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E se la prossima auto del Presidente della Repubblica fosse un SUV? Le ipotesi sul tavolo

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Ogni sette anni, per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana, si apre il balletto politico più colorato che ci sia, fatto di alleanze mutevoli, inaspettate; ma c’è una cosa che non cambia, almeno non così facilmente: solo le auto del Presidente

Mattarella lascia al suo erede una flotta composta da sette autovetture: due Lancia Flaminia 335 (presidenziali), una Maserati Quattroporte e quattro Lancia Thesis, in un percorso motoristico che dagli anni ’60 ad oggi fa dell’eleganza il suo comun denominatore. 

Tutte le auto del Presidente (della Repubblica)

Se si parla del Presidente della Repubblica e si parla di automobili, la prima a venire in mente è sicuramente lei: la Lancia Flaminia 335. Già auto delle istituzioni, nel 1961, Pininfarina ne allestisce una versione ad hoc per la massima carica dello Stato. Spinta dal classico V6 2.5 Lancia da 102 CV (il motore della prima serie della Flaminia, per intenderci), con passo allungato, trasformata in cabriolet-landaulet, è “LA” vettura presidenziale; anche se – ovviamente – solo di rappresentanza.

Maserati Quattroporte

A fare servizio attivo per le strade della capitale (e non solo) ci pensano, invece, le Thesis e la Quattroporte. Tutte spinte dal 3.2 V6 da 230 CV, le Thesis si dividono in due esemplari blindati “Protecta”, una limousine allestita da Stola e un esemplare di serie con funzione di riserva, in caso di emergenza.

Dal 2019, alle Lancia si affianca una Maserati Quattroporte. Come per tutte le altre auto del Presidente della Repubblica, anche la Quattroporte ha un allestimento dedicato: di colore “blu istituzionale” e interni in pelle Pieno Fiore, vanta un sistema a cinque telecamere perimetrali “surround view”, chiusura motorizzata delle portiere, blindatura; oltre a motore V8 biturbo da 530 CV, cambio e sospensioni adattatate all’aumento di stazza.

Un SUV per il Presidente: il periodo storico è fecondo

E se la prossima automobile del Presidente della Repubblica Italiana fosse un SUV? Pur trattandosi di un esercizio di pura immaginazione, non ci sarebbe da stupirsi se anche l’Inquilino del Colle decidesse di mandare in pensione le classiche berline in favore di qualcosa di più comodo e, sicuramente, più alla moda. Così hanno già fatto altri capi di stato, come la regina Elisabetta II d’Inghilterra che spesso si aggira in Range Rover Classic o il Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron che, di recente, ha assunto a vettura di rappresentanza la nuova DS 7 Crossback Élysée (in versione allungata e blindata).

Macron

Un SUV, sì, ma italiano

Volendosi affidare, come si è fatto fin ora, ad un marchio italiano, la scelta più ovvia ricadrebbe sulla Maserati Levante, magari in versione Trofeo, con il suo 3.8 V8 da 580 CV. Se il nuovo Presidente avesse velleità più sportiveggianti, potrebbe strizzare l’occhio anche all’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio (col suo noto 2.9 V6 da 510 CV).

Parlando di inediti, invece: sempre rimanendo in casa del tridente, si potrebbe optare per la Grecale; in arrivo a breve sul mercato. Ma, volendo sognare sul serio, perché non pensare ad un Presidente sulla “rossa” di Maranello? Certo, non sarebbe una Formula Uno e – sicuramente – non sarebbe rossa, però, anche il nuovo SUV Ferrari Purosangue potrebbe essere un candidato di tutto rispetto per tenere alto l’onore (motoristico) di un Paese che ha fatto delle proprie creazioni automobilistiche moto d’orgoglio e di invidia in ogni dove. 

Che sia una berlina, che sia limousine o che si tratti di un SUV, L’auto del Presidente della Repubblica deve rispettare un solo requisito fondamentale: deve essere italiana.

Autore: Marco Zuffada

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