6 ore di negoziato e due anni di attesa, ma l’accordo tra Atlantia (Autostrade per l’Italia S.p.A.) e il Governo sembra essere arrivato.
Aspi diventerà pubblica, mentre i Benetton con Atlantia (proprietari del 30% della holding) usciranno in maniera progressiva, rinunciando a future cause, ai dividendi e accettando di risarcire lo stato per 3,4 miliardi di euro per il crollo del Ponte Morandi. Compreso nell’accordo anche il calo dei pedaggi come verrà indicato dall’Autorità dei trasporti.
La famiglia Benetton ha, quindi, ceduto alle condizioni imposte dal Governo, con lo Stato che entrerà tramite Cassa depositi e prestiti con almeno il 51% delle quote, rendendo Autostrade per l’Italia una compagnia pubblica a tutti gli effetti. Atlantia scenderà prima al 37% e poi calerà ulteriormente con la quotazione in borsa di Autostrade.
Per quanto riguarda le tempistiche, entro settembre ci sarà il primo passaggio di perdita del controllo, così come indicato dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, mentre per il completamento dell’operazione bisognerà aspettare più o meno un anno.
Autostrade diventerà un’azienda pubblica, ormai la strada è delineata.
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