi in lega Five Spoke Directional Black sono parte del pacchetto Blackline specification, che colora i profili cromati e la mascherina anteriore in nero lucido, rendendo il look più sportivo. I doppi terminali di scarico ovali al posteriore sono aggressivi quanto eleganti e non stonano rispetto all’insieme. 

All’interno dell’abitacolo tutti i dettagli sono studiati per soddisfare i palati più fini, o almeno la maggior parte. Mi riferisco ad alcuni elementi che ricordano fedelmente quelli della Audi Q7 – intendiamoci, non sono molti – ma i più attenti noteranno con facilità le somiglianze. Quello che conta, però, è l’aria che si respira all’interno di un ambiente così raffinato (sarà anche merito degli ionizzatori che emettono particelle cariche negativamente per purificare l’aria). Gli assemblaggi sono impeccabili e la maggior parte dei materiali sono personalizzabili. Questo è il vero lusso degli interni della Bentley Bentayga, dove la ricercatezza di colori, pellami e materiali preziosi regalano infinite combinazioni. Certo, se non fossero abbastanza ricercati i tappetini in lana di agnello e voleste stupire i vostri passeggeri con un optional senza rivali, potrete optare per un orologio intarsiato di diamanti ad un prezzo di quasi 200.000 euro.

Per non parlare dell’attenzione ai dettagli partendo dagli scenografici stantuffi cromati che controllano le bocchette di aerazione, dalle impunture con intreccio personalizzabile che ricoprono ogni superficie, dalla doppia aletta parasole frontale/laterale, per arrivare alla finitura di ogni comando in alluminio che non si vede ma si percepisce al tatto. Plagio per l’attenzione riservata alle sedute e ai poggiatesta, morbidissimi e regolabili della forma. Per non parlare del piacere che si prova nel sentire con quale delicatezza si richiudono i doppi cristalli dei finestrini, oppure la soddisfazione di vedere le portiere che si bloccano automaticamente senza doverle accompagnare con forza. Insomma, per quanto le vostre aspettative possano essere alte, sono certo che troverete qualcosa di piacevolmente inaspettato a bordo di questo SUV britannico. 

Analizzando gli interni della Bentley Bentayga, notiamo una plancia che ricorda molto la cabina di un jet, con una certa simmetricità che, lato passeggero, riprende le forme del cockpit di fronte al guidatore. Ci sono molti pulsanti, sia per comandare il condizionatore, sia per manovrare il sistema multimediale. Il tunnel centrale ospita la grande leva del cambio, vecchia scuola per intenderci, e un rotore con il quale si possono selezionare le modalità di guida. A livello di tecnologia troviamo uno schermo touch da 10,9 pollici compatibile con Android Auto e Apple CarPlay e il quadro strumenti digitale con grafiche personalizzabili. Anche i passeggeri posteriori dispongono di un piccolo schermo touchscreen estraibile che permette di comandare il clima, il sistema multimediale, il riscaldamento/massaggio delle sedute, le luci ambiente e le tendine dei finestrini. L’infotainment di bordo è collegato alla rete grazie ad una sim integrata che permette di controllare alcune funzioni dell’auto da remoto attraverso lo smartphone. Non manca l’head-up display che proietta sul parabrezza la velocità, i limiti e le informazioni sulla navigazione.

Peccato non sia presente il Bentley Rotating Display che, sulla Flying Spur, permette di ruotare su tre posizioni la struttura sulla quale è fissato il display centrale per mostrare tre elementi circolari con temperatura esterna, bussola e cronometro, oppure per avere una superficie completamente spoglia. Se siete appassionati di musica come rinunciare all’infinito e ineguagliabile sistema Naim da 1.780 W di potenza e non meno di 20 altoparlanti. 

Con 5,13 metri in lunghezza e 2,22 metri in larghezza, lo spazio a bordo della Bentley Bentayga non manca di certo. Davanti le poltrone offrono il perfetto connubio tra spazio e contenimento, e coccolano i passeggeri con una lunga serie di funzioni massaggio differenti. Dietro, il nostro esemplare ospita comodamente tre persone, una delle tre configurazioni offerte dalla gamma Bentayga: quattro, cinque oppure sette posti. Ovvio il quinto passeggero non è fortunato come quelli che siedono al suo fianco. Gli schienali delle sedute sono reclinabili con una leva manuale, soluzione pratica ma inferiore in termini di lusso rispetto al resto degli interni Bentayga.

Il vano bagagli offre 479 litri di capacità (387 litri in configurazione 4 posti), è rivestito da una morbida moquette e con un pratico comando permette di variare l’altezza dell’auto per agevolare la sistemazione dei bagagli. 

Prova su strada Bentley Bentayga plug-in hybrid: sicura e confortevole ma impreparata alla prova costume

Non nascondo il fatto che, appena salito a bordo della Bentayga, sono rimasto un pò spiazzato dalle infinite regolazioni tra sedile e volante,  dagli innumerevoli comandi e dalla maniacale attenzione a livello costruttivo. Eppure, nonostante la stazza, questo SUV si guida in maniera tutto sommato semplice. Certo fare manovra in spazi stretti con oltre 5 metri di auto e più di 250.000 euro sotto il pedale dell’acceleratore lascia un po’ tutti impreparati. Per fortuna, ci vengono in soccorso le telecamere dall’ottima risoluzione e, soprattutto, il sistema ibrido plug-in che muove le oltre 2,5 tonnellate con estrema disinvoltura, evitando brusche partenze. Com’è logico aspettarsi, la seduta è alta e offre una posizione di guida dominante sulla strada. Questo permette di accedere all’interno della Bentayga con estrema semplicità. 

È ora di snocciolare qualche dato relativo al motore di Bentley Bentayga plug-in Hybrid e, nel farlo, lo metterò a confronto con l’otto cilindri di Crewe (tralasciando la Speed con il W12, per la quale bisognerebbe fare un discorso a parte). Nel primo caso il motore è un 3,0 litri V6 accoppiato a un’unità elettrica da 100 kW per una potenza complessiva di 456 CV, dall’altra parte il 4,0 litri V8 arriva a quota 542 CV. Parità in termini di torque, la Bentayga ibrida offre 700 Nm di coppia massima (350 Nm generati dal powertrain elettrico) mentre la termica ne mette a disposizione 770 Nm. È qui che l’unità elettrica viene in soccorso, permettendo una prontezza paragonabile a quella del V8. A livello di prestazioni, la V6 accelera da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi per una velocità massima di 254 km/h, mentre la V8 registra 4,5 secondi e 290 km/h, numeri vicini a quelli di supercar di pochi anni fa. Con l’aggiunta del pacco batterie, circa 100 kg, la Bentayga plug-in Hybrid ferma l’ago della bilancia a 2.507 kg, di certo non pochi da portare a spasso. 

In sintesi, non c’è vinto o vincitore. Penso, tuttavia, che le due motorizzazioni siano da mettere sullo stesso piano. Da una parte si predilige una guida confortevole e rilassante anche se sempre pronta a rispondere agli input sull’acceleratore, dall’altra un powertrain che vuole far sentire la sua voce ai nostalgici di motori ormai rari da trovare. In ogni caso, la trazione integrale permanente con ripartizione della coppia 40:60 vi permetterà di mantenere le ruote salde a terra anche su fondi a bassa aderenza, conferendo al guidatore una straordinaria sensazione di controllo e sicurezza. 

Da subito, alla guida della Bentayga V6 Hybrid si percepisce l’importante massa che inevitabilmente aumenta gli angoli di beccheggio e rollio. A supporto di ciò, il Bentley Dynamic Ride utilizza delle barre antirollio adattive che mitigano quest’effetto per offrire maggiore maneggevolezza e comfort. Il volante ha un’ottima impugnatura e comanda uno sterzo che comunica bene con la strada, con una risposta che tarda un pò ad arrivare a causa di un alto livello di demoltiplicazione, tipico di vettura di questa stazza. Una taratura più che lecita che, tuttavia, impegna il guidatore tra le curve richiedendo più angolo di sterzo di quanto atteso.  

Durante la prova su strada della Bentley Bentayga plug-in Hybrid mi rendo conto dell’ottimo livello di insonorizzazione dell’abitacolo che concede accesso unicamente al rumore di rotolamento degli enormi Pirelli P-Zero 285 spalla 40 da 22 pollici. Questi ultimi sono una garanzia tra le curve e permettono un perfetto grip in ogni condizione. Anche le sospensioni ad aria lavorano egregiamente, con una risposta alle sollecitazioni morbida e un buon appoggio nei cambi di direzione, permettendo alla Bentayga di non scomporsi anche quando si guida veloce. Oltretutto, si può settare l’altezza della vettura su quattro livelli, dal più basso per accedere alla vettura, al più alto per avventurarsi fuoristrada. Il cambio automatico a 8 rapporti firmato ZF è una garanzia sia quando si va di fretta, sia – e soprattutto – quando si guida rilassati. Le cambiate sono così fluide da risultare quasi impercettibili, e la trasmissione non si trova mai nella marcia “sbagliata”, nonostante l’abbinata al powertrain elettrico.

Il vero terreno di battaglia del SUV inglese è l’autostrada. Qui, si ha un’ottima padronanza del veicolo ma attenzione perchè con un filo di gas si rischia di raggiungere velocità da ritiro di patente. Se non siete di fretta, meglio godersi l’eccellente comfort delle poltrone e farsi aiutare dai sistemi di ausilio alla guida di livello 2, regolati così bene da essere sempre precisi e mai invadenti. Presente la telecamera a infrarossi Night Vision che riconosce animali e persone fino a 300 metri e riproduce l’immagine all’interno del quadro strumenti digitale, un equipaggiamento molto utile quando si guida in strade di campagna buie.  

Ci sono quattro modalità di guida che vi permetteranno di aumentare l’efficienza o di ottenere una risposta sportiva dalla Bentayga. Si può scegliere di guidare in modalità esclusivamente EV, oppure di mantenere lo stato di carica delle batterie. Consumi? È come chiedere l’età ad una signora. A parte gli scherzi, vi basti pensare che con 75 litri di serbatoio e un pacco batterie da 17,3 kWh (in EV si percorrono circa 35 km) potrete viaggiare in relax per quasi 780 km, con una media di circa 10 km/l. Come accade per tutte le plug-in hybrid, se si viaggia con le batterie scariche i consumi aumentano. E la ricarica? Con una presa industriale si impiegano 2,5 ore per fare il pieno di elettroni, con una domestica si sale a 7,5 ore. Dunque ha senso scegliere questo powertrain per una Bentley Bentayga? In Europa la risposta è sì, specie se percorrete “pochi chilometri” durante il giorno e avete modo di ricaricare spesso. 

Prezzo e concorrenti Bentley Bentayga plug-in hybrid: l’esclusività si paga

La Bentley Bentayga si dimostra un’auto capace di sorprendere sotto molti punti di vista. È un SUV che si comporta da gran tourer, con tanto spazio per la famiglia, un livello di lusso che ha pochi rivali e non ha paura di sporcarsi i parafanghi con qualche leggero fuoristrada. È davvero difficile trovarle qualche difetto se non uno, il prezzo, che, per la maggior parte dei clienti, più che “difetto” è un canone per aggiudicarsi l’esclusività che solo un Brand all’altezza di Bentley è in grado di offrire. 

Il prezzo di Bentley Bentayga plug-in hybrid parte da circa 212.000 euro ma, come avrete immaginato, basta farsi tentare da qualche optional sull’infinita lista di equipaggiamenti per vedere un tre come prima cifra. Potete usare il configuratore ufficiale per sbizzarrirvi con la vostra persolalizzazione.

Le concorrenti della Bentayga sono difficili da trovare. Sicuramente, Lei è stata la prima a presentarsi nel mercato dei SUV di extralusso, escludendo la Land Rover Range Rover. Poi, è arrivata la Rolce-Royce Cullinan che, però, ha un prezzo non paragonabile che parte da 370.000 euro. Uno scalino più in basso in termini di prezzi e di esclusività del Brand, potremmo citare la BMW X7 e BMW XM, la Mercedes-Benz G63 AMG e la Mercedes-Benz GLS. Spostandosi verso auto più prestazionali e meno sfarzose (se così si possono definire), troviamo la Lamborghini Urus, la Ferrari Purosangue, La Aston Martin DBX  e, perchè no, l’elettrica Lotus Eletre. 

Redazione Autoappassionati.it

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