A quasi vent’anni dalla sua morte, Gianni Agnelli, per tutti “l’Avvocato”, continua ad essere un’icona di stile ed un esempio imprenditoriale. È stato per molti decenni uno dei personaggi più influenti di tutta Italia, grazie anche al suo operato a livello industriale che ha dato vita ad alcune delle più belle automobili della storia italiana. Gianni Agnelli era inevitabilmente un grande appassionato di auto e nella sua vita ne ha possedute tantissime, ovviamente italiane, quasi sempre personalizzate.
Gianni Agnelli era solito preferire automobili italiane, le quali venivano sempre interessate da delle personalizzazioni necessarie per consentirgli di guidarle correttamente, visto che aveva limitata mobilità alla gamba sinistra a causa di un infortunio. Tra le modifiche più apportate c’erano il cambio automatico ed un servocomando per azionare la frizione, poi per il resto si trattava di vere e proprie auto speciali modificate in base agli “sfizi” che l’Avvocato voleva togliersi. Era un uomo solito alle stravaganze, come i modelli costruiti dal Reparto Esperienze Fiat su sua precisa indicazione, modificando vetture già esistenti per il desiderio di avere qualcosa di unico. Agnelli aveva una livrea che contraddistingueva tutte le sue vetture, tinte col grigio argento metallizzato e la striscia orizzontale nera e blu. Le personalizzazioni richieste da Agnelli avevano una rigida procedura da seguire, il primo passo consisteva nella richiesta a Michele d’Aloia (suo autista personale a cui egli stesso dava le indicazioni), d’Aloia le inoltrava al segretario personale Castagnola, che a sua volta le trasmetteva a Martignone (responsabile dell’Autoparco dirigenziale a Torino in Corso Marconi), è solo dopo questo step che entrava in gioco il Reparto Esperienze Fiat.
Le auto di Gianni agnelli più uniche sono quindi nate dal processo di personalizzazione che l’Avvocato stesso aveva ideato. È in questa maniera che hanno preso vita modelli come la Ferrari Testarossa Spider, la Lancia Delta Integrale cabriolet e la Fiat 131 Maremma. Nella vita quotidiana, però, Gianni Agnelli era solito preferire la Fiat Croma per lavoro, mentre per gli spostamenti rapidi e privati utilizzava principalmente una Fiat Panda. Proprio nei confronti della Croma sentiva un certo appeal, dato che l’ha usata come auto di servizio per 16 anni, preferendola addirittura ad un’ammiraglia lussuosa ed affascinante come la Lancia Thema. Pare che Agnelli apprezzasse molto la sua sobrietà e l’abitabilità, così come le prestazioni, tanto che tra il 1986 ed il 2001 ebbe a disposizione ben nove esemplari di Fiat Croma. Nella sua ricca e lunga collezione di automobili, ci sono delle vetture che si contraddistinguono maggiormente, eccole:
Prima della nascita di FCA e l’evoluzione in Stellantis, il mercato italiano ed europeo dell’auto era dominato fortemente dalla Fiat. La multinazionale torinese divenne un colosso dell’automobile sotto la guida dell’Avvocato Gianni Agnelli, il nipote del fondatore Giovanni guidò per un trentennio la Fiat, vivendo la gioventù tra auto veloci, bella vita ed il jet set internazionale, il tutto mixando una maturità fatta di scelte aziendali strategiche e spesso difficili. Con Gianni Agnelli alla guida, la Fiat inglobò altri brand come Autobianchi, Lancia, Ferrari, Abarth, Alfa Romeo, Maserati ed Innocenti. Agnelli ha certamente vissuto una vita ricca sia sotto il punto di vista economico che professionale, ma non sono mancati momenti molto complicati. L’Avvocato si spense il 24 gennaio 2003 all’età di 82 anni nella sua Torino, città che gli diede anche i natali il 12 marzo 1921.
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