Dopo la conferma di Valtteri Bottas al posto di Kimi Raikkonen su quella che sarà l’Alfa Romeo Racing in formato 2022, ancora un grosso punto di domanda riguarda il secondo sedile, quello attualmente occupato da Antonio Giovinazzi, in seno al team dal 2019.
Per l’italiano di Martina Franca, dopo 3 anni di esperienza, sembra purtroppo esserci un destino già scritto. Le belle prove in qualifica, a Zandvoort e a Monza, con due ottimi 7° posti in griglia, non si sono concretizzati in altrettanti piazzamenti a punti. In Olanda, un contatto al via e successiva foratura, in Italia un errore poi penalizzato dai commissari, quando Antonio Giovinazzi è rientrato in pista alla Roggia nel tentativo di superare Leclerc e, non essendosi messo a destra, come prassi vorrebbe, è stato colpito da Sainz e spedito a muro, con conseguente ripartenza dal fondo, penalità di 5 secondi e gara compromessa.
Tanti gli episodi sfortunati in questi tre anni in Alfa Romeo Racing, ricordiamo un pit stop “ridicolo” al GP di Spagna 2021 dove i meccanici gli sbagliarono le gomme, ma anche tante occasioni sprecate. Contando poi le recenti dichiarazioni di Mattia Binotto dove il team principal ha sottolineato come Ferrari non possa più influire sulla decisione dei piloti del team Sauber, la situazione si complica per il classe 1993.
Una situazione che potrebbe trovare sfogo nel programma hypercar della Ferrari stessa, con un anno di collaudi (il 2022) e il debutto in gara l’anno successivo: d’altronde Giovinazzi è un pilota Ferrari ed è ancora il terzo pilota del team. Capitasse qualcosa a Sainz o Leclerc, sarebbe lui il designato a correre sulla rossa. Il sogno di vincere a Le Mans con la hypercar sarebbe il giusto prosieguo di una carriera tutto sommato di alto livello per colui rappresenta la punta di diamante dell’automobilismo sportivo italiano.
A questo punto chi prenderà il suo posto? Sulle prime sembrava essere in pole Nyck de Vries, ultimo campione mondiale della Formula E e da tanti ritenuto ormai pronto per il salto in F1. Ora il vero candidato n.1 dobbiamo andare a cercarlo in Cina e risponde al nome di Guanyu Zhou, attualmente 2° in Formula 2 dietro Oscar Piastri ma soprattutto carico di una bella valigia, piena di soldi, che riempirebbero volentieri le casse del team svizzero che, ricordiamo, è solo sponsorizzato da Alfa Romeo.
A fine anno se ne andrà anche lo sponsor che dà il nome al team, Alfa Romeo Racing Orlen: quest’ultimo, azienda petrolifera polacca legata all’ingaggio di Robert Kubica come terzo pilota, dirà addio al circus. Da qui si è creato un “buco” che solo la capiente valigia di Guanyu Zhou potrebbe saldare.
Il motivo è che a Guanyu Zhou manca la superlicenza necessaria per correre in F1. Il “pass” arriverà a patto di conquistare 20 punti (ora è a 29, ne servono 40) che entrerebbero di diritto arrivando almeno 5°: lui è 2° e mancano tre tappe alla fine del campionato, con sei manche da disputare. Obiettivo alla sua portata.
Per Vasseur, team principal del team attualmente 9° in classifica, è quindi solo una questione di tempistiche. A tempo debito, arriverà l’annuncio di Guanyu Zhou come nuovo pilota Alfa Romeo Racing per la stagione 2022. Fuori un italiano, dentro un cinese: il mondo della F1 è crudele ma si sa, vincono sempre i soldi. A poco serve il richiamo di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, che ha invocato un aiuto dal Governo, con soldi pubblici. La “valigiona” cinese, si dice 30 milioni di dollari, il richiamo mediatico del primo pilota cinese della storia della Formula 1 sono fenomeni contro i quali non si può, purtroppo, competere.
L’unico aspetto da chiarire sembra essere per la durata del contratto che legherebbe Zhou ad Alfa Romeo Racing. Secondo il ben informato Michael Schmidt, della testata tedesca Auto Motor und Sport, quest’ultimo vorrebbe un biennale, Vasseur gli propone un contratto di un anno per valutare le sue performance in un anno difficile come sarà il 2022. Chiariti questi aspetti, arriverà l’annuncio formale di Guanyu Zhou in F1.
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