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Alfa Romeo 4C: l’avete mai sentita urlare a 11.000 giri? [VIDEO]

Tempo di lettura: 2 minuti

Se pensavate che l’Alfa Romeo 4C fosse sportiva ed aggressiva è perché non avete ancora visto la sua evoluzione: l’Alfa Romeo 4C MG 01 Furore con motore aspirato Judd-Zytec. La vettura è uno dei “mostri” più impressionanti che si possano vedere oggi nelle gare in salita. All’origine di questo bolide da corsa c’è il nome di un pilota che è una leggenda nelle cronoscalate: quello di Marco Gramenzi. L’auto è il frutto di quasi 5 anni di sviluppo, che hanno dato vita a uno step evolutivo unico e  pazzesco.

Alfa Romeo 4C MG 01 Furore: ecco cosa si nasconde sotto la belva 

Qui la cilindrata del motore è stata portata a 4 litri, per una potenza massima di 670 cavalli a 10500 giri al minuto. La linea rossa va oltre gli 11000 giri al minuto. Non è difficle, pensare che date le musicalità meccaniche di questo cuore, il sound sia degno di una monoposto di Formula 1 di alcuni anni fa. Il video lo conferma e garantisce un sono unico. L’accoppiata con un corpo vettura pesante meno di 800 chilogrammi rende l’idea del tenore prestazionale del mezzo.

Alfa Romeo 4C MG 01 Furore: ha un suono acuto come una monoposto

Nel video si può  ascoltare l’Alfa Romeo 4C MG 01 Furore mentre divora il percorso di due gare del Campionato Italiano Velocità Montagna 2021. Stiamo parlando delle cronoscalate Verzegnis-Sella Chianzutan e Trento-Bondone. Vedere all’opera il pilota teramano col suo bolide del “biscione” motorizzato Judd-Zytec regala forti emozioni, per la pista.

Certo, questa creatura ibrida per quanto possa far male ai puristi della casa milanese, che avrebbero preferito un motore diverso a spingerla, ma qui siamo nell’ambito del Gruppo E2SH, dove sono consentite trasformazioni molto importanti. L’Alfa 4C MG 01 Furore è stata sviluppata con l’aiuto di ingegneri con esperienza in Formula 1. Con questo gioiello Marco Gramenzi non è riuscito, però, a riconquistare il titolo tricolore della specialità dello scorso anno. Nel 2021 si è dovuto accontentare, infatti, del secondo posto, ma a un soffio dal vertice. Già è pronto a rifarsi il prossimo campionato.

L’Alfa Romeo 4C è stata un’ottima base di sviluppo

La base di partenza per la sua “belva” da gara è stata l’omonima coupé del “biscione”, di cui viene esasperato  anche il look, con una trasformazione in chiave racing senza compromessi. Gia l’Alfa Romeo 4C di serie, uscita dal listino, gioca molto sul tema della leggerezza, per fornire un quadro dinamico e prestazionale degno delle aspettative. Il look, forte e determinato, fa trapelare subito le  intenzioni. Bisogna ammettere che il Centro Stile Alfa Romeo ha fatto un ottimo lavoro, pur nel quadro di limiti molto stretti sul fronte della lunghezza, che non supera i 4 metri. La produzione del modello è avvenuta negli stabilimenti Maserati, fino al 2020, quando si è chiuso il suo ciclo produttivo.

La base è sempre il telaio dell’Alfa Romeo 4C

Uno dei punti di forza di questa automobile sportiva è il telaio monoscocca in fibra di carbonio, creato insieme a Dallara, che non va oltre i 65 chilogrammi della bilancia. Il bolide di Marco Gramenzi lo conserva. Come si può pensare, la sostituzione del 4 cilindri da 1742 centimetri cubi e 240 cavalli con l’unità V8 da 4.0 litri firmata Judd-Zyrec, con 670 cavalli all’attivo, fa subito la differenza. Superfluo ancor più dire che l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.5 secondi del modello stradale, in questa versione ibrida, del nel DNA, viene ridotta in polvere. 

Ora però, bando alle ciance e guastiamoci il video. Buona visione… con le casse a palla!

Autore: Alessio Richiardi

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