Il Gruppo Volkswagen sta considerando la chiusura di uno stabilimento a causa di una crisi di vendite e della mancanza di 500.000 immatricolazioni, con gravi ripercussioni anche per il marchio Audi. La fabbrica di Bruxelles, specializzata in auto elettriche, è paralizzata a causa della bassa domanda e i dipendenti hanno sequestrato le chiavi di 200 veicoli in segno di protesta. Audi ha risposto minacciando azioni legali se le chiavi non verranno restituite, mentre i sindacati stanno organizzando una mobilitazione per il 16 settembre.
Non sembrano finire le difficoltà per il Gruppo Volkswagen che corre il serio rischio di chiudere uno dei suoi stabilimenti a causa di una crisi delle vendite che appare sempre più grave. La mancanza di 500.000 nuove immatricolazioni rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore automobilistico. La direzione di Volkswagen prevede di dedicare due anni per cercare di risolvere la situazione, ma le prospettive potrebbero cambiare radicalmente se non si registrano miglioramenti concreti. Anche il marchio Audi, parte del Gruppo Volkswagen, è in difficoltà. La sua avanzata fabbrica di Bruxelles, rinomata per la sua tecnologia e sostenibilità, è attualmente inattiva. Qui vengono prodotti modelli elettrici come Audi Q4 e-Tron, ma la domanda è bassa e ha innescato una protesta tra i lavoratori.
Nel 2024, si prevedeva che le auto elettriche avrebbero consolidato la loro posizione nel mercato, ma la domanda attuale è inferiore alle aspettative. Questo ha avuto un impatto negativo, soprattutto su coloro che hanno investito pesantemente nello sviluppo delle tecnologie e nella creazione di una filiera di distribuzione. Un caso emblematico è l’impianto Audi di Bruxelles, recentemente riconvertito alla produzione di modelli elettrici premium, come i SUV plug-in. La produzione di questi veicoli non ha raggiunto il successo commerciale previsto, mettendo il Gruppo Volkswagen in una posizione critica, con il concreto rischio di chiusura degli stabilimenti. I lavoratori Audi di Bruxelles, preoccupati per il futuro della fabbrica, hanno sequestrato le chiavi di circa 200 auto elettriche per costringere l’azienda a chiarire il destino dello stabilimento.
Audi ha reagito tempestivamente alla protesta, dichiarando che non cederà a quello che considera un ricatto. Il brand teutonico ha minacciato di sporgere denuncia se le chiavi non verranno restituite entro il pomeriggio di domani e ha avvertito che i responsabili potrebbero essere identificati grazie alle telecamere di sorveglianza. In risposta alle minacce legali, i sindacati hanno convocato un incontro per la mattina di domani per definire una posizione comune. I dipendenti della fabbrica di Bruxelles sono in agitazione dal mese di luglio, quando Audi aveva accennato alla possibilità di chiudere il sito a causa della scarsa domanda di SUV elettrici. A peggiorare la situazione, questa settimana Volkswagen ha annunciato che nessun nuovo modello sarà prodotto a Bruxelles nei prossimi anni. Gli operai hanno già interrotto il lavoro nei giorni scorsi, bloccando la produzione dopo la pausa estiva, e il 16 settembre è prevista una grande giornata di mobilitazione.
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