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Ayrton Senna Forever, la mostra al MAUTO celebra il brasiliano

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A trent’anni dalla tragica scomparsa del mitico pilota brasiliano Ayrton Senna, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ha deciso di dedicare alla leggenda paulista una mostra, Ayrton Senna Forever, interamente dedicata alla carriera del pilota e alla vita di un uomo che è riuscito a rubare il cuore a milioni di appassionati in giro per il mondo, anche nelle generazioni che non lo hanno vissuto in pista. La mostra è stata inaugurata oggi, martedì 23 aprile 2024, e sarà a disposizione del pubblico per circa sei mesi, fino al 13 ottobre di quest’anno. L’esposizione è stata curata dal giornalista Carlo Cavicchi, storico Direttore di Autosprint che con Senna ebbe un rapporto diretto e con il quale scrisse anche un libro a quattro mani, Senna Vero.

La mostra Ayrton Senna Forever può contare su ben 255 oggetti legati alla storia personale e sportiva dell’asso brasiliano, comprese 11 automobili e due kart che hanno segnato la carriera di Senna, dai primi kart con cui un giovanissimo Ayrton da Silva iniziava a farsi spazio nel mondo del motorsport fino alla Williams FW16, la vettura con la quale trovò la morte nel tragico Gran Premio di San Marino del 1 maggio 1994. Scopriamo allora i dettagli della mostra Ayrton Senna Forever al Museo dell’Automobile di Torino, dalle dichiarazioni dei protagonisti alle auto e ai cimeli presenti.

Ayrton Senna Forever, la mostra curata dall’Architetto Francesco Librizzi tra auto, foto e cimeli speciali

L’allestimento della mostra Ayrton Senna Forever del Museo dell’Auto di Torino è stato progettato dall’Architetto Francesco Librizzi, prendendo spunto anche da altri tipi di mostre, di arte contemporanea e non solo, “contaminando” le classiche esposizioni di automobili storiche. Si sviluppa su 1.500 metri quadrati ai quali si aggiunge anche una particolare personalizzazione della Piazza del Museo, con le McLaren MP4/4 ed MP4/6 che aprono la mostra al suo ingresso e i pannelli nella parte alta della Piazza che richiamano i colori verdeoro della bandiera del Brasile, simbolo a cui Senna è sempre stato molto legato.

All’interno dell’esposizione, poi, possiamo trovare tutte (o quasi) le vetture guidate nella carriera del pilota brasiliano nella sua purtroppo breve carriera, da due kart legati ai suoi esordi nel mondo delle corse, due DAP pilotati da Senna rispettivamente nel 1978, prima stagione nel Mondiale Kart, e nel 1982, ultima stagione di Senna con i kart. Ci sono poi due Formula Ford, una 1600 e una 2000 che hanno segnato il debutto nella ruote scoperte dell’asso brasiliano fino alle leggendarie monoposto di Formula 1 della carriera di Ayrton Senna da Silva.

Ad aprire la “pagina” della Formula 1 ci pensa la Toleman TG184, la monoposto di media classifica con la quale Senna impressionò per la prima volta il Circus dimostrando tutto il suo valore. Tutte le monoposto esposte sui piedistalli sono vere e proprie automobili utilizzate da Senna nella sua carriera: la Toleman, ad esempio, è l’automobile con la quale Senna partecipò alle qualifiche del Gran Premio di Monaco 1984, quello dove, sotto una pioggia torrenziale, arrivò al secondo posto, mentre la Lotus 97T2 del 1985 è proprio quella con la quale Senna vinse la sua prima gara in Formula 1, nel Gran Premio del Portogallo all’Estoril nel 1985.

Non mancano poi diverse McLaren, compresa la McLaren MP4/7 con la quale vinse il Gran Premio d’Ungheria del 1992, la leggendaria Mercedes-Benz 190E 2.3-16 con la quale un giovane Senna partecipò e vinse la Race of Champions sul nuovo Circuito del Nurburgring GP nel 1984, nonché la tristemente famosa Williams FW16, la monoposto con la quale ebbe il tragico incidente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola il 1 maggio 1994 nel quale perse la vita.

Oltre alle vetture e ai kart, non mancano anche 114 fotografie scattate dai più grandi fotografi dell’epoca dove si può intravedere l’animo tormentato di un uomo che diventò più di un pilota, quanto un’icona di un periodo storico, un simbolo di un intero Paese, un filantropo che si distinse nella beneficienza (sempre fatta senza mai esporsi) e un uomo introverso e sempre attento a non esporsi alle attenzioni esterne. I 20 corner curati da Carlo Cavicchi e dallo staff del Museo dell’Auto, poi, permettono ai visitatori di conoscere dettagli nuovi e poco noti della vita di Senna, mai inseriti nelle sue decine di biografie.

Non mancano, infine, un display di tutti i libri usciti del mondo su Senna in tutte le lingue, tutti i caschi mai indossati dal brasiliano, tutte le tute e delle teche con oggetti inediti come sottocaschi, guanti, bottiglie di champagne stappate da Senna sui podi di tutto il mondo e un piccolo pezzo della tuta che Ayrton vestiva il 1 maggio 1994. Concludono l’impianto sei grandi pannelli dove vengono proiettati video e immagini molto emozionanti, dei quali molti inediti, per una mostra davvero emozionante, che fa immergere chiunque la visiti nella storia di uno dei personaggi più iconici del XX secolo.

Le dichiarazioni dei protagonisti e i prossimi Talk a tema Ayrton Senna

“Una mostra che segna l’inizio di un nuovo corso, nel quale il Museo Nazionale dell’Automobile, che ha celebrato l’anno scorso 90 anni di attività, superando i 300.000 visitatori ,intende consolidare il proprio ruolo a livello internazionale quale custode di una memoria storica della cultura automobilistica e istituzione all’avanguardia sui temi della ricerca e della contemporaneità.” ha dichiarato Lorenza Bravetta, Direttrice del Museo Nazionale dell’Automobile.

“La mostra che presentiamo oggi”, continua Bravetta, “frutto di una lunga e accurata attività di progettazione e produzione, coniuga questi due intenti: rende omaggio a una figura mitica del motorismo sportivo, Ayrton Senna, e lo fa attingendo a una mole impressionante di contenuti e materiali e avvalendosi di un registro espositivo proprio di altri linguaggi, primo tra tutti quello dell’arte contemporanea. la sfida che abbiamo voluto mettere in campo è stata questa: parlare di un’icona pop restituendole, attraverso la curatela e l’allestimento, un’aura di magia e immortalità. Forever”.

“E sono già passati trent’anni. Ma il mito di Ayrton Senna è sempre più vivo.”, ha invece commentato Benedetto Camerana, Presidente del Museo Nazionale dell’Automobile. “Lo riportiamo tra noi con una rilettura monografica di ampia visione curata da Carlo Cavicchi: la mostra, il testo, i talk. Ayrton Senna Forever è un palinsesto narrativo appassionante e rigoroso, che proietta sul MAUTO la storia e le vicende di Ayrton Senna, grande brasiliano, straordinaria e inarrivabile figura, pilota eccezionale e fenomeno mediatico e popolare, divenuto intramontabile soprattutto dopo la sua tragica fine, che lo ha trasfigurato nell’epica icona di sé stesso, proiettandolo nel firmamento delle grandi star della nostra epoca”.

Cariche di significato sono anche le parole del curatore della mostra, Carlo Cavicchi. “Sono stati otto intensi mesi di lavoro ma il risultato finale credo che possa regalare ai visitatori della mostra un ricordo del grande asso brasiliano davvero esaustivo e coinvolgente. Lui, sempre esigente e pignolo, lo avrebbe voluto così, ed è stato il traguardo che abbiamo cercato sin dall’inizio”.

Completa l’esposizione il ciclo di cinque appuntamenti di incontro e dibattito che coinvolge piloti,
giornalisti, progettisti e amici, gli affetti e i rivali di sempre nella ricostruzione corale della vicenda sportiva e personale del campione. Tra questi, lo speciale evento di mercoledì 1° maggio 2024 con un collegamento live streaming con l’Autodromo di Imola per partecipare alle celebrazioni commemorative sulla curva del Tamburello. Il racconto in diretta da Imola sarà intervallato nel corso dell’intera giornata da approfondimenti di giornalisti, tecnici, e piloti presenti al MAUTO.

A seguire ci saranno altri quattro talk dedicati a Senna il 30 maggio, 20 giugno, 19 settembre e 10 ottobre. Saranno quattro occasioni per ascoltare la storia di Ayrton Senna raccontata dalle voci più autorevoli del giornalismo sportivo, dai piloti che lo hanno conosciuto, dai dirigenti sportivi che lo hanno seguito oppure corteggiato.

Tra le persone che parteciperanno a questi talk troveremo i piloti Riccardo Patrese, Piero Martini, Paolo Barilla, Jean Alesi, Erik Comas, Emanuele Pirro e Andrea De Adamich, così come ex manager e ingegneri dei team di Formula 1 come Jo Ramirez, Daniele Audetto, Giancarlo Minardi, Giorgio Ascanelli e Antonio Ghini. Al programma di talks moderati da Carlo Cavicchi si aggiungerà un calendario di presentazioni editoriali, speciali visite guidate e le proiezioni su maxischermo delle date europee delle gare di Formula 1. Accompagnano la mostra un podcast in tre episodi realizzato da Chora Media e Skira Arte con i contributi di Carlo Cavicchi, Emiliano Tozzi, Angelo Orsi e Paolo d’Alessio.

Giulio Verdiraimo

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