Convenienza ed economicità delle auto elettriche vanno ricercate nella batteria. È proprio nella batteria che risiede il fulcro di tutto, soprattutto delle preoccupazioni e dello scetticismo. Viene facile pensare che a “raffreddare” gli animi degli automobilisti della transizione elettrica sia il prezzo, è così, ma il costo di un’auto elettrica è semplicemente una conseguenza legata alla batteria. Scopriamo come.
Le auto elettriche stanno convincendo con molta lentezza gli automobilisti, soprattutto quelli italiani, che la transizione energetica sia fattibile su larga scala. La transizione elettrica imposta con tempi ridotti da parte dell’Unione Europea sta tutt’altro che incentivando il passaggio dai motori termici a quelli elettrici. A far recitare il ruolo di outsider all’elettrificazione è il costo esagerato delle vetture eco-friendly, le quali costano in media tra i 10.000 e i 15.000 euro in più rispetto a un’auto termica di pari segmento e, come è normale che sia, non tutti hanno le disponibilità economiche per permettersele. Come si possono ridurre i costi e cosa scaturiscono principalmente? La risposta è semplice: dalle batterie. A sottolineare il tutto è stato Andy Palmer, ex direttore operativo di Nissan e responsabile della prima Leaf, il quale ha anche ipotizzato la discesa dei prezzi nei prossimi anni.
La soluzione per ridurre i costi delle auto elettriche l’ha fornita Andy Palmer, ex direttore operativo di Nissan, che ha detto:
“La soluzione per un veicolo elettrico a prezzi accessibili non è aspettare la maturazione della tecnologia, non è necessariamente giocare con la chimica: è semplicemente usare una batteria più piccola. Ma per avere una batteria più piccola è necessaria l’infrastruttura di ricarica, questa è la chiave. Una rete di ricarica decente compresi i caricabatterie domestici, conta probabilmente circa 15 milioni di punti di ricarica e al momento siamo molto lontani da questo traguardo. A meno che non si raggiunga rapidamente un’infrastruttura efficace, le persone non passeranno naturalmente ai veicoli elettrici. Le persone continueranno a citare l’ansia da autonomia e tu non cambierai questa mentalità. Con una rete onnipresente, le persone non si preoccuperanno così tanto dell’autonomia, sapranno che possono sempre collegarsi a un caricabatterie ed è allora che si può accettare una batteria più piccola. È allora che ottieni la trasformazione”.
Occorre però avere non solo uno switch tecnico, ma anche mentale da parte dei consumatori, a renderlo noto è stato David Greenwood, esperto di sistemi di propulsione avanzati presso il Warwick Manufacturing Group, che ha detto:
“La chiave non è acquistare un veicolo elettrico con una capacità della batteria maggiore del necessario, se spendi una fortuna per un’auto capace di 500 miglia e poi guidi solo 10 miglia al giorno, stai pagando la batteria e tutti i sistemi, ma non risparmierai sul carburante per coprirli. Un produttore potrebbe realizzare tre diversi modelli di modulo e assemblarli in otto diversi modelli per ottenere economie di scala a livello di modulo. Un qualcosa che permetterebbe di ottenere economie di scala e di introdurre celle molto più grandi, mentre nei primi tempi le batterie come quelle di Tesla contenevano migliaia di piccole celle, il futuro vedrà batterie contenenti centinaia di celle molto più grandi”.
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