La Alfa Romeo Alfetta GTV è sicuramente una delle vetture del Biscione dell’era moderna riuscite meglio, anche apprezzata sul mercato internazionale. Lo dicono i numeri: oltre 137.000 esemplari venduti tra il 1974 e il 1987, senza dimenticare la soddisfazione di essere comparsa come “bond car” in uno dei film di 007, per la precisione Octopussy del 1983 dove è anche protagonista – il modello è una GTV6 – di uno spettacolare inseguimento con le rivali di sempre, ovvero le BMW.
Ruoli cinematografici a parte, la Alfa Romeo Alfetta GTV è stata una vera icona degli anni Settanta e Ottanta, un periodo in cui le coupé a quattro posti (anche con un bagagliaio piuttosto capiente) erano merce davvero rara. La base meccanica è la stessa dell’Alfetta berlina, rispetto alla quale nasce due anni dopo. Motore anteriore longitudinale, quindi, trazione posteriore con cambio spostato al retrotreno, secondo il proverbiale schema transaxle, sospensioni anteriori a quadrilateri e posteriori con ponte De Dion. La linea è firmata dalla Italdesign di Giorgetto Giugiaro, ma anche il Centro Stile di Arese ci mette del suo.
Il risultato è un look equilibrato, proporzionato e molto originale, anche considerando i canoni dell’epoca che prevedono la classica coda tronca. Sotto il cofano ci sono i motori tipici della tradizione Alfa, partendo dai quattro cilindri bialbero nelle cilindrate da 1,6, 1,8 e 2 litri con potenze dai 109 ai 130 CV. A questi si aggiunge il 2.5 V6 “Busso” da 160 CV, che rimane la versione più potente, escluse le serie speciali che hanno una storia a parte.
La prima di queste è la Alfa Romeo Alfetta GTV 2.6 V8 del 1977, che è anche la più rara essendo stata allestita in soli 20 esemplari per il mercato tedesco, su precisa richiesta dell’importatore. Il motore deriva da quello della 33 Stradale, anche se è molto più addomesticato, ma eroga comunque 200 CV. La seconda è la Turbodelta del 1979 che viene realizzata dalla scuderia Autodelta per ottenere l’omologazione Gruppo 4. Il motore è il 2.0 bialbero che viene modificato con un turbocompressore KKK, per erogare 150 CV nella versione di serie.
Infine, la terza versione speciale della Alfa Romeo Alfetta GTV è la 3.0 V6, di cui sono stati prodotti 200 esemplari, principalmente per il mercato sudafricano. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta del propulsore che avrebbe debuttato qualche anno dopo sulla 75, ma di una versione elaborata direttamente in Sud Africa dall’importatore locale ed eroga 186 CV a 6.700 giri, spingendo l’Alfetta GTV fino a 225 km/h. Ma, a parte queste versioni particolari, la GTV è stata un’auto molto apprezzato all’estero, in un periodo in cui l’Alfa aveva ancora un vantaggio tecnico sulla concorrenza. La sua guidabilità non aveva rivali e per essere una sportiva era anche versatile.
Guidarne una oggi dà ancora soddisfazioni e le quotazioni sono molto variabili. Si va dalle poche migliaia di euro per una 4 cilindri ad almeno 20.000 euro per una V6, mentre le serie speciali non rarissime e possono costare anche molto di più, soprattutto se in ottime condizioni.
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