Gli acquirenti dell’Ineos Grenadier potranno finalmente spalancare le porte dei propri garage per accogliere il revival di una delle icone del fuoristrada rivisitata con la benedizione della modernità.
Con un enorme “Orders Now Open”, Ineos dà ufficialmente il via agli ordini del tanto atteso Grenadier, il quale verrà prodotto presso lo stabilimento francese di Hambach, sfidando la morsa della crisi energetica e di approvigionamento.
“Abbiamo fatto molta strada da quando il progetto ha preso il via nel 2017 e questo è un momento storico per INEOS Automotive come costruttore di veicoli“, ha dichiarato Mark Tennant, Direttore Commerciale di INEOS Automotive. “Essere arrivati a questo punto testimonia la caparbietà e l’impegno di tutto il team di INEOS Automotive, dei nostri partner di sviluppo e dei nostri fornitori – che ringraziamo sentitamente. Non vediamo l’ora di iniziare le consegne”.
L’obbiettivo della casa è consegnare le chiavi nelle mani dei clienti già a dicembre presso i 200 punti vendita e assistenza distribuiti intorno al mondo.
Per il mercato italiano, Ineos Grenadier sarà disponibile nelle due versioni Station Wagon e Utility Wagon, in attesa del debutto della variante pick-up double cab.
La differenza sostanziale tra le due versioni risiede nell’immatricolazione come autovettura a cinque posti o autocarro N1 a due o cinque posti, inoltre il prezzo di listino parte dai 63.190 euro nel primo caso e quasi 72.000 euro nel secondo, dove il costruttore ha posto una notevole attenzione alle finiture e al comfort di marcia (grande pecca del Defender old school a cui si è chiaramente ispirato).
L’autovettura è poi disponibile su due allestimenti chiamati Trialmaster e Fieldmaster. Questi hanno lo stesso prezzo e differiscono per la dotazione (rispettivamente) di cerchi in acciaio da 17” o in lega con il medesimo calettamento, snorkel si o no, interni in tessuto o in pelle, barre portatutto interne si o no, pannello interruttori a tetto e pre-cablaggi si o no, tappetini in gomma o moquette, bloccaggio del differenziale si o no. In altre parole, riassumendo, la Fieldmaster è la versione più stradale, comoda e stilosa, mentre la Trialmaster la più rude ed estrema, lontana dai compromessi, salvo per la dotazione comune di retrocamera, sensori di parcheggio, retrovisori esterni riscaldabili, ugelli lavaparabrezza riscaldabili, vano portaoggetti centrale con serratura, luci sottoporta e illuminazione d’ambiente per le portiere e prese di ricarica ausiliarie.
Il catalogo di accessori a listino è completo di scaletta posteriore, finestrini a compasso sul tetto, vetri oscurati, pannello laterale sostitutivo alla terza vetratura, vano portaoggetti nel supporto della ruota di scorta, coprisedili e svariati kit per l’offroad come verricelli, attrezzi, vasche per il carico, batterie ausiliarie e dotazioni che permettono alla Fieldmaster di raggiungere le specifiche della Trialmaster, mantenendo comunque lo stile più raffinato e un listino da 4×4 personalizzato “in post-vendita” come ai “vecchi tempi”.
I motori dell’Ineos Grenadier mostrano un’elica sul carter: si tratta del 3.0 L6 turbobenzina e del 3.0 L6 biturbo Diesel di BMW. Il primo eroga 286 CV e 450 Nm, mentre il secondo arriva a 249 CV e 550 Nm. La questione si fa interessane dal momento in cui entrambi hanno lo stesso prezzo a configuratore: 0 euro. La trasmissione è affidata al cambio automatico ZF a 8 rapporti con selettore a leva per la modalità manuale e la funzione “kickdown”, ottimizzata per erogare coppia ai bassi regimi e garantire ottime prestazioni in fuoristrada, durante le operazioni di traino e la guida su strada. Ca va sans dire: la trazione è integrale.
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