Si è conclusa la tre giorni di Next Generation Mobility 2022 che ha visto la partecipazione di 3.500 utenti -in presenza e in streaming – 129 relatori e 105 partner.
Tre i temi della giornata di oggi: digitalizzazione e automazione delle auto; veicoli connessi; micromobilità. Quest’ultimo un termine che comprende la mobilità individuale leggera, dalle biciclette, skateboard fino a mezzi come i scooter e monopattini elettrici.
La sessione mattutina è stata dedicata ai primi due temi. Sotto la conduzione di Roberto Sposini, noto giornalista di Lifegate, i relatori hanno illustrato e discusso dell’evoluzione digitale, in corso da diversi anni ma che ora sembra accelerare (è di oggi l’annuncio di Volkswagen relativo alla guida autonoma di livello 4, ossia quella che permette l’automazione totale nell’ambito di aree definite). Ciò significa che il veicolo può anche non mettere a disposizione dei suoi occupanti degli strumenti di guida e apre la strada, per esempio, ai robotaxi e alla guida autonoma in autostrada. Questi exploit tecnologici si basano su una serie di premesse, cui NGM ha dedicato attenzione. Mario Nobile, Direttore generale della digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha spiegato le recenti modifiche e le nuove regole della Convenzione di Vienna sulla guida autonoma, che ha sancito l’autorizzazione all’autonomia di Livello 3 e posto le premesse per il Livello 4.
Marco Franza, Direttore del servizio clienti a livello globale di IVECO BUS ha evidenziato come l’automazione dei vicoli non significhi solo auto, ma trasporto pubblico locale. Un esempio è il caso di Ioki che ha presentato oggi al NGM il primo progetto in Italia di prima linea TPL autonoma che sarà inaugurata a Torino nei prossimi mesi.
Connessione per monitoraggio e controllo di veicoli autonomi oggi non può prescindere dal 5G, tema affrontato da Roberto Fantini di TIM, e dalla messa a punto di standard e pratiche condivise, obiettivo del progetto europeo 5G CARMEN.
Le tecnologie di base dell’automazione veicolare stanno trovando applicazione anche in settori inaspettati. Per esempio, la startup piemontese ALBA Robot ha presentato il loro proprio progetto di sedie a motore elettrico che garantiscono la mobilità in ambienti indoor, come ospedali, aeroporti, musei in modalità automatica.
La digitalizzazione spinta delle auto garantisce una serie di vantaggi e servizi sia per il conducente e i passeggeri sia per la società. Un esempio è l’utilizzo dei sensori di bordo per monitorare lo stato del manto stradale da parte di auto e autobus che circolano per altre finalità, come nel progetto portato avanti dal CNR e illustrato da Andrea Ranieri. Si tratta di un esempio di metamobilità, ossia dell’utilizzo dei sensori, delle connessioni e della potenza di calcolo dei veicoli digitalizzati per finalità diversa da quelle legate al servizio per i passeggeri.
L’ultima sessione di NGM ha esplorato i diversi aspetti della mobilità leggera, sia di proprietà sia a noleggio a brevissimo termine (sharing). Andrea Giaretta, segretario di Assosharing e Luca Refrigeri dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility hanno presentato lo stato dell’arte dell’utilizzo condiviso di biciclette e monopattini, particolarmente cruciali in un quadro di sviluppo delle città, basato sul concetto urbano e residenziale della “Città in 15 minuti”.
Il ruolo delle amministrazioni cittadine e metropolitane nello sviluppo della mobilità leggera è ormai chiaro, ma la tendenza emergente è il coinvolgimento e il ruolo attivo delle aziende private. Ne hanno parlato rispettivamente Ottavio Castelletti, della Città Metropolitana di Torino, con la presentazione del nuovo biciplan e Antonio della Venezia di FIAB. Il settore ha trovato anche dal punto di vista dell’offerta nuovi ambiti di sviluppo, come i meccanismi di remunerazione per l’utilizzo della bicicletta (Pin Bike), la multimodalità (LIME) e l’allargamento delle aree servite fuori dall’ambito strettamente cittadino. Su questo, DOTT ha presentato il suo nuovo servizio metropolitano, che utilizza una nuova serie di mezzi appositamente concepiti, oggetto di una sessione dimostrativa alla fine dell’evento.
Next Generation Mobility tornerà l’anno prossimo dal 10 al 12 maggio. L’evento nasce da una partnership consolidata: Clickutility Team, che da oltre 15 anni organizza convegni in ambito mobilità e smart city, e Studio Comelli, che da sempre si occupa di progettare contenuti di eventi e agende scientifiche e di media relations.
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